martedì 3 maggio 2016

SABATO L'INAUGURAZIONE DELLA CASA DEL GUSTO A TRAMONTI. LA SODDISFAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI ESPRESSA NEL CORSO DELLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL'EVENTO

Sabato 7 maggio, alle ore dodici, s'inaugura a Tramonti  la Casa del Gusto, definita "santuario del sapore" per i contenuti e "la più grande opera pubblica dopo l'auditorium di Ravello" sotto l'aspetto architettonico. Primo "impegno" della struttura, la Convention delle Città del Vino in programma dal 6 all'8 maggio. 
Veduta di Tramonti
I sapori della Costiera, le eccellenze agroalimentari, qui si sposano ai vini a denominazione d'origine controllata. Vini che hanno trovato affermazione sui mercati internazionali e successi nelle esposizioni, ultima in ordine di tempo il Vinitaly.
Si punta, perciò, e giustamente, sulle strade del vino per la promozione del territorio. L'enoturista - si sostiene -, persona colta e rispettosa della natura, è quello che spende di più: fino a 160 euro al giorno. Lo dicono i dati del turismo alternativo. Quello cioè che si sta consolidando lungo l’altra faccia della Costiera Amalfitana. “Una faccia nuova per meglio dire”, sottolinea il sindaco di Furore, Raffaele Ferraioli, nella veste di coordinatore regionale delle Città del Vino e in un certo senso anche di artefice, insieme a molti altri amministratori, di questa inversione di tendenza. Già, perché da qualche anno la Costiera non è più solo meta di vacanze. Piuttosto, un luogo in cui viaggiare e scoprire, soprattutto, le tipicità, in termini di sapori, e quelle tradizioni locali che rientrano nella sfera dei cosiddetti “saperi”.
Ma torno alla Casa del Gusto, che ha avuto un iter lungo e complesso. Ne sentivo parlare da anni e, lo confesso, non ci credevo molto. Invece eccola qua. Bella e funzionale. Costata 3 milioni di euro. Questo "santuario" dovrà custodire tutti i prodotti di nicchia e trasformarsi in un grande attrattore di quel turismo avvezzo alle sollecitazioni della storia e del palato. Insomma bisognerà far tappa a Tramonti per toccare con mano il prodotto tipico, la storia e la tradizione.
Composta di tre aree (didattico-formativa, di degustazione e museale oltre ad un giardino
Uva tintore pronta per la vendemmia
esterno in cui sono impiantate tutte le principali coltivazioni del territorio), la Casa del Gusto metterà insieme il meglio della produzione locale: dai pomodorini del piennolo di Furore al limone Igp della Costa d’Amalfi; dalla colatura di alici di Cetara al fior di latte e alla pizza di Tramonti; dagli ‘ndunderi di Minori alle castagne di Scala e Tramonti. In questo mare magnum di tipicità un ruolo principale - come ho già riferito - lo avranno i vini doc della Costa d’Amalfi. E non è un caso se l’inaugurazione  coincide proprio con la Convention di Primavera delle Città del Vino che porterà nelle quattro città associate (Furore, Maiori, Ravello e Tramonti) circa 400 persone provenienti da ogni parte d’Italia.
«Dimostreremo a tutti come questo territorio sia stato capace di esprimere due forme di turismo – ha insistito Ferraioli nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'evento. -  Ma più in particolare le cose straordinarie che da qualche tempo accadono. La qualità abbinata alla sperimentazione ha favorito la nascita di un segmento nuovo: l’enoturismo. Le colline e le aree interne inizialmente espulse dal turismo tradizionale hanno saputo ritagliarsi un loro spazio grazie proprio alla filiera del vino. La convention delle città del vino italiane qui da noi spinge a una riflessione a voce alta: il nostro territorio in pochi anni, grazie all’ottenimento della Doc nel 1995, ha fatto passi da gigante nella classifica delle aree vitivinicole più prestigiose riuscendo addirittura a produrre il miglior bianco d’Italia. Un successo che fino a pochi anni fa era inimmaginabile e che rappresenta una delle conquiste più significative nella crescita socio-economica della nostra realtà».
Lavorazione del fior di latte
Dell’idea che la Costiera Amalfitana vada vissuta nella sua interezza sono anche gli altri amministratori. Tra questi, quelli di Maiori, cittadina che vanta la maggiore produzione di limone sfusato Igp. «Il turista non deve solo intendere la vacanza come sole e mare – ha detto l’assessore Chiara Gambardella – in una terra che peraltro offre tantissime opportunità di conoscenza. Stiamo creando le condizioni, anche con la Casa del Gusto, per rafforzare quel percorso del sapore dal quale non si può non portar via un pezzo di territorio». A Ravello, città della musica per eccellenza oltre che meta del turismo d’élite, sono convinti che l’enoturismo vada coltivato anche in quelle zone apparentemente appagate. «Anche Ravello è una città di vino grazie alla presenza di numerose aziende ma più in particolare è stata la prima a credere in questo fenomeno – ha detto il sindaco Paolo Vuilleumier –.  Se il vino della Costiera è famoso oltreoceano  si deve all’intuito di alcuni storici produttori, primi sulla zona a sostituire con l’imbottigliamento la vendita del vino sfuso». Delle quattro città della Costa d’Amalfi quella che vanta il maggior numero di tipicità nel proprio paniere di prodotti del territorio è Tramonti la cui storia agricola si lega ad infusi (il Concerto è il più antico rosolio della zona), coltivazioni (farro su tutti) e miracolo della pizza. «Siamo il comune che ha dettato prima di tutti le linee guida per la tutela della propria pizza – ha spiegato il sindaco, Antonio Giordano –. E’ una tradizione antichissima a cui fa riferimento anche il fenomeno dell’emigrazione e della conoscenza di questo alimento nel mondo. Se la pizza è oggi globale lo si deve ai tramontini sparsi per il pianeta. Sono oltre tremila le pizzerie impiantate tra il nord Italia e l’estero dagli anni Cinquanta ad oggi. Per questo si è deciso di attribuire il marchio comunale De.Co. a questo prodotto che insieme con le viti secolari di Tintore sono l’emblema del nostro stare in tavola».




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