lunedì 30 maggio 2016

AMALFI, IL CAOS DEL TRAFFICO E' UN PROBLEMA ANTICO


Traffico ad Amalfi, problema antico.
Le due foto, che pubblico qui, mostrano la città in un giorno degli anni cinquanta. Un giorno d'estate di sessant'anni fa. La prima foto mostra la piazza Flavio Gioia, la seconda il rettilineo che passa sotto il palazzo municipale, accanto allo "stradone", la bella passeggiata che affaccia sulla Marina Grande. Un particolare, non visibile (forse visibile solo ingrandendo l'immagine): in questa seconda foto, dov'è l'autobus fermo, c'è un tale che cerca di sbloccare l'ingorgo utilizzando, a mo' di semaforo, una mezza anguria infilata in un coltello. Rossa da un lato, verde dall'altro. Io c'ero. Ricordo bene quella scena.

Torno al compito di disciplinare la circolazione, che era affidato abitualmente al vigile urbano Nicola Napoli. Sostituito in certi momenti dal collega Biagio Fronda, meno da Aristide Andro, che era vigile sanitario. A volte ci si dedicava lo stesso comandante Salvatore Vassallo
Il povero Nicola Napoli era un omone ben messo e sudava le fatidiche sette camicie in un'impresa che, nei giorni critici (periodo di Pasqua, ferragosto), diventava veramente ardua. Tanto che lo si vedeva sbuffare e, ogni tanto, asciugate la fronte e le guance, bofonchiare tra sé; "Ma nun se ne scenne maie nu ponte d' 'e parte 'e Vietri?".
E' una situazione  che è rimasta pressoché la stessa, dopo sessant'anni, a parte i modelli delle auto che si sono evoluti. 

Poesia

UN BARCONE DI GENTE

Mi resta nello sguardo
un barcone di gente rovesciato
- eccone ancora un altro -
e tanti corpi sepolti dall’onda
greve dell’indifferenza
di questa Europa immemore
della sua stessa storia.

È gente come noi - uomini donne
bambini disperati -
scappati dalla guerra dalla fame
per affondare nel mare
della nostra vergogna.
Una scena già vista tante volte
che marchierà di scorno
per sempre il nostro tempo.


© Sigismondo Nastri (da: Il pensiero e le parole)

