sabato 31 marzo 2018

BUONA PASQUA

E' Pasqua, la festa più solenne - per i credenti - insieme con il Natale. Pasqua - mi approprio di questa definizione - è "il passaggio da morte a vita per Gesù Cristo e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce e chiamati a risorgere con Gesù". 

Ricordo che in un film di Alessandro Blasetti, "Prima comunione", del 1950, c'era questo motivetto:
"E' Pasqua, è Pasqua, 
noi siam tutti contenti, 
cantiamo ai quattro venti: 
evviva la bontà." 
Una proposta: mettiamoci in cerchio, magari solo idealmente, quanti più ne siamo, tenendoci per mano, e gridiamola ancora - anche a chi non vuol sentire - questa strofetta. Ma, soprattutto, pratichiamola, la bontà. Che è rispetto dell'altro, sensibilità nei confronti dell'altro, in particolare di chi è in condizioni di difficoltà. 
Proviamoci! 
Buona Pasqua!


PASQUA DI SANGUE IN PALESTINA


Quindici morti, forse di più, mille feriti: tutti palestinesi. È il bilancio provvisorio della repressione esercitata da Israele -
con droni, lacrimogeni, proiettili - contro manifestanti disarmati (o, al limite, armati soltanto di pietre). 
È dal 1948, quando fu creato lo stato d'Israele, sulla pelle della popolazione palestinese, che quel territorio, caro ai cristiani perché legato alla nascita, alla vita, alla morte e alla risurrezione di Gesù, è tormentato da guerre, violenze, sopraffazioni. 
Israele è forte, economicamente e militarmente, ha la bomba atomica, gode della protezione Usa. I palestinesi sono figli di nessuno: non hanno diritti, non possono rivendicarne, non meritano pietà. 
Il mondo sta semplicemente a guardare. E noi festeggiamo la Pasqua. Come se niente stesse accadendo.