venerdì 30 gennaio 2015

OGGI, A SALERNO, CONVEGNO DELL'AMRI E SPETTACOLO DI BENEFICENZA PER I BAMBINI DELL'OSPEDALE "GASLINI" DI GENOVA



Oggi, sabato 31 gennaio, alle ore 18.00, presso il Teatro Augusteo di Salerno, si terrà un incontro aperto tra specialisti, associazioni e genitori di bambini affetti da malattie croniche e rare, con particolare attenzione all’AIG (Artrite Ideopatica Giovanile).
L’evento è stato promosso dall’AMRI (Associazione Malattie Reumatiche Infantili) e dalla dott.ssa Patrizia Amato, reumatologa.
Alla manifestazione interverrà il prof. Alberto Martini , direttore della 2^ Pediatria e scuola di specializzazione in Pediatria dell’Ospedale “G. Gaslini” di Genova, a cui si aggiungeranno Angelo Ravelli, Patrizia Amato, Marianna Prisco, Gabriele Bona, Salvatore Bove e Roberta Russo.
Presenzieranno anche i consiglieri  comunali di Salerno Nino Savastano e Luigi Bernabò.
Alle ore 19.00, subito dopo la parte scientifica, nello stesso Teatro Augusteo ci sarà la manifestazione “L'arte per l'arte di vivere", tributo di attori e musicisti a sostegno della ricerca sulle malattie croniche e rare in età pediatrica.
Lo spettacolo sarà condotto da Valeria Monetti.
Il ricavato della serata sarà devoluto all’AMRI Onlus  e destinato all’acquisto di un ecosonar che servirà ai laboratori di ricerca della 2^ Pediatria dell’Istituto “G. Gaslini” di Genova.
Questo nuovo ecografo - viene sottolineato dagli organizzatori - permetterà non solo di effettuare una valutazione più accurata delle sedi coinvolte dal processo infiammatorio, ma anche, grazie ai potenziali sviluppi delle ricerche in corso, di impiegare tale metodica per un più accurato monitoraggio  dell’andamento della malattia.

martedì 27 gennaio 2015

ANNUNCIATI I VINCITORI DEL PREMIO DI GIORNALISMO INTITOLATO A BIAGIO AGNES. LA PREMIAZIONE AVVERRA' IL 20 GIUGNO 2015, A CAPRI



I 12 vincitori della VII edizione del Premio Internazionale di Giornalismo “Biagio Agnes”, presieduto da Simona Agnes, sono stati annunciati a Roma alla presenza di Gianni Letta, presidente della Giuria, e del direttore generale della Rai Luigi Gubitosi.
I tre giorni della kermesse sono in programma a Capri dal 19 al 21 giugno 2015, sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Comune di Capri.
Nella straordinaria cornice del Chiostro Grande del complesso monumentale della Certosa di San Giacomo, a ricevere il “Premio Biagio Agnes” 2015 saranno alcune delle firme più illustri del mondo del giornalismo nazionale ed internazionale:
Premio Internazionale: Alessandra Galloni,  responsabile dei contenuti per il Sud Europa di Thomson Reuters;
Premio alla Carriera: Jas Gawronski, editorialista de La Stampa;
Premio Giornalista nel Governo: Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri;
Premio per la Carta Stampata: Virman Cusenza, direttore de Il Messaggero;
Premio per la Televisione: Tg1, diretto da Mario Orfeo, che salirà sul palco con la squadra dei suoi più stretti collaboratori;
Premio per la Radio: RTL 102.5, tra i network radiofonici più ascoltati in Italia. A ritirare il premio sarà il direttore Luigi Tornari;
Premio Costume e Società: Closer, settimanale femminile francese edito da Mondadori France. Ritirerà il Premio l'Amministratore Delegato del Gruppo Mondadori Ernesto Mauri;
Premio Nuove Frontiere del Giornalismo: Ilsussidiario.net, quotidiano laico online tra i più letti in Italia, diretto da Luca Raimondi che ritirerà il Premio;
Premio Giornalista Scrittore: Aldo Cazzullo, editorialista del Corriere della Sera e autore del libro “La guerra dei nostri nonni” (Mondadori, 2014);
Premio Giovani Under 35: Nathania Zevi, giornalista di Agorà;
Premio Speciale:
- Bernardo Valli, editorialista de La Repubblica e storico inviato speciale, fra i più esperti di politica internazionale;
Enrico Vanzina, giornalista, scrittore e sceneggiatore.