MEMORIE DI UN (GIORNALISTA) OTTUAGENARIO: UNA SERA IN QUESTURA

La data è bene impressa nella mia mente: 12 marzo 1996. Era di pomeriggio, sul tardi. Cronache del Mezzogiorno aveva la redazione nel Palazzo Edilizia, che si affaccia imponente su piazza Amendola e, dall’altro lato, sul lungomare di Salerno.  Il direttore, Gigi Casciello, mi disse: “Perché non vai a intervistare i Neri per caso, che stanno proprio qui sotto, nel bar Varese? Poi, tornando, visto che hai con te la macchina fotografica, fai qualche fotografia agli extracomunitari, in coda davanti alla Questura per il permesso di soggiorno. Anche su di loro mi scrivi un pezzo”. Scesi, al bar Varese trovai Diego Caravano e Massimo Devitiis. Dopo qualche resistenza, dovuta al fatto che il loro gruppo era legato per contratto a un’agenzia di comunicazione, riuscii a raccogliere qualche dichiarazione interessante e anche  a fotografarli.
Passai, quindi, all’espletamento dell’altro incarico. Sotto i portici della questura c'era una lunga fila di persone, anche donne con bambini in braccio. Appena mi videro cominciarono a lamentarsi: “Ci troviamo da stamattina  qui – mi disse uno, sicuramente africano, che si spiegava abbastanza bene in italiano – e non ce la facciamo più. Ci trattano come bestie”. Non finì di pronunciare queste parole, che gli arrivò un ceffone. Fui lesto a riprendere la scena con la mia Canon. Ma più lesti di me furono coloro che mi sollevarono di peso e mi condussero in questura. Mi chiesero conto di quello scatto, del perché mi trovassi lì. “Sono un giornalista”, risposi. Dovetti dimostrarlo esibendo la tessera dell’Ordine. Non bastò.  Mi “depositarono” in uno stanzino per decidere il da farsi. Volevano che consegnassi l'apparecchio fotografico. “Costa 700 mila lire – obiettai -. Se volete, sequestratelo pure, ma verbalizzatene le ragioni”. No, mi fu replicato, non si poteva, perché io non avevo commesso nessun reato. Ma non mi avrebbero consentito di uscire di là con l’immagine dello schiaffo impressa sul negativo.  Al giornale mi aspettavano, avevo fretta di risolvere la questione. Chiesi di parlare col questore, mi dissero che non era in ufficio e che il vice questore, che io conoscevo bene, era in ferie. Uno, con un fisico da energumeno, mi ammonì: “Non la facciamo parlare con nessuno, qui comandiamo noi”. Mi tornò davanti agli occhi la scritta letta sulla porta, mentre entravo, sollevato in aria come un sacco di patate: “Falchi”. Mi sentivo solo. Passò per il corridoio una persona, un esponente di partito col quale m'ero trovato a fare battaglie politiche insieme negli anni sessanta. Mi salutò con un cenno della mano e, rivolto ai “sequestratori”, disse: “E’ un amico, non gli fate troppo male”. Difatti non fui preso né a calci né a pugni. Ma non mi fu consentito di mettermi in contatto col giornale (come? a quel tempo non eravamo ancora provvisti di telefonini).
Dopo un lungo tira e molla arrivammo a un compromesso. Consegnai solo il rullino, avrebbero provveduto loro a sviluppare le foto e me le avrebbero recapitate in redazione.  Tempo, un’ora. Tranne, ovviamente, quella dello schiaffo al povero immigrato. Furono di parola, puntuali. Ricordo che, appena riferii l'accaduto, corsero in questura a protestare sia il direttore Casciello che Umberto Belpedio, che allora gli dava una mano – mano da maestro, qual è! – a costruire il giornale.
L'articolo sui Neri per caso lo scrissi di getto e uscì il giorno dopo. L'altro episodio l'ho tenuto per me vent'anni. Ne parlo oggi, solo per la storia, la mia piccola storia,  
Aggiungo, per completezza d'informazione, che a distanza di una settimana mi capitò d’incontrare il questore in un noto ristorante dalle parti di Capo d’orso. Era a tavola con due signore. Puntai verso di loro l’obiettivo e subito desistetti, esclamando: “Non vorrei che mi succedesse un altro guaio!”. Mi sentì, si alzò, mi venne incontro. “E’ lei?” domandò. “Sì, sono io. Ma lei come lo sa?”, ribattei. “Guai se non sapessi quello che avviene nel mio ufficio”, commentò. Con una stretta di mano mi porse le sue scuse.
© Sigismondo Nastri

venerdì 27 maggio 2016

UN DEVOTO PENSIERO AL CARD. LORIS CAPOVILLA


Mi sento di rivolgere un devoto pensiero al Cardinale Loris Capovilla, morto ieri alla veneranda età di cento anni. Vissuti, molti, a fianco di Giovanni XXIII, del quale fu segretario; gli altri, tantissimi, con discrezione, nel ricordo del grande pontefice.
Una riflessione di Capovilla l'ho adottata, da qualche tempo, come modello di vita: “Quando uno è diventato vecchio - disse in una intervista - e ha adempiuto la sua parte, il compito che gli spetta è di fare, in silenzio, amicizia con la morte; non ha più bisogno degli uomini, ne ha incontrati abbastanza”.

ADDIO A EUSTACHIO FASCIANI

La notizia l’ho appresa da AmalfiNotizie, il blog – sempre bene informato – dell’amico e collega Mario Amodio.

Il prof. Eustachio Fasciani
(foto Gazzetta di Reggio)
A Reggio Emilia, dove da tempo si era trasferito con la famiglia, da Nocera, è morto Eustachio Fasciani, ortopedico di fama, docente universitario. Medico straordinario, marito, padre e nonno meraviglioso. Un uomo perbene” è definito in un necrologio. Io aggiungo: buono e generoso. Soprattutto, amico di tempi lontani, di quando con la famiglia - i genitori, i fratelli - trascorreva lunghe vacanze estive ad Amalfi (prendevano abitualmente casa sulla Sciulia). 
I Fasciani avevano uno stretto rapporto di amicizia con gli Amodio:  venivano spesso a far visita all’on. Amodio, del quale ero segretario. C’era tra le due famiglie grandissima stima e profondo rispetto, riscontrabile finanche in campagna elettorale,  nonostante avessero  - se la memoria non mi tradisce - un diverso orientamento politico. 
Eustachio, con i fratelli Donato, Franco e Ugo, "insegnò" il basket ai ragazzi di Amalfi, che  non lo conoscevano ancora. Ricordo appassionate partite nel piazzale del porto. 
Ai familiari esprimo le mie più sentite condoglianze.

