domenica 29 settembre 2019

LA CASSAZIONE GIUSTIFICA LA REAZIONE AD ATTI DI BULLISMO

LOMBROSO, IL MUSEO DEL CINEMA E LE "DELINQUENTI" NAPOLETANE

Prendo la notizia dal Corriere del Mezzogiorno dell'altro ieri.
Il Museo del Cinema di Torino, istituzione di tutto rispetto, ospita fino al 6 gennaio una mostra dedicata a Cesare Lombroso (1835-1909). Mi fa impressione vedere esposte immagini di donne, definite ladri o falsarie, con la sottolineatura "delinquenti napoletani".
Lombroso sosteneva che le condotte atipiche del delinquente (meno male, anche del genio!) sono condizionate, più ancora da situazioni socioeconomiche o ambientali, dalla ereditarietà. Addirittura da peculiarità anatomiche e fisiologiche. Per cui dovrei credere - ma non è così, ancora di più in tempo di globalizzazione - che chi ha le sue origini al sud è diverso da chi nasce all'ombra del monte Bianco e del Cervino. La storia c'insegna che c'è stato sempre, in ogni epoca, incrocio di popoli e etnie di qua e di là degli oceani. Meno male che le teorie lombrosiane sono state smantellate dalla scienza.
In un momento, caratterizzato dal risveglio del razzismo e dell'antimeridionalismo più becero (con Salvini e la Lega che ci soffiano sopra), l'iniziativa della mostra a Torino non mi sembra nè utile nè opportuna.
Condivido quello che ha dichiarato lo storico Francesco Barbagallo: "Mi chiedo: che ci fa Lombroso al Museo del Cinema? ... Secondo me, in un museo che si chiama 'del cinema' si rischia di ingenerare una confusione tra fiction e realtà".

venerdì 27 settembre 2019

UNA PICCOLA RIFLESSIONE SULLA SENTENZA DELLA CONSULTA E IL FINE VITA

La sentenza della Corte costituzionale, che apre al suicidio assistito, sicuramente è destinata a alimentare polemiche, a creare sconcerto. Lo crea in me che considero la vita un dono di Dio e penso che spetti a lui deciderne inizio e fine. Già, ma la sofferenza, mi si obietterà! Che ci piaccia o meno, essa - dalle origini - fa parte della condizione umana.
Per quanto mi riguarda, non delegherei a nessuno di scrivere "the end" al mio cammino su questa terra. Non sottoscriverei mai un biotestamento. Anche se mi dovessi trovare nelle condizioni più disperate.
Capisco però che il mio modo di pensare è sorretto dalla forza della fede cristiana.
Capisco anche che vivo in uno stato laico, aconfessionale - come dev'essere una democrazia moderna -, nel quale forse i cattolici praticanti non rappresentano neppure la maggioranza della popolazione. Non posso, quindi, imporre i miei principi a chi ha un'altra visione dell'esistenza. A chi non si riconosce nei miei valori religiosi e morali.
Ribadisco quello che ho scritto in una poesia: non mi permetto di giudicare chi, stanco e depresso, getta il bastone all'angolo di una via. Come è accaduto a Dj Fabo, che s'è arreso alle sofferenze fisiche e psicologiche causategli da una patologia diagnosticata irreversibile.

IN CENTO PIAZZE D'ITALIA, MANIFESTAZIONE DEI GIOVANI PER IL CLIMA

Da vecchio uomo di scuola, sono solidale - spiritualmente accanto a loro - con i ragazzi che oggi hanno manifestato in tutta l'Italia chiedendo nuove regole per la tutela dell'ambiente. Checché ne pensino gli scienziati, Zichichi in testa, i quali contestano in un documento che siano in atto mutamenti climatici.
E' sotto gli occhi di tutti che i ghiacciai si stanno sciogliendo, la temperatura aumenta, le stagioni non hanno più regole, il livello dei mari si alza. 
La scienza, a volte, fa a pugni col buonsenso.