giovedì 29 agosto 2013

L'OPERAZIONE "AVALANCHE": QUANDO UOMINI E ARMI INVASERO MAIORI E IL VALICO DI CHIUNZI



Lo sbarco delle truppe anglo-americane, a Maiori, avvenne alle prime luci dell'alba, il 9 settembre 1943, preceduto, alle due di notte, dal lancio di paracadutisti. All'improvviso lo specchio d'acqua antistante la spiaggia fu invaso da una moltitudine di mezzi anfibi, che trasportavano a riva uomini e armi. Dalle navi, intanto, venivano sparati, a intervalli regolari, possenti colpi di cannone verso il valico di Chiunzi, dove erano le postazioni tedesche. Non si verificarono incidenti con la popolazione. L'unico che rischiò di rimetterci la vita fu Luigi Della Pietra, detto "Gigino 'e cacariello". Se ne stava a dormire, come d'abitudine, in spiaggia, a ridosso di una barca. Svegliato di soprassalto, e terrorizzato dalla scena che gli si parava dinanzi, scappò. Fu rincorso e ferito dai soldati americani.

Ecco come descrive lo sbarco Hugh Pond nel suo libro "Salerno!": "Ore 3,20. Le prime truppe incominciarono a sbarcare sull'estrema punta settentrionale della penisola di Sorrento, a Maiori, senza incontrare alcuna resistenza. Esse erano composte dai rangers americani agli ordini del tenente colonnello Bill Darby, e dovevano operare indipendentemente sul fianco del settore inglese. Una spiaggia scoscesa permise alle navi più grandi di avvicinarsi alla costa e ben presto cominciarono a sbarcare il materiale con la precisione e la facilità di una manovra in tempo di pace. Queste tenaci truppe d'assalto avanzarono e si trincerarono in posizioni dominanti l' importante passo di Chiunzi, uno dei due varchi che portavano a Napoli. Da qui dominavano le strade e la ferrovia fra Salerno e Napoli. Tre ore dopo tutto il materiale e l'equipaggiamento erano a terra; le truppe si stavano scambievolmente congratulando per il successo di questa facile operazione".


Di quell'avvenimento esiste una documentazione di grande valore storico, oltre che artistico: i tre dipinti che il professore Gaetano Conforti, architetto con la passione della pittura, realizzò seguendone le varie fasi, nascosto dietro le imposte socchiuse della sua abitazione, sita sul versante occidentale del lungomare.

Maiori  fu invasa da carri armati, trattori, batterie motorizzate, convogli della Croce Rossa. I cittadini cominciarono ben presto a familiarizzare con gli americani, 1600 uomini del 1°,3°,4° battaglione Ranger, al comando del colonnello William D. Darby, più quelli dell'83° battaglione mortai chimici. Non pochi rivelavano di essere figli di emigrati di queste zone. Una mattina, in piazza, un sergente stava parlando animatamente di questioni di servizio con carabinieri e persone del posto. Alla folla che s'era radunata intorno, il sottufficiale esclamò: "Ma che stamme pazzianno? Jatevenne a 'e case vuoste, ca dovimme fa' 'a guerra". Era, infatti, originario di Torre del Greco. Più complesso il rapporto con gli inglesi, ai quali competeva la ronda notturna.  Darby fu ucciso qualche anno dopo, addirittura a guerra conclusa, dalle parti del lago di Garda, ad opera di un cecchino. Intanto aveva meritato la promozione a generale.
Un carro armato sulla spiaggia di Maiori

A Maiori gli alleati si insediarono a palazzo Mezzacapo. Allestirono accampamenti negli "orti" del lungomare, impiantarono i loro ospedali nei giardini pubblici e nella chiesa di san Domenico. Alcuni camion parcheggiati nell'attuale piazza Mercato fungevano da magazzini per lo spaccio. Una sala al primo piano di palazzo D'Amato divenne circolo per gli ufficiali. Subito prese corpo un attivo commercio di sigarette, cioccolato, caramelle, biscotti, carne in scatola. Le vicende dello sbarco e dell'avanzata al valico di Chiunzi restano ancora impresse nella mente dei più anziani ma anche di figli e nipoti che le hanno sentito spesso raccontare. C'è chi ricorda che i tedeschi avevano minato il ponte di sant' Antonio, in località Ferriere di Tramonti. 
Il Col. William D. Darby
Il proprietario di una casa, lì vicino, se ne accorse, sparò, uccidendone due. Quindi disinnescò le mine. Era stato, nella prima guerra mondiale, artificiere. Su questo episodio c'è un'altra versione, più verosimile. Due soldati tedeschi, in fuga, stavano cercando di far saltare il ponte, in modo da ostacolare l'avanzata delle forze alleate. Uno fu inseguito e ucciso da militari americani, l'altro tentò di nascondersi in una cavità rocciosa, ma precipitò nella scarpata. In località Croce dell'Arco i tedeschi ammazzarono una ragazza, Gelsomina Giordano, mentre attingeva acqua da una cisterna. A Conca di Pietre presero in ostaggio un contadino, Matteo Stefanini, per farsi condurre al monte Cerreto, che domina la vallata di Tramonti. I Rangers avevano il compito di portarsi, il più rapidamente possibile, al valico "per essere il fianco sinistro del Corpo d' Armata che sbarcò vicino a Salerno poche ore dopo". La loro marcia era accompagnata da massicci bombardamenti dell'artiglieria, dell'esercito, della marina e dell'aviazione verso le principali linee di rifornimento del nemico. Ma i tedeschi, pur non organizzati, attestatisi in posizioni strategiche, riuscivano a opporre una tenace resistenza. Sulle alture di Polvica sei tedeschi, uno dei quali ferito, furono capaci di tener fermi gli angloamericani per alcuni giorni. Fino a quando il maresciallo dei carabinieri non li convinse a deporre le armi, dato che non avrebbero avuto alcuna possibilità di fronteggiare ulteriormente le straripanti e ben equipaggiate forze alleate.