La giuria del Premio internazionale di giornalismo "Biagio Agnes"
Soddisfatta  Simona Agnes, presidente del Premio: “Anche quest’anno siamo orgogliosi di aver conferito il Premio ad alcuni dei protagonisti più influenti del panorama dell’informazione italiana ed europea – commenta. – E come già accade da due edizioni, i direttori delle testate premiate saranno accompagnati sul palco della cerimonia dalla squadra di collaboratori che ha contribuito a determinarne il successo”.
In linea con lo spirito che anima la Fondazione Biagio Agnes sono state assegnate, per il terzo anno consecutivo, due borse di studio a giovani giornalisti praticanti. I vincitori di questa edizione sono il primo classificato in graduatoria della Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università LUISS di Roma e della Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.
La cerimonia di premiazione si terrà sabato 20 giugno nel corso di una serata di gala alla quale verrà dato ampio risalto mediatico e che vedrà l’alternanza sul palco delle eccellenze del giornalismo nazionale ed internazionale assieme a big dello spettacolo.
La giuria è così composta: Gianni Letta (presidente), Giulio Anselmi, Alessandro Barbano, Maurizio Belpietro, Osvaldo De Paolini, Stefano Folli, Massimo Franco, Paolo Garimberti, Roberto Gervaso, Giampiero Gramaglia, Roberto Iadicicco, Paolo Liguori, Pierluigi Magnaschi, Giuseppe Marra, Antonio Martusciello, Roberto Napoletano, Mario Pirani, Marcello Sorgi, Mons. Dario Edoardo Viganò e, di diritto, Luigi Gubitosi, in qualità di direttore generale della Rai, e i presidenti dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, e della Regione Campania, Stefano Caldoro.
Presidente onorario del Premio è Anna Maria Tarantola, presidente della Rai.

domenica 25 gennaio 2015

CONSIDERAZIONI DI UN OSSERVATORE NEUTRALE SULLA VICENDA POLITICO-GIUDIZIARIA DI VINCENZO DE LUCA, SINDACO (SOSPESO) DI SALERNO

