lunedì 20 agosto 2012

AL VIA IL "FAITO DOC FESTIVAL"


Il 22 agosto prende il via il Faito Doc Festival, la manifestazione internazionale del cinema documentario che da oltre cinque anni segna il calendario estivo della penisola sorrentina, con l’imperdibile connubio tra cinema d’autore e montagna d’alta quota. Tema di questa edizione, "la follia".
Primo dato, da sottolineare con piacere (lo rilevo da un comunicato stampa), è questo: Il Monte Faito, da sempre “croce e delizia” per i suoi abitanti e per i villeggianti, per le istituzioni e per gli esercenti, ha dato segno di vita e ospitalità. Infatti, molti dei registi e giurati della manifestazione, provenienti da tutto il mondo, saranno ospitati in alcune delle suggestive ville del Villaggio Monte Faito messe a disposizione dai proprietari.
Gli ospiti internazionali ed il pubblico si ritroveranno, come ormai di consuetudine, a 1200 metri di altezza a picco sul mare con un programma vasto di proiezioni, spettacoli, concerti e mostre, per tutti i gusti:
- 26 documentari in concorso da tutto il mondo tra lunghi e corti, presentati dai loro registi;
- 3 mostre di arte visiva;
- workshop per appassionati di fotografia e per ragazzi;
- passeggiate lungo i sentieri del Faito e dei suoi Faggi Secolari;
- concerti e aperitivi all’ombra di pini e castagni.
L’inaugurazione, in programma il 22 agosto (la chiusura è in calendario il 26 agosto), introduce invece in un altro scenario: la Reggia di Quisisana, affascinante e nostalgico gioiello del Regno dei Borbone, immerso nel verde delle pendici del Monte Faito e oggi riaperto dal pubblico grazie ad una imponente opera di restauro. L’appuntamento è fissato per le ore 19.00 presso la Sala Conferenze della Reggia, dove il festival si apre con due inedite anteprime sul territorio: i cortometraggi “made in Naples” del grande Terry Gilliam e della intrigante Valeria Golino, ospite attesa della manifestazione.
Il concorso parte il 22 agosto sera con la proiezione del film “(R) esistenza” di Francesco Cavaliere, interamente girato nei quartieri di Scampia. Dal 23 agosto le proiezioni mattutine, pomeridiane e serali si spostano nel loro habitat naturale: La Sala dei Fiori del Monte Faito. Un servizio navetta collegherà la Funivia da Castellammare di Stabia alle proiezioni.
Quest’anno ad assegnare il Premio come Miglior Documentario Lungo e Miglior Documentario Corto, la giuria internazionale composta da “sette magnifici giurati": Sergio Messina, musicista, artista italiano tra i pionieri della web-radio in Italia, e prima ancora della laptop music; Marc Innaro, giornalista italiano, corrispondente Rai dalla sede del Cairo; Nina Toussaint, regista tedesca, che collabora anche con l'unità documentario della RTBF (televisione belga); Hakim Zejjari, autore TV marocchino, collaboratore attivo di Skycinema, Mediaset, Premium e France24; Michel Baudour, direttore della fotografia belga, che terrà anche un workshop sul Monte Faito; Amel Bouzid, production manager tunisina che curerà anche una selezione di corti di animazione; Agnes Szabo, regista franco-ungherese, vincitrice della passata edizione del Faito doc Festival.
Cinque giorni per riscoprire un territorio, per incontrare il cinema documentario d’autore lungo il filo tematico della “follia”, per affacciarsi, a picco, sul mare della cultura internazionale.
L’organizzazione offre pacchetti speciali per chi decide di trascorre in B&B sul Monte Faito i giorni della manifestazione.

sabato 18 agosto 2012

SPETTACOLI GRATIS A PRAIANO CON LA RASSEGNA "SCENARI"


Spettacoli gratis a Praiano, nell'ambito della XVII edizione di "Scenari". Una buona notizia, evviva. Sarebbe auspicabile che la stessa cosa avvenisse su tutto il territorio.
Mercoledì 22 agosto, alle ore 21.30, in piazza Costantinopoli, Francesco Paolantoni sarà protagonista di "Hotel Desdemona", della quale è anche autore: una divertentissima “kommedia”, come egli la definisce,   "che non lascia spazio alla pietà, dove il pubblico sarà costretto a ridere senza potersi mai riposare". Con Paolantoni calcheranno il palcoscenico Rino De Luca, Andrea De Maria, Susy Del Giudice, Lucia Rocco, Arduino Speranza, Tonino Taiuti. Le musiche originali sono di Antonio Annona, le scene e i costumi di Roberto Crea, le luci di Valerio Tiberi.

Giovedì 23 agosto, alle ore 21.30, sempre in piazza Costantinopoli, andrà in scena "Ritmi d'amore" con Umberto Bellissimo.