IL "SENTIERO DEI LIMONI" E IL VILLAGGIO TORRE DI MINORI: UNA VERA CHICCA PER GLI AMANTI DEL TREKKING

‘Ncoppe Torre. Alzi lo sguardo, da Minori, e vedi una collina lussureggiante di limoneti che si dilata oltre la vetta, sul versante opposto,  affacciato sul paesaggio di Maiori. Una chicca per i turisti, quelli del centro e, più ancora, del nord Europa, avidi di conoscere, che amano andar per strade e sentieri impervi di campagna e arrivano già armati di appuntiti bastoni da trekking. Anche oggi, che una strada rotabile che ha tolto dall’isolamento il villaggio  Torre (alleviando il disagio di chi vi abita), il “sentiero dei limoni”, come lo definisce il mio amico Michele Ruocco, “tutore” di questa realtà contadina, appassionato difensore di quanti vi prestano la loro opera, consentendo così la conservazione di una coltura e di un ambiente che ci sono invidiati in tutto il mondo, è frequentatissimo. Oltretutto, il limone che ancora vi si coltiva, lo “sfusato amalfitano”, si caratterizza per forma, profumo, sapore, ricchezza di proprietà salutari, che lo rendono inconfondibile.
Ringrazio Michele per il ricco materiale documentario che mi ha fornito. E mi rammarico solo di non aver mai attraversato questo sentiero, caratterizzato da abitazioni sparse, a stretto contatto con giardini. Giardini di limoni, di che allora? Qui si realizzava la più grande produzione di tutta la Costiera, che impegnava tantissime persone e dava reddito alle loro famiglie. Oggi, chi continua in questa attività lo fa per un atto d’amore, per l’attaccamento alle proprie radici, come lo era la Rossella di Via col vento con Tara.
il panorama di Minori visto da Torre
Il “sentiero dei limoni”,  che si può affrontare indifferentemente da Maiori o da Minori, ha delle ramificazioni che consentono di raggiungere anche il campanile dell’Annunziata, risalente all’XI sec. (del quale si auspica il restauro attraverso le mail all’indirizzo bellezza@governo.it), l’ex convento di san Nicola, o di proseguire per Ravello (attraverso un altro sentiero, pure esso molto bello dal punto di vista panoramico). Per chi è pigro, come me, e non vuole perdersi la vista di questo piccolo paradiso, che è Torre, c’è sempre la possibilità d’imbarcarsi su una navetta da Minori, a orario prefissato.

Una sosta la merita anche la chiesa di San Michele Arcangelo si trova al centro del villaggio. Essa è sede della terza parrocchia minorese, dopo quella di santa Trofimena in centro e Villamena. La data di fondazione è incerta, ma è certamente più antica del 1270, quando si incontra la prima testimonianza documentaria su di essa. Semplice è la struttura dell'edificio, con ingresso unico, facciata piana e piccola torre campanaria. Ai lati dell'altare vi sono due tele raffiguranti la "Madonna Immacolata" e la "Visione di S. Pietro d'Alcantara".

