domenica 15 maggio 2016

ADDIO A PIERINO FLORIO

Sono i giorni delle brutte notizie: l'altro ieri Antonino Esposito, oggi - lo leggo  su Facebook - Pierino Florio
Con Pierino se ne va un altro pezzo della mia vita, ma se ne va, soprattutto, un personaggio di rilievo della storia di Amalfi della seconda metà del '900. Se ne va un amalfitano innamorato della sua terra, che ha onorata col suo lavoro - alla direzione di un'istituzione culturale di grande prestigio, qual è la biblioteca Sormani (alla quale dedicò uno splendido volume nel 1986) -, con la sua professionalità, nella metropoli lombarda. Che ha amato Amalfi anche rimboccandosi le maniche quando glielo hanno chiesto: è stato consigliere comunale e presidente dell'Ente Regata.
Era una di quelle persone alle quali io, se avessi avuto un ruolo pubblico, avrei conferito la funzione di "ambasciatore di Amalfi". 
Vorrei che la Regata, il mese prossimo, venisse dedicata alla sua memoria. Chi può, ci faccia un pensiero.
Di Pierino Florio mi piace sottolineare la cordialità, la simpatia, la giovialità, la disponibilità nei confronti di chi, per un motivo o un altro, si rivolgeva a lui. Per questo gli volevamo bene. Tutti. Ogni volta che tornava ad Amalfi era una festa. E non c'era festa, fino a quando le condizioni fisiche glielo hanno consentito, che non lo vedesse presente e partecipe. Era un uomo profondamente religioso, educato - come tanti di noi - alla scuola di don Andrea Afeltra, devotissimo dell'apostolo Andrea, protettore di Amalfi, di S. Maria a Mare, che si festeggia a Maiori il 15 agosto, e di tutti i santi patroni della Costiera.
Era appassionato della storia, delle tradizioni, dei modi di dire della sua/nostra città. Da direttore della Sormani ha valorizzato la carta a mano di Amalfi attraverso la pubblicazione di preziosi volumi. Cito De Bibliotheca di Umberto Eco che reca la sua prefazione.
Meno di un mese fa il figliuolo, don Andrea, aveva postato su Facebook una foto, scattata in occasione del compleanno, che lo vedeva sereno, sorridente, pur nella sofferenza della malattia che si portava addosso da qualche tempo.
Esprimo vivissime condoglianze alla famiglia. 
In particolare sono vicino nella preghiera al caro don Andrea.

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