STASERA E DOMANI FIGLINO DI TRAMONTI DIVENTA UN "BORGO DA FAVOLA"


Questa sera, e poi domani sera (sabato 18 e domenica 19 agosto,) a partire dalle ore 2.00, la frazione di Figlino di Tramonti si trasformerà in un “Borgo da Favola” per la celebrazione del Festival degli artisti da strada, che chiude l'edizione di quest'anno di "Tramonti da vivere".
Sarà festa fino alle ore piccole, tra cortili e viti secolari.
Qui, dinanzi a centinaia di visitatori, torneranno ad armonizzarsi natura, musica e acrobazie. Mangiafuoco, trampolieri e giocolieri animeranno l’antica borgata  dove verranno allestiti stand degustativi che riproporranno il meglio delle tradizioni gastronomiche della Costa d‘Amalfi e delle sue tipicità: i vini doc, i  prodotti caseari, la tradizionale pizza. 
Ai momenti ludici si alterneranno incontri  con genitori e piccoli partecipanti alla kermesse. A loro, infatti, è dedicato il dibattito sul tema “Dal bosco di Cappuccetto Rosso alle insidie di internet e della multimedialità” a cui parteciperanno esperti e psicologi.

SIMONA PROTO DONA IL SUO "SAN MATTEO" ALLA CATTEDRALE DI SALERNO

La notizia me l'aveva anticipata, qualche tempo fa, Enzo Colavolpe. Ora mi arriva ufficialmente attraverso una mail firmata "Associazione Salerno Arteincultura", che ringrazio.
Il giorno 21 agosto, alle ore 20.00, nell'atrio del Duomo di Salerno, in occasione della tradizionale "Alzata del Panno" in onore di San MatteoSimona Proto donerà all'Arcidiocesi di Salerno, Campagna ed Acerno l'opera musiva "San Matteo e il Bambino dei Barbuti".
Simona, figlia del mio carissimo amico Enzo Proto, è una giovane artista, molto brava,  che  da poco ha aperto una "bottega del mosaico" nel centro storico di Salerno, dove realizza "pezzi unici, secondo le antiche tecniche tradizionali: ogni tessera è tagliata a mano con martellina e tagliolo, utilizzando esclusivamente materiali di primissima qualità, quali smalti veneziani, vetri Tiffany, marmi e pietre naturali". Sono certo che il suo San Matteo arricchirà la cattedrale di Salerno di una pregevole opera d'arte.
Mi compiaccio intanto per l'iniziativa e le auguro ogni successo.