Ma non ci sono soltanto i limoneti, lungo il percorso. Dopo aver attraversato il tratto denominato “areto ‘e mure” – mi dice Michele – , alla fine di una lunga salita ci imbattiamo in alcune case, proseguiamo e troviamo sotto le piante una panchina (ce ne sono anche altre) che all’ombra dei pini invita alla sosta contornata da aloe, agave, rosmarino. Mi percorrono pochi metri e una nuova scalinata conduce all’interno ovest della vallata. Si cammina in un tripudio di rosmarino, ginestre e carrubi. Addirittura, se la risacca (il mare giù, a portata di sguardo), lo sciabordio delle onde si sposa col cinguettio degli uccelli. Che spettacolo! Quanto rimpianto, per non aver ancora vissuto questa esperienza (spero di farla, prima o poi, con la guida accorta dell’amico Michele). Io che spesso, la mattina, quando sto a Maiori, “sul balcone di casa respirando / denso profumo di limoni in fiore / soffio a far bolle che mi ruba il vento / poi sciolgo il filo e mando l’aquilone / a inseguire le rondini nel cielo”.
Sigismondo Nastri

giovedì 26 maggio 2016

RAVELLO, IL FAI RESTAURERA' L'AFFRESCO DEL CRISTO BENEDICENTE NELLA CHIESA DI S. MARIA DELLA POMICE A SAMBUCO DI RAVELLO. L'ANNUNCIO SARA' DATO LUNEDI' MATTINA

La signora Susy Camera d’Afflitto, capo della delegazione del FAI di Salerno e provincia, mi fa gentilmente sapere che lunedì prossimo, 30 maggio, alle ore 11.30, nella Casa comunale di Ravello, sarà dato l’annuncio del restauro dell’affresco medievale del Cristo Pantocratore nella Chiesa di Santa Maria della Pomice, nella frazione Sambuco. Vi saranno, con gli amministratori locali, i rappresentanti della Curia Arcivescovile di Amalfi- Cava de' Tirreni, della Soprintendenza BEAP di Salerno e del Comitato locale "Luoghi del Cuore". 
Il Cristo Pantocratore nella Chiesa di S. Maria della Pomice
(foto FAI)
Si concretizza così l’iniziativa promossa dal FAI,  con la quale i cittadini venivano invitati a segnalare i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare.
L’affresco, nella Chiesa di S. Maria della Pomice, votato da circa sedicimila persone, è stato ammesso al Patrocinio del FAI che, oltre a farsi carico del restauro, conta di richiamare l'attenzione, attraverso una serie di attività di comunicazione a livello nazionale,  anche sulle condizioni di degrado della piccola Chiesa,  che conserva elementi architettonici medievali (XI sec.) e settecenteschi, ma, purtroppo, appare malridotta e spogliata di tutti gli arredi.
L’affresco da restaurare, datato alla seconda metà del XIII secolo, raffigura, al centro della calotta, inquadrato da una cornice rettangolare, il Cristo benedicente, assiso in trono, con le braccia aperte e con un libro nella mano sinistra. Sulla sommità dell’abside c’è la figura di una colomba, simbolo dello Spirito Santo, sovrastata da una ricca cornice decorata da tralci vegetali. 