Due giorni fa il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, è stato sospeso dalla carica in seguito a una condanna (primo grado di giudizio) per abuso d'ufficio, riferita a una vecchia inchiesta sulle procedure per la realizzazione di un termovalorizzatore che non s'è più fatto. E' ovvio che ricorrerà in appello contro la sentenza, che rischia di stoppare la sua partecipazione alle primarie del Pd per la candidatura alla presidenza della Regione Campania.
Non metto lingua nella questione. Mi considero un osservatore neutrale.
De Luca lo conosco di vista, non m'è mai capitato di scambiare qualche parola con lui. So che è  spigoloso - c'è chi lo definisce arrogante - e che ha con la stampa locale un rapporto difficile, conflittuale. Più volte ha invitato i cittadini a non  acquistare giornali. Con gli stessi soldi - dice - è meglio se vi comprate una zeppola. Aggiungendo che i giornali sono buoni per avvolgere il pesce. 
A parte l'aspetto caratteriale del personaggio, che in questa sede non m'interessa, devo riconoscere che - da quando io frequento abitualmente Salerno, e sono più di vent'anni - la città è sicuramente cresciuta, migliorata nelle strutture, nei servizi, nella vivibilità, nell'attenzione alla cultura.
Sulla vicenda politico-giudiziaria di Vincenzo De Luca desidero fare solo una constatazione. Prima erano in tanti a osannarlo. Tutti (o quasi) si professavano deluchiani (tranne i Figli delle Chiancarelle e Italia nostra, oppositori di certi megaprogetti di trasformazione urbana). Oggi, da quel che sento in giro, tutti (o quasi) sono contro di lui. Mi viene subito da pensare che anche alla caduta di Mussolini i fascisti diventarono all'improvviso antifascisti. Andando a ritroso, trovo che lo stesso san Pietro, principe degli apostoli, rinnegò per tre volte il Cristo.
Così va il mondo.
_________ 
Aggiungo, in appendice, per completezza d'informazione, il comunicato stampa pervenutomi alle ore 15,48 di lunedì 26 gennaio 2015: 
Vincenzo De Luca è ancora sindaco della Città di Salerno.
Il presidente del TAR Campania, Salerno I Sezione, con decreto firmato in data odierna ha ufficialmente accolto la richiesta di sospensione cautelare, reintegrando De Luca nelle sue funzioni e fissando una udienza collegiale per il 19 febbraio. 
In particolare, il provvedimento ha accolto l’istanza di sospensione con provvedimento urgente avanzata nel ricorso proposto dall’avvocato Antonio Brancaccio nell’interesse di Vincenzo De Luca, avverso il provvedimento del vice prefetto vicario della Prefettura di Salerno, che aveva sospeso il primo cittadino dalla carica di sindaco di Salerno, in virtù degli articoli 11 e 10 del decreto legislativo 235/2012 (la così detta legge Severino).

 

venerdì 23 gennaio 2015

PENSIERO MESTO DI UN'UMIDA SERA D'INVERNO

Ho trovato un foglietto con questa frase, scritta a mano (non da me) in bella grafia: "La morte non è il mancar del sole, ma lo spegnersi della lampada al sopraggiungere della luce del giorno". (R. Tagore).
Non so come sia arrivato tra le mie carte.
In calce alla citazione del poeta indiano, leggo questa annotazione: "E quando fu notte venne l'Angelo e portò la luce".
Amen.

CRISI DEI PARTITI, FINE DELLA POLITICA

Giorno dopo giorno mi convinco sempre più che nei pensieri e principalmente nelle azioni di chi fa le leggi (ammesso che il parlamento conti ancora qualcosa...) e di chi governa (non più un partito o una coalizione, ma un uomo solo al comando...) ci sono la smania del potere (che logora chi non ce l'ha, come insegna Andreotti), gli interessi del mondo della finanza, dell'impresa, delle lobbies, più che il bene dei cittadini. Che maggiormente si trovano in difficoltà e meno sono tutelati (nel lavoro, nella sanità, nell'istruzione, nella stessa quotidiana sopravvivenza...). Anche i cosiddetti "patti" - quelli del "Nazareno", intendo dire - sono indirizzati a questi scopi. In sintesi, al consolidamento del potere.
Io resto inguaribilmente nostalgico. A me piaceva la politica quando era supportata dalle ideologie: c'erano i democristiani, i comunisti, i fascisti, i liberali... Le differenze erano inequivocabili, nei principi ispiratori e nei programmi. Il confronto dialettico aspro, ma civile. Alla fine, il senso dello Stato prevaleva.
Mi si può obiettare che nella prima repubblica c'era corruzione. Credo che la situazione sia  peggiorata. Le cronache documentano che questo triste fenomeno, anziché essere debellato, ha assunto un aspetto epidemico, e endemico, dalle Alpi alla Sicilia. Solo che, allora, il paese poteva contare su leader indiscussi per formazione culturale, capacità operativa, carisma. Oggi, direbbe Sciascia, sul palcoscenico della politica abbondano ominicchi e quacquaraquà.

martedì 20 gennaio 2015

ANCORA UN COMMENTO SULL'ATTACCO TERRORISTICO A PARIGI. SACROSANTA LA LIBERTA' D'ESPRESSIONE, MA SACROSANTO ANCHE IL RISPETTO DEL PENSIERO E DEI SIMBOLI RELIGIOSI CHE ACCOMUNANO TANTI ESSERI UMANI