domenica 12 agosto 2012

A VENTI ANNI DALLA MORTE, MAIORI RICORDA CON UNA MOSTRA IL PITTORE ULDERICO FORCELLINI


Grazie al cielo, e nonostante la calura che scioglie finanche il cervello, a Maiori  c'è chi s'è ricordato che quest'anno ricorre il ventesimo anniversario della morte di Ulderico Forcellini. Che era un personaggio capace di identificarsi con la città, per come la conosceva, la sapeva raccontare e, soprattutto, illustrare nei suoi dipinti carichi di luce, di colori, di sentimento.  La stessa festa patronale del 15 agosto, da quando non c'è più lui, in quella bottega-studio al corso Reginna, che  attraeva come una calamita, non mi sembra più la stessa. Anche quello era un luogo-simbolo di Maiori. 
Pensavo, fino a ieri, che tutti si fossero dimenticati di Forcellini.  Da quando non c'è più, credo di essere stato l'unico a scrivere di lui. Leggo (e ieri me ne ha dato conferma il figlio) che lunedì, 13 agosto, nelle sale di palazzo Mezzacapo, gli sarà dedicata una mostra retrospettiva (aperta fino al 26 agosto). Spero che sia in grado di illustrarne in modo organico, e compiuto, il percorso artistico, per una rivisitazione anche critica. Mettere soltanto dei quadri uno accanto all'altro, alla rinfusa, servirebbe poco.
Come scrivevo cinque anni fa, Ulderico Forcellini "me lo immagino ancora lì, nella sua bottega-studio, al corso Reginna, dove ogni anno [in periodo estivo] allestiva una personale che attirava appassionati d’arte, collezionisti, ammiratori, semplici curiosi. Credo che in moltissime abitazioni, non solo in Italia ma nel mondo intero, ci siano alle pareti quei suoi quadretti raffiguranti scorci di paesaggio - il castello, la marina, la torre Normanna -, oppure  vicoli, cortili, scalinatelle, gli angoli più intimi e pittoreschi della vecchia Maiori."
C’era un particolare che mi faceva voler bene a Ulderico: la somiglianza (vera o presunta, molti ne erano convinti) con mio padre. Lo stesso naso, la stessa fronte spaziosa, lo sguardo forse no, la stessa massa di capelli bianchi. Parecchia gente scambiava l’uno con l’altro. Così quando si incontravano, Forcellini restituiva a mio padre i saluti ricevuti impropriamente e mio padre faceva altrettanto. Poi entrambi  scoppiavano in una grande risata. Ecco come Ulderico veniva descritto nel luglio del 1979: “Folta e gonfia capigliatura bianchissima, un viso cotto dal sole, due piccoli occhi penetranti dietro le lenti con le stanghette dorate che sembrano scrutarti nell’animo, una figura agile ancora, un gesticolare rapido, scattante, nervoso ed una parola pronta, ironica, mordace”. Era proprio così.
 “Uomo eclettico – leggo ancora sul Mattino del 14 agosto 1987 -, si è interessato alle più disparate attività: ha fatto il farmacista, ha studiato giurisprudenza, si è esibito tenore lirico in un teatro di Londra, è stato sindaco di Maiori, ha insegnato inglese negli istituti superiori, ha svolto, con competenza, il ruolo di capo divisione in un Ministero".
Ulderico, nato a Cetara il 26 settembre 1906, s’era presto trasferito con i genitori a Maiori, dove il padre gestiva una farmacia, rilevata poi dal fratello Fortunato. Gli capitava così di trovarsi spesso dietro al banco dei medicinali (a volte andava a dare una mano al suo amico Edoardo Ala alla farmacia del Cervo, nella piazza del duomo di Amalfi), e lo faceva con competenza, nonostante che egli farmacista non  fosse. Dopo il conseguimento della maturità classica, infatti, deludendo le aspettative del padre, s’era iscritto a giurisprudenza, senza però portare a termine gli studi universitari. Fin da ragazzo aveva manifestato spiccate attitudini per il disegno e per la pittura. Andò quindi a formarsi professionalmente nell’atelier di Luca Albino, uno degli ultimi “pittori di Maiori”, quelli che comunemente vengono definiti “costaioli”. “Tu sei nato per fare il pittore”, gli disse l’anziano maestro dopo aver osservato alcuni suoi lavori. Allievi di Albino, in quel tempo, erano anche Vittorio Acabbo e Guido De Martino.
Uomo eclettico, Forcellini, è vero, con un’anima da bohémien, che lo portò a emigrare a Londra, dove rimase fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. In Italia, finita la guerra, iniziò una breve ma intensa carriera al ministero degli Esteri, interrotta per far ritorno a Maiori. Aveva una bella voce, mi riferisce la moglie, signora Anna, e non gli sarebbe stato difficile dedicarsi al canto. Invece si tuffò nella politica locale: fu vice sindaco, con Salvatore Confalone (capo dell’amministrazione ai tempi dell’alluvione del 1954), e poi sindaco, tra il 1957 e il 1958. Generoso, disinteressato, dinamico e tenace. Fondò, a Maiori, la sezione dell'Associazione nazionale marinai d'Italia.
Senza mai abbandonare la pittura, nel solco tracciato dal suo maestro, Luca Albino, il pittore della luce o, meglio, di quelle “bombe di colore” rovesciate sulla tela, tali da suscitare forti emozioni. Ma con una personalità ben definita e uno stile tutto suo. Condivido quanto scriveva nel 1978 Andrea Carrano: “Forcellini penetra nella materia, la plasma, la scompone in tonalità essenziali, la costruisce nella densa irradiazione di luce. Albino gli ha trasmesso il brivido di luce improvvisa… basta guardare tutta la sua produzione per calarsi nel gaudio di una natura virente, struggente nella ricerca del vero più nascosto e segreto. La sua arte non indulge mai al tema preferito o comune: Forcellini conosce il segreto del mare e la calda ora del meriggio estivo; ma sa cogliere il mistero che alita, nel silenzio assorto, della favola boschereccia, nell’agreste ilarità dei pollai e nella fuga potente dei contrafforti”.