TRAMONTI, SABATO E DOMENICA IL "SECONDO MEMORIAL FRANCO AMATO E GIANLUCA SIGNORINI". TANTISSIMI GLI OSPITI

Tutto pronto a Tramonti per la seconda edizione del Memorial Franco Amato e Gianluca Signorini, dedicato a due calciatori prematuramente scomparsi. Professionista il primo, "bandiera" del Genoa; dilettante il secondo, giovane e brillante avvocato, capitano della squadra di casa.
La manifestazione prenderà il via sabato 28 maggio, alle ore 17.30,  con il convegno Sport e Medicina: un connubio che parte dalla prevenzione, nella splendida Casa del Gusto, fresca di inaugurazione. A Mario Amodio, giornalista del Mattino, sarà affidata l’introduzione della kermesse, coordinata dal giornalista Rai Enrico Varriale.
Domenica 29 maggio 2016, dalle ore 09.00 alle ore 17.30, in contemporanea sulle tre strutture sportive presenti sul territorio, si svolgerà il Torneo di Calcio Giovanile dedicato alle società del comprensorio salernitano, a cura della Polisportiva Tramonti. La serata continuerà con la sfida, alle ore 18.30, tra la Rappresentativa ItalianAttori e quella di Tramonti Calcio, Avvocati e Magistrati, al campo sportivo “San Felice” della frazione Pietre, presentata da Emiliano Amato, direttore del quotidiano online  Il Vescovado.
In entrambe le giornate, saranno in  esposizione cimeli calcistici di Diego Armando Maradona, messi a disposizione dal museo curato dall’Associazione Saverio Silvio Vignati - "La storia continua... ILD (Famiglia Vignati).
C'è molta attesa anche l’asta di gadget e magliette di importanti club di calcio, ovviamente a scopo benefico.
Ospiti, nei due appuntamenti, personalità di rilievo. A cominciare dallo stesso sindaco di Tramonti, Antonio Giordano, affermato specialista in chirurgia vascolare e angiologia. E poi: Alfonso De Nicola, medico sociale della SSC Napoli Umberto Galderisi, professore Associato di Biologia Molecolare alla Seconda Università di Napoli; Gianluigi Donnarumma, portiere del MilanMarco Nappi,  allenatore ed ex calciatore; Andrea Signorini, calciatore della AC RiminiEugenio Lamanna  e Antonio Donnarumma, portieri del Genoa CFC; Valter De Maggio, direttore di Radio Kiss Kiss NapoliAntonio Caliendo, presidente del Modena Football ClubGaetano Amato, attore e scrittore; Roberto Mugavero; della Minerva edizioniChantal Borgonovo, della Fondazione Stefano Borgonovo OnlusAntonio Careca,  ex grande centravanti del Napoli e della Seleção brasiliana; Pierpaolo Marino, direttore sportivo. In collegamento via Skype dagli Stati Uniti, un altro Antonio Giordano, figlio di questa terra, oncologo di fama mondiale.
Grande è l’attesa dei fans, soprattutto per gli attori che domenica 29 calpesteranno il tappeto verde dello stadio comunale di Tramonti: ancora top secret i nomi dei partecipanti, anche se gli organizzatori hanno assicurato un parterre molto ricco. Circolano, tra gli altri, i nomi di  Marco Bonini, Paolo Sassanelli, Sebastiano Somma, Emiliano Ragno. 
"La nostra iniziativa si prefigge lo scopo di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza per la ricerca sul cancro e la sclerosi laterale amiotrofica – dichiara il presidente dell'Associazione 'Franco Amato: un uomo, un capitano", Raffaele Imparato -. Anche quest’anno i fondi saranno destinati all’Airc e per volontà della famiglia Signorini quelli destinati alla SLA saranno devoluti alla Fondazione “Stefano Borgonovo” Onlus. Siamo pronti per la seconda edizione del Memorial e sono sicuro che sarà di nuovo un grande successo: vedo la passione, la voglia di fare del bene e di dedicarsi al prossimo".
Parole di grande stima e affetto anche da parte dell’assessore allo Sport Vincenzo Savino, promotore dell’evento, che da mesi sta lavorando alacremente per sostenere l’Associazione: "Il confronto tra i due capitani permette di evidenziare quel filo rosso che unisce chi come noi, in qualunque categoria, vede lo sport e il calcio come fonte di gioia e voglia di vivere. Stiamo cercando di regalare un sorriso ai meno fortunati, a chi trova nella Ricerca l’unica speranza: è nostro dovere crederci fino in fondo. Sono già disponibili i biglietti per la lotteria di beneficenza, con la quale saranno messi all’asta gadget e magliette di importanti squadre di calcio: confido come sempre nel buon cuore delle persone". 
"Un ringraziamento speciale va a questo meraviglioso gruppo –  aggiunge l’assessore agli Eventi, Assunta Siani - che si adopera in maniera totalmente gratuita e disinteressata e a tutte quelle persone che immediatamente hanno abbracciato la causa, giornalisti, sportivi, tecnici del settore, che non hanno esitato nemmeno un attimo ad assicurare la piena disponibilità a questa nobile iniziativa: complimenti a tutti". 

mercoledì 25 maggio 2016

IL CALENDARIO DEI GIORNI D'APERTURA (DA MAGGIO A OTTOBRE) DELLA ABBAZIA DI SANTA MARIA DE OLEARIA A MAIORI

Grazie al Comune di Maiori che me ne ha dato notizia.
Riporto qui il calendario dei giorni (con relativo orario) di apertura della Abbazia di Santa Maria de Olearia, vero gioiello di arte medievale. Spero che sia assicurato ai visitatori anche il servizio di bus-navetta da Maiori.