Conquistato il valico di Chiunzi, il capitano Emil "Doc" Schuster vi improvvisò un ospedale da campo, in un fabbricato trasformato poi in pizzeria ("La violetta"), per assistere e curare i feriti. Un comportamento eroico, il suo: gli era giunto l'ordine di spostarsi in un luogo più sicuro, ma rifiutò. Schuster mori sul campo, a Venafro, di lì a poco. E, per il coraggio dimostrato, gli fu conferita una decorazione. Cinquant'anni dopo, 1'8 settembre 1993, una rappresentanza di Rangers tornò a "La violetta". Fui presente all'incontro, per il quale fu addirittura preparata una torta che ricostruiva - in miniatura e in modo assolutamente... dolce - lo scenario apocalittico dell'epoca: paesaggio, accampamento, fortificazioni, uomini in armi. Il colonnello Herman Dammer, il capitano R. Noli Dyl, il sergente Carlo Harrison Lehmann rievocarono, con commozione, fatti e personaggi di quei drammatici giorni. Dyl rivendicò un merito: fu lui a catturare il primo tedesco, dopo aver messo piede a Maiori. "Lo sbarco non fu una passeggiata - confessò il colonnello Dammer -. Ci trovammo di fronte una forza non indifferente". E aggiunse che proprio sul Chiunzi "si crearono le premesse per la vittoria nella disperata battaglia di Salerno".

© Sigismondo Nastri

TORNA IL "CAPODANNO BIZANTINO" AD AMALFI E ATRANI. DOMENICO DE MASI PROCLAMATO "MAGISTER DI CIVILTA' AMALFITANA"

Il Capodanno Bizantino, che si celebra ad Amalfi tra sabato 31 agosto e domenica 1° settembre, è un evento storico-culturale ideato dal medievalista amalfitano Giuseppe Gargano agli inizi degli anni ’80 del secolo appena trascorso. Il progetto originario prevedeva la rievocazione dell’inizio dell’anno fiscale e giuridico nei territori dell’impero d’Oriente, quelli direttamente dipendenti dal basileus e le così dette “autonomie periferiche”, tra le quali vi era anche Amalfi.
Questo “capodanno bizantino” - leggo nel pieghevole che mi è stato trasmesso via e_mail - prevede l'attribuzione del titolo di "Magister di Civiltà Amalfitana" ad una personalità afferente al territorio dell'antico ducato amalfitano, d'origine o di adozione, che si è distinta per particolari e acclarati meriti in un settore portante della civiltà amalfitana medievale, com l'imprenditoria, la religione, la politica, la scienza, il diritto, l'arte, la marineria, solidarietà e diplomazia. Quest'anno il titolo sarà attribuito al professore Domenico De Masi, sociologo, "padre putativo" della Fondazione Ravello e principale artefice della realizzazione dell'auditorium disegnato da Oscar Niemeyer nella "città della musica". Questa la motivazione: «Professore illustre, ha divulgato i suoi studi e le sue innovative idee attraverso saggi, corsi universitari e l’uso sapiente dei media, inverandole nella realizzazione di iniziative di respiro internazionale e, partendo dai bisogni emergenti dell’interazione sociale nel quadro delle componenti e delle variabili macroeconomiche della società postindustriale, ha sperimentato con successo, nel territorio della Costa di Amalfi, il suo paradigma dell’ozio creativo in prospettiva ecocompatibile». 
Programma:.
Sabato 31 Agosto, h 18:00, Convegno “Villae, insediamenti, castra e marineria sulla Costa di Amalfi tardo antica e medievale. Riverberi occidentali di civiltà bizantina agli albori della "nuova Roma”, Amalfi – Arsenale della Repubblica
Interverranno:
- Giuseppe GARGANO: "Tra romanità e Medioevo: primi insediamenti
e vicende politico-sociali sulla Costa di Amalfi"

- Donato SARNO: "Amalfi e la battaglia del Monte Lattaro tra Bizantini ed Ostrogoti"
- Flavio RUSSO: "Dal dromone bizantino alla galea rubea: battaglie, navigli e traffici mediterranei fra tardo Impero e Alto Medioevo"
Coordina Giovanni CAMELIA, segue dibattito.
h 21:30, Consegna del “Premio Atrani” al “Magister di Civiltà Amalfitana” prof. Domenico De Masi, a colloquio con Francesco Durante; Atrani – Terrazza di Santa Maria Maddalena
h 18:30, Investitura ufficiale del “Magister di Civiltà Amalfitana”, Atrio della Chiesa S. Salvatore de' Birecto – Atrani
h 19:00, Corteo storico del Capodanno Bizantino da Atrani ad Amalfi, al termine il Magister viene presentato sul sagrato del Duomo di Amalfi
h 21:30, Concerto del Capodanno Bizantino “Suoni e voci dal Maghreb”, Amalfi – Piazza Duomo.

 

A SETTANT'ANNI DALLO SBARCO DELLE TRUPPE ANGLO-AMERICANE SULLA COSTA, MAIORI CELEBRA L'OPERAZIONE "AVALANCHE"


Trascrivo integralmente il comunicato stampa