giovedì 9 agosto 2012

"CALICI DI STELLE" DOMANI SERA A TRAMONTI


Non so dire se domani sera mi sarà possibile andare a Tramonti, dove è in programma il rituale appuntamento del 10 agosto, “Calici di stelle”, organizzato dal Comune col sostegno della Regione Campania (Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive), dello Stapa Cepica di Salerno, della Provincia di Salerno, della Comunità Montana dei Monti Lattari, dell’Associazione Nazionale “Città del Vino”.  In ogni caso, ringrazio il sindaco Antonio Giordano per il cortese graditissimo invito. 
Amo Tramonti e apprezzo molto quello che, da un po’ di anni, si sta facendo per inserirla nei circuiti turistici, grazie anche all’impegno dei tanti tramontani trasferitisi (e affermatisi) altrove. Sono d’accordo con quanto è scritto nel comunicato stampa: “In Costa d’Amalfi esistono luoghi dell’anima e luoghi che l’anima sanno ancora difenderla. Tra questi, Tramonti, pudica e discreta cittadina montana, che tra i suoi terrazzamenti scavati lungo i fianchi delle rocce coltiva, sorprendentemente su piede franco, le sue gemme a bacche bianche e rosse che danno vita a vini eleganti e di qualità”. Ed è soprattutto al vino, oltre che a tante buone leccornie, che è dedicata questa notte di san Lorenzo, all’insegna delle stelle cadenti. Non si tratta di una sagra, né di uno dei consueti eventi gastronomici, destinati a scomparire dalla memoria, ma di una vetrina di tipicità per  palati raffinati, capaci di risvegliare il desiderio sopito delle cose buone. Una manifestazione, dunque, che intende promuovere e valorizzare le risorse territoriali, integrando le tradizioni storico-culturali con quelle rurali ed enogastronomiche in un unicum in cui stelle, bellezze naturali e paesaggistiche fanno da cornice nella notte di San Lorenzo.
“Calici di stelle”, giunta alla VII edizione, nell’ottica del grande rigore e dell’alta qualità, in accordo con l’Associazione “Città del Vino”, non è una sagra (ce ne sono troppe in giro, per lo più banali): la manifestazione è rivolta "ad un pubblico di amatori ed esperti che sappiano apprezzare e gustare i vini DOC Costa d’Amalfi e i 'Terroir' locali, preziosità conosciuta in tutto il mondo. E così, in un luogo che conserva intatto un intrinseco valore evocativo, la notte di San Lorenzo si annuncia ancora più magica". Capolinea della Strada del Vino della Costa d’Amalfi, sede della Casa del Gusto, patria della pizza d’esportazione e dell’antico mestiere del casaro, Tramonti – dichiara con legittimo orgoglio il comunicato stampa - alza i calici per brindare al successo di quanti continuano a lottare con tenacia per nobili e per rilanciare produzioni agroalimentari che resistono all’usura del tempo e alle nuove mode.
Teatro dell’happening del sapore sarà l’antico chiostro del convento San Francesco, nella frazione Polvica, dove, a partire dalle ore 21, si guarderanno le stelle col naso all’insù stringendo tra le mani calici di bianco e rosso nettare delle uve. Vini scelti ad accompagnare un gustosissimo menu, teso ad esaltare le tipicità del territorio realizzate dalle aziende agricole (insaccati, fior di latte e formaggi ovicaprini), dai ristoranti, dalle pasticcerie e dagli artigiani di Tramonti.
La manifestazione sarà aperta, alle ore 18.30, presso l’Aula Consiliare del Comune di Tramonti, da un Convegno sul tema “La qualità a km zero: Tramonti capofila in Costa d’Amalfi della filosofia slow, dai vini all’ovicaprino”. Dopo i saluti istituzionali di Antonio Giordano, sindaco di Tramonti, Raffaele Ferraioli, coordinatore regionale di Città del vino, Ferdinando Cappuccio, presidente dell’Enoteca provinciale, sono annunciati gli interventi di Matteo Bottone, assessore provinciale a Patrimonio, Cultura e Beni culturali, Antonio Fiore, giornalista del Corriere del Mezzogiorno (tra i maggiori esperti di enogastronomia), Salvatore De Riso, dell’Accademia Maestri Pasticceri, Luigi Scorziello, del Consorzio di Tutela Vini di Salerno, Raffaele Beato, direttore dell’Osservatorio Appennino Meridionale, Liliana De Curtis, figlia del grande Totò, Fabio Carlesi, segretario nazionale Vini Enoteca Italiana. Le conclusioni saranno tratte dal giornalista e scrittore Giuseppe Liuccio. Modera i lavori, il collega Mario Amodio.

mercoledì 8 agosto 2012

HA PRESO IL VIA QUESTA SERA IL FESTIVAL DELLA PIZZA A TRAMONTI


Dieci forni a legna e oltre quaranta pizzaioli per celebrare il trionfo della pizza. Comincia così il comunicato stampa col quale si annuncia il Festival della Pizza, che ha avuto inizio questa sera a Tramonti. Un'occasione di festa che coincide col tradizionale raduno dell’esercito di pizzaioli che dagli anni Cinquanta ad oggi hanno impiantato circa 3000 pizzerie in tutta Italia contribuendo al successo della più antica delle pietanze Made in Italy. Se la pizza figura ai primi posti nelle classifiche di gradimento degli italiani a tavola, il merito è soprattutto di quegli emigranti tramontini che hanno trasformato un’antica tradizione casalinga in autentica attività commerciale.
 Il Festival della Pizza, consueto happening estivo giunto alla sua 18esima edizione,  animerà Tramonti fino a venerdì 10 agosto con degustazioni, musica e folclore. Teatro della manifestazione che raduna migliaia di persone sarà la Piazza San Felice della frazione Pietre, dove qualche anno fa fu sancito il simbolico passaggio di consegne tra le vecchie generazioni di pizzaioli e quelle emergenti con il suggestivo ricordo dell’antica vocazione dell’arte della pizza. 