S. Maria de Olearia - Maiori - Costa D’Amalfi
Il complesso abbaziale di S. Maria de Olearia è composto di tre piccole chiese sovrapposte dedicate alla Vergine Maria e a San Nicola, affrescate a partire dal X sec. Sorse come eremo tra il 973 e il 987 ad opera dell’anacoreta Pietro e del nipote Giovanni, fu protocenobio benedettino e poi Badia, chiamata “de Olearia” per i rigogliosi ulivi che la circondavano.

APERTURA 2016


N. Ord.
Mese
Giorni
Giorno settimanale
Orario
1
Maggio
21
Sabato
20.00-23.00
2
Maggio
22
Domenica
10.00-13.00
3
Maggio
25
Mercoledì
15.30-18.30
4
Maggio
27
Sabato
15.30-18.30
5
Maggio
28
Domenica
10.00-13.00
6
Giugno
1
Mercoledì
15.30-18.30
7
Giugno
2
Giovedì
15.30-18.30
8
Giugno
4
Sabato
15.30-18.30
9
Giugno
5
Domenica
10.00-13.00
10
Giugno
8
Mercoledì
15.30-18.30
11
Giugno
11
Sabato
15.30-18.30
12
Giugno
12
Domenica
10.00-13.00
13
Giugno
15
Mercoledì
15.30-18.30
14
Giugno
18
Sabato
15.30-18.30
15
Giugno
19
Domenica
10.00-13.00
16
Giugno
22
Mercoledì
15.30-18.30
17
Giugno
25
Sabato
15.30-18.30
18
Giugno
26
Domenica
10.00-13.00
19
Giugno
29
Mercoledì
15.30-18.30
20
Luglio
2
Sabato
15.30-18.30
21
Luglio
3
Domenica
10.00-13.00
22
Luglio
6
Mercoledì
15.30-18.30
23
Luglio
9
Sabato
15.30-18.30
24
Luglio
10
Domenica
10.00-13.00
25
Luglio
13
Mercoledì
15.30-18.30
26
Luglio
16
Sabato
15.30-18.30
27
Luglio
17
Domenica
10.00-13.00
28
Luglio
20
Mercoledì
15.30-18.30
29
Luglio
23
Sabato
15.30-18.30
30
Luglio
24
Domenica
10.00-13.00
31
Luglio
27
Mercoledì
15.30-18.30
32
Luglio
30
Sabato
15.30-18.30
33
Luglio
31
Domenica
10.00-13.00
34
Agosto
3
Mercoledì
15.30-18.30
35
Agosto
6
Sabato
15.30-18.30
36
Agosto
13
Sabato
15.30-18.30
37
Agosto
20
Sabato
15.30-18.30
38
Agosto
24
Mercoledì
15.30-18.30
39
Agosto
27
Sabato
15.30-18.30
40
Agosto
28
Domenica
10.00-13.00
41
Agosto
31
Mercoledì
15.30-18.30
42
Settembre
3
Sabato
15.30-18.30
43
Settembre
4
Domenica
10.00-13.00
44
Settembre
7
Mercoledì
15.30-18.30
45
Settembre
10
Sabato
15.30-18.30
46
Settembre
11
Domenica
10.00-13.00
47
Settembre
14
Mercoledì
15.30-18.30
48
Settembre
17
Sabato
15.30-18.30
49
Settembre
18
Domenica
10.00-13.00
50
Settembre
21
Mercoledì
15.30-18.30
51
Settembre
24
Sabato
15.30-18.30
52
Settembre
25
Domenica
10.00-13.00
53
Settembre
28
Mercoledì
15.30-18.30
54
Ottobre
1
Sabato
15.30-18.30
55
Ottobre
2
Domenica
10.00-13.00
56
Ottobre
5
Mercoledì
15.30-18.30
57
Ottobre
8
Sabato
15.30-18.30
58
Ottobre
9
Domenica
10.00-13.00
59
Ottobre
12
Mercoledì
15.30-18.30
60
Ottobre
15
Sabato
15.30-18.30
61
Ottobre
16
Domenica
10.00-13.00
62
Ottobre
19
Mercoledì
15.30-18.30
63
Ottobre
22
Sabato
15.30-18.30
64
Ottobre
23
Domenica
10.00-13.00
65
Ottobre
26
Mercoledì
15.30-18.30