"Scherza coi fanti e lascia stare i santi!" recita un vecchio proverbio,  che mi ripetevano spesso quando ero ragazzo, e che è ricordato anche dal Sagrestano a Cavaradossi nel primo atto della Tosca di Giacomo Puccini. M'è tornato insistentemente alla mente dopo la terribile mattanza a Charlie Hebdo, dichiaratamente "journal athée". Niente da obiettare, fin qui. La libertà d'espressione è sacrosanta - l'ho detto, lo ribadisco a voce alta -, ma, insisto, altrettanto sacrosanto è il rispetto dei valori, del pensiero religioso, dei simboli che accomunano tanti esseri umani: e non importa quale sia il loro credo. Tutto ciò che è considerato sacro e santo non deve essere oggetto di satira. 
Non m'è piaciuto ciò che ha voluto sottolineare Gérard Biard sul numero di Charlie Ebdo diffuso anche in Italia: "Ce qui nous a le plus fait rire, c'est que les cloches de Notre-Dame ont sonné en notre honneur" (Ciò che ci ha fatto più ridere è che le campane di Notre-Dame hanno suonato in nostro onore): le campane hanno suonato a lutto in memoria delle dodici vittime della strage in quella redazione. Altro che ridere! 
Apprezzo invece la dichiarazione resa al Fatto quotidiano da Stefano Disegni, disegnatore satirico di primo piano e autore televisivo: “Su papi medioevali, preti pedofili, IOR, cardinali con attici da 700 mq ho disegnato di tutto… Ma non disegnerei mai Cristo in modo offensivo. Quando mi ci sono avvicinato (accade a noi atei spiritosoni) nel mio retrotesta non mi sono sentito a posto. Cristo non è un uomo ma un simbolo… E’ giusto fino al rischio attaccare gli uomini e le loro azioni, ma è stupido attaccare i simboli della ricerca spirituale, la stessa di cattolici, ebrei, islamici e… atei, ognuno a suo modo a cercare risposte, tutti spaventati dal viaggio nell’ignoto che è la vita, tutti sperduti in questa insensata palletta”.
Anche alla luce di tutte queste considerazioni è evidente che non mi sento di accettare le caricature su Maometto e, più ancora, perché toccano la mia sensibilità di cattolico, quelle sulla SS. Trinità.
Una vignetta, però, non giustifica un assassinio. Di più: non esiste niente che riesca a giustificare un assassinio o, peggio, una carneficina.
La mia condanna dell’azione terroristica compiuta a Parigi è totale, senza appello.
Ciò premesso, mi trovo d'accordo con Massimo Fini che, sul Fatto quotidiano del 14 gennaio, andando ovviamente contro l'opinione più diffusa, ha scritto: "E' da più di dieci anni che siamo all'attacco del mondo islamico: Afghanistan (2001), Iraq (2003), Somalia (2006/7), Libia (2001) e, da ultimo, non contenti ci siamo intromessi, con bombardamenti e droni, nella battaglia che l'Isis sta legittimamente combattendo sulle sue terre. E' da più di dieci anni che siamo in guerra, facendo centinaia di migliaia di vittime civili in campo altrui, ma siccome questa guerra non ci toccava, non colpiva i nostri territori, ce ne siamo fregati". Al di là dell'azione violenta compiuta,  forse ci sarebbe da meditare, e non poco, sulle parole consegnateci nel suo "Testamento postumo" dal terrorista Amedy Coulibaly: "Non potete attaccarci e pretendere che non rispondiamo. Voi e le vostre coalizioni sganciate bombe sui civili e sui combattenti ogni giorno. Siete voi che decidete quello che succede sulla Terra? Sulle nostre terre?". 
Oltretutto, le azioni belliche compiute dagli Usa e dagli alleati europei nei paesi islamici hanno prodotto soltanto instabilità e maggiore insicurezza.