A Tramonti, che attraverso i suoi cittadini ha il pregio di aver fatto conoscere  la pizza in tutto il mondo, è una vocazione che risale a tempi remoti. Infatti, prosegue il comunicato stampa, nei tredici borghi che compongono il paese non c’era famiglia che non avesse in casa un forno a legna per il pane biscottato fatto di farina di grano integrale. E ogni qualvolta lo si coceva era un rito infornare anche la pizza realizzata con lo stesso impasto e condita con i pomodori degli sponsilli (tenuti in conserva sotto i porticati) e con olio di oliva. In qualche famiglia patriarcale vi erano anche alcune varianti come la sugna o i cubetti di lardo che si aggiungevano ad aglio e origano. Solo una condizione di agio consentiva l’utilizzo delle alici salata, mentre la mozzarella risultava assente per due ragioni: la prima di ordine economica, in quanto il latte si vendeva per il sostentamento quotidiano, l’altra, perché si correva il rischio di asciugarla per effetto della lunga cottura. La pizza così preparata veniva cotta insieme al pane, nel forno senza brace e senza fiamma.

Il pregio dei tramontini è dunque quello di aver divulgato a macchia d’olio l’interesse per la pizza, realizzando una pizza napoletana di grandissima qualità, con pizzerie disseminate in tutta l’Italia del Centro - Nord. In molti, da Tramonti, partirono nell'immediato dopoguerra sistemandosi nel Veneto, in Friuli o in Lombardia dove impiantarono pizzerie e in qualche caso anche caseifici. Da allora, e in special modo negli anni sessanta, ci fu un grande esodo da Tramonti verso tutte le città del nord, compresa l’Emilia Romagna. Al punto che oggi, di ristoranti e pizzerie tramontane, se ne contano oltre tremila, alcune delle quali di grandi dimensioni. Ma guai a tener lontani gli emigranti dai luoghi «perfetti dell'infanzia». Per questi, impareggiabili maestri delle tradizioni di Tramonti, il richiamo del loro paese assomiglia quasi a un canto di sirena. Ed è per questo che vi fanno ritorno più di una volta all’anno. Soprattutto d’estate, quando l'aria di festa mette insieme idiomi dialettali con quelli nordici delle nuove generazioni.


lunedì 6 agosto 2012

A POGEROLA DI AMALFI, TRA "POGEROLIADI" E "FESTA DELLA ZUCCA E DELLA ZUCCHINA", ALL'INSEGNA DELLA SOLIDARIETA'


Pogerola (foto tratta da localidautore.it)
Sabato scorso, 4 agosto, hanno avuto inizio a Pogerola di Amalfi, all’insegna della solidarietà, le “Pogeroliadi 2012”, organizzate dall’Unità pastorale di Lone-Pastena-Pogerola, saggiamente guidata da don Andrea Apicella.
Nell’ambito della manifestazione sarà celebrata anche la “16ª Festa della zucca e della zucchina”.
Questo, in sintesi, il programma.
 - Sabato 4 agosto, ore 21.00 - Cerimonia Inaugurale – Degustazione gastronomica
- Domenica 5 agosto, ore 20.00 - Serata Bambini
- Lunedì 6 agosto, ore 17.00 - Inizio tornei al campetto; ore 21.00 - “La Ruota della Fortuna” - “Anguria Party”
- Martedì 7 agosto, ore 18.00 - Caccia al tesoro
- Mercoledì 8 agosto, ore 20.30 - Festival … e non solo! (Granita)
- Giovedì 9 agosto, ore 21.00 - Discomusic anni ’80
- Venerdì 10 agosto, ore 21.00 - Karaoke - Degustazione gastronomica
- Sabato 11 agosto, ore 20.30 - Giochi per adulti (Pentolaccia, corsa nei sacchi a altri)
- Domenica 12 agosto, ore 21.00 - “L’Antico Borgo” … Serata a tema
- Lunedì 13 agosto, ore 20.00 - Il gioco dell’Oca (Caponata)
- Giovedì 16 agosto, ore 21.00 – “Ricipog”, la sfilata del riciclo
- Venerdì 17 agosto, ore 21.00 - Serata musicale, Premiazioni
La “Festa della zucca e della zucchina”, in programma sabato 18 e domenica 19 agosto, prevede la degustazione di pietanze a base di zucca (pennette con zucchine e fiori di zucca; zucca rossa e fagioli; zucca lunga della Nonna; parmigiana di zucchine; zucca arrostita; zucchine alla scapece; dolce alla zucca) annaffiate, ovviamente, da buon vino locale.
Le due serate saranno allietate da musica in piazza.

CONCERTO DI ANGELA PAGANO A PRAIANO


Giovedì 9 agosto, alle ore 21.30, a Praiano, in piazza Costantinopoli, Angela Pagano sarà protagonista di "Non ho parole", accompagnata da Eduarda Iscaro alla fisarmonica e Francesco Bancalari al piano.  Organizzazione di Maria Castelletto.
Il coordinamento artistico è di Norma Martelli che scrive:
"Ho già accompagnato Angela in cima a un faro, lei era 'la guardiana', e da lassù abbiamo visto un gran bel panorama. Ora eccoci di nuovo insieme per un piccolo itinerario teatrale senza meta: un’attrice-cantante, viaggia fra le quinte intorno al gioco parole: parole dette, cantate, sognate, rincorse, dimenticate.
La cantabilità dell’idioma napoletano spande la sua luce musicale, in versi e in prosa, nel canto e nel gesto, nelle invenzioni sceniche di artisti della tradizione, e quella cantabilità illumina anche pezzi e canti teatrali scritti in lingua italiana. Non ho parole è anche la confessione scenica di un’attrice che prova a spingersi oltre la soglia del lessico ragionevole e assennato della convenzione teatrale, cantando, suggerendo, alludendo, trasognando, immaginando storie e rimembranze allineate nella lucida confusione della propria memoria.
E poi, come dice Angela Pagano: ….e quando non ho più parole…… canto. A farle compagnia un pianoforte… e una fisarmonica." 
Angela Pagano - mi piace sottolinearlo - è un'artista meravigliosa, come attrice e come cantante,  per l'intensa capacità espressiva e la forte personalità.  
Sarà una bella serata, sicuramente!

domenica 5 agosto 2012

LA X EDIZIONE DEL JAZZ FESTIVAL A ISPANI


Jeff Lorber

C'è grande attesa nel golfo di Policastro per l’inizio  dell’Ispani Jazz Festival, giunto alla sua X edizione: è la rassegna voluta dal sindaco Edmondo Iannicelli e dal suo assessore allo spettacolo Michele Morabito, coadiuvato dal giovanissimo assessore al turismo Francesco Milo, con la collaborazione del presidente della Proloco di Giuseppe Cristoforo Milo e la direzione artistica del Band leader Gerardo Di Lella, reduce dall’ incisione del suo ultimo lavoro per la Universal Classics “Napoli & Jazz”, con 12 stelle ospiti. Il cartellone che vedrà tre serate, svolgersi senza soluzione di continuità, dal 6 al 12 agosto, nel comune di Ispani e nelle  due frazioni Capitello (marina) e San Cristoforo (montana), avrà una programmazione molto variegata, che spazierà dalla fusion di Jeff Lorber, al vibrafono di Mark Sherman, per chiudere con l’omaggio di Stefano Reali alla figura innovatrice di George Gershwin
Il festival avrà inizio lunedì 6 agosto nei giardini della ridente Capitello, che ospiterà alle ore 22 il tastierista Jeff Lorber, con il suo quartetto composto da Eric Marienthal al sax alto, Jimmy Haslip al basso e Gary Novak alla batteria, per proporre il progetto Galaxy. Il re della fusion, infatti - proprio a Lorber si deve probabilmente l’adozione ufficiale di questo termine, quando nel 1977 lo ha inserito nel nome della sua band -,  torna a rivisitare dopo tanti anni un sound, quello della jazz-fusion music, che lui stesso ha contribuito a far nascere: e mentre tanti musicisti della fusion stanno ormai abbandonando le sonorità elettroniche per quelle acustiche, Lorber raddoppia il successo del 2010 di Now is the time, con Galaxy, in cui gli arrangiamenti e i “solo” sono di chiaro stampo jazzistico e richiedono molta abilità esecutiva e interpretativa, come è giusto aspettarsi da musica  di grande qualità, le cui strutture semplici e le stesse melodie conservano l’aspetto migliore del pop, mentre groove e ritmi sono travolgenti e intuitivi, complessi da scrivere, ma comunicativi e facilmente fruibili per l’ascoltatore. 
Eric Marienthal
I pezzi che infiammeranno la platea di Capitello - continuo a leggere nel comunicato stampa, inviatomi dalla collega Olga Chieffi, specialista nella materia: io non sono un intenditore di musica - saranno Live Wire, sette minuti di riff spiraliformi e ritmi funk, e una ricca e divertente versione di Wizard Island, chiaramente pensata per far sbizzarrire i musicisti proprio nelle jam dal vivo. 
Sabato 11 agosto, nella piazza Nuova di San Cristoforo, sempre alle ore 22, sarà di scena il vibrafonista Mark Sherman, il quale incontrerà il trio del bassista Antonio De Luise con Alessandro Castiglione alla chitarra e Giampiero Virtuoso alla batteria. Il gruppo con vibrafono e ritmica ci riporta sempre indietro ai grandi Milt Jackson e John Lewis. Qui invece abbiamo a che fare con un altro modo di interpretare il dialogo fra questi due strumenti: pieno di vitalità e swing, memore delle recenti evoluzioni sui rispettivi strumenti (Sherman suona volentieri con le quattro bacchette) e con grande libertà dei solisti. Si tratterà di esecuzioni lunghe, che rifletteranno l'atmosfera live, le vibrazioni del pubblico, la carica dei musicisti colti in un momento di grazia difficile da replicare. Sherman ha studiato in gioventù batteria con Elvin Jones e poi anche con Joe Locke, un vibrafonista dallo stile muscoloso. Come si vede un ottimo curriculum, che già lascia intravedere quelle che sono le sue caratteristiche, che verranno ben messe in evidenza da una ritmica che renderà palpabile il concetto di swing e di quali, nonostante la globalizzazione di scuole e metodi musicali, siano le differenze fra il jazz prodotto in Europa e quello made  in USA. 
Marc Sherman
Gran finale, domenica 12 agosto, nell’abituale cornice della Villa Olga di Ispani, affidata al quartetto del pianista Stefano Reali, che unitamente alla vocalist Flavia Astolfi, Stefano Nunzi al contrabbasso e Giovanni Campanella alle percussioni, rileggerà il song-book di George Gershwin. Una serata, questa, che  vuole essere un viaggio tra i songs più famosi di questo maestro della musica contemporanea, che ha lavorato in campi, culture, e continenti diversi, che in realtà è stato reso celebre a causa dell’irripetibile risultato popolare ottenuto, e che sembra perdurare nel tempo, senza mai passare “di moda” delle sue melodie. I songs nati come canzoni tratte dalle sue commedie musicali hanno raggiunto un obbiettivo raro, nella storia della musica: chiunque al mondo li ascolti, anche solo per poche battute, li riconosce immediatamente, riassaporando quella gioia che solo un autentico evergreen sa trasmettere, sin dalla prima volta che lo si sente. Stefano Reali aprirà, tra un’esecuzione e l’altra, il dialogo con il pubblico,  per illustrare l’influenza del blues e della musica afroamericana nel mondo culturale ebraico-russo-europeo, la cui miscela ha dato vita non solo al cosiddetto jazz sinfonico, ma a gran parte della musica pop del Novecento.

sabato 4 agosto 2012

RAITO, LE IMMAGINI DEL READING DI POESIA SULL'ARTE DELLA FELICITA'







Come annunciato, s’è svolto ieri sera, nel suggestivo scenario di Villa Guariglia, a Raito di Vietri sul Mare, il reading di poesia, promosso e organizzato da Barbara Cussino, dirigente dei Musei provinciali, insieme con Vittoria Bonani e Floriana Gigantino, funzionarie rispettivamente del servizio Biblioteche e Musei, nell’ambito del progetto “L’Arte della Felicità. Le ragioni del sentimento. Musica Arte Poesia in una confluenza di versi, forme e suoni”.
Barbara Cussino, Sigismondo Nastri, le danzatrici

Vittoria Bonani


   
Carmen Grattacaso





Io ho letto le mie poesie, Carmen Grattacaso le sue.
Vittoria Bonani quelle di Mario Fresa, Pasquale De Cristofaro, regista della manifestazione, quelle di Francesco Iannone.
Pasquale De Cristofaro






























Pasquale Occhinegro
 Le coreografie, che sono state curate da Loredana Mutalipassi, hanno visto sulla scena due splendide danzatrici, davvero brave: le giovanissime Carmen Di Lorenzo e Gerarda Ferruzzi.










Intensa, per le emozioni che ha suscitato, la partecipazione del flautista Pasquale Occhinegro, neo diplomato del conservatorio “G. Martucci” di Salerno, che ha accompagnato le letture con musiche di Claude Debussy, Francis Poulenc e Jacques Ibert. La scelta dei brani s'è avvalsa della consulenza della giornalista Olga Chieffi, specialista in questo campo.

DOMANI SERA, A RAVELLO, SI DISCUTE DI "NAPOLEONE IL COMUNICATORE" CON ROBERTO RACE


Ho già segnalato, su questo spazio, l’ultimo lavoro di Roberto Race, “Napoleone il comunicatore” (edito da Egea, la prestigiosa casa editrice dell’Università Bocconi). Il libro sarà presentato a Ravello, domani sera, alle ore 21.30, presso l’Auditorium Lifestyle Lounge Bar.
Roberto Race (foto Alfieri/Paliotto)
L’evento fa parte della rassegna eno-letteraria “Pagine di Vino”, l’esclusivo salotto culturale, promosso dall’ATI “Auditorium New Energy”, sulla meravigliosa terrazza panoramica progettata dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer, e arricchisce il programma con un nuovo ed interessante contributo che permetterà di scoprire una dimensione non ancora esplorata di uno dei personaggi più controversi ed originali della storia moderna.
All’incontro,  sul tema “Da Napoleone ai leader 3.0: qualità e tempi del messaggio politico”, parteciperanno, con l’autore: il giornalista   Bruno Bisogni; l’etnografo digitale e fondatore di Ninja Marketing Alex Giordano; lo storico Luigi Mascilli Migliorini ed il Capo della redazione di Salerno de Il Mattino Gianni Molinari. Sponsor della serata, la cantina Barone di Rutino.

giovedì 2 agosto 2012

RICORDO DEL DOTTOR NICOLA D'AMATO


Il dottor Nicola d’Amato, che s’è spento a Roma il 27 luglio scorso fa alla veneranda età di 92 anni, era un gran signore: non solo per appartenenza familiare (il padre, Vincenzo, medico condotto, è ancora nella memoria e nel cuore degli abitanti di Scala), ma soprattutto per formazione e stile. Conservo ancora una sua lettera, inviatami per ringraziarmi di un articolo col quale avevo ricordato il fratello, don Cesario, già abate di san Paolo a Roma e appassionato cultore della storia del territorio amalfitano.
Nato a Scala il 4 gennaio 1914, aveva compiuto i primi studi nel Seminario di Amalfi (in costiera, allora, il sistema scolastico pubblico non andava oltre le elementari) per laurearsi poi in giurisprudenza all’Università di Napoli (nel 1937).  Dopo di che, frequentò la Scuola Allievi Ufficiali a Spoleto. A fine corso fu assegnato, col grado di sottotenente di complemento, al 19° Reggimento di artiglieria di stanza a Firenze. Qui si iscrisse alla facoltà di Scienze Politiche e dopo il congedo conseguì questa seconda laurea. A fine settembre del 1940 chiese di arruolarsi come paracadutista. Partì da Napoli sulla nave “Esperia” per Bengasi e venne inviato sul fronte marmarico ad un ospedale da campo: il Nucleo Chirurgico “attendato” a stretto contatto con la linea di fuoco per l’immediato intervento chirurgico sui militari feriti.
Il 4 gennaio 1941, insieme ad altre 40.000 persone, fu fatto prigioniero dagli Inglesi a Bardia e trasferito attraverso l’Egitto sul canale di Suez, da dove i prigionieri furono imbarcati e portati in India, prima nella regione del Bengala, poi alle pendici dell’Himalaya.
Tornò in Italia il 28 ottobre 1945. Partecipò con successo a due concorsi per funzionari banditi dal Ministero dell’Interno, risultandone vincitore. Fu destinato prima alla questura, poi alla Prefettura di Ascoli Piceno, dove per più di un anno svolse le funzioni di Capo di Gabinetto del Prefetto.
Di qui fu trasferito nella Capitale. Lavorò al Ministero  e successivamente, nel 1955, fu distaccato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove svolse vari incarichi di carattere direttivo amministrativo: fu Capo del personale, ed infine Vice Capo di Gabinetto con i governi Moro, Leone, Rumor, Colombo, Andreotti, Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani e Craxi. Il 4 gennaio 1984, raggiunti i limiti d’età, fu collocato a riposo, il 4 gennaio 1984, con la qualifica di Presidente di Sezione della Corte dei Conti.
A Scala aveva casa, ci tornava sempre con piacere, anche per lunghi periodi,  stimato, rispettato e voluto bene dai suoi concittadini.

mercoledì 1 agosto 2012

QUINDICI CERAMISTI ESPONGONO AD AGEROLAARTE 2012



Quindici maestri della ceramica moderna, nell’ambito della rassegna Agerolaarte 2012, proposta dal Comune di Agerola,  daranno vita ad un evento di alto livello artistico con una rappresentazione di opere per leggere, o meglio, per rileggere la cultura e la storia di una realtà che dell’acqua, della terra, dell’aria e del fuoco ne ha fatto l’essenza stessa della vita.
“Il perché di questo tentativo – spiega Alberto Silvestri, direttore artistico di Agerolaarte 2012 -  sta tutto nella riscoperta di quella teoria degli insiemi che, con la perseveranza, l’ostinazione e la tenacia degli operatori riesce a scavalcare gli ostacoli della normalizzazione, contrapponendo capacità istintive di procreazione”.
Ci sono due modi di amare quest’arte: di riflesso (come hanno fatto quasi tutti i più grandi artisti della storia, da Picasso a Haring, che hanno usato la ceramica come complemento alla loro stessa attività pittorica), o nascerci e viverci dentro come hanno fatto tutti i partecipanti di questa rassegna, che hanno vissuto sulla loro pelle, i momenti e i passaggi progressivi della creazione e della manipolazione della materia, respirando da sempre l’aria calda delle fornaci.
I quindici maestri (Clara Garesio, Ellen G., Lucio Liguori, Alberto Silvestri, Pasquale Liguori, Ferdinando Vassallo, Antonio Perrotti, Sasa' Mautone, Raffaele Falcone, Vincenzo Caruso, Salvatore Autuori, Franco Raimondi, Salvatore Scalese, Nello Ferrigno, Alfredo Raiola), prima dell’inaugurazione, daranno anche vita ad una vera e propria performance nello spazio antistante la sede ospitante, Casa della Corte, in piazza Unità d’Italia.
“Immediatezza, gestualità ed intuizione – sottolinea Luca Mascolo, sindaco di Agerola -  saranno il loro modo di esprimersi e di rendere viva la loro stessa presenza per proseguire un’operazione di grande valore culturale che, si proietterà di sicuro nel futuro, per far grande e ricca questa terra, sublimandone i valori”.
L'inaugurazione si terrà sabato 4 agosto, alle ore 19.30, alla Casa della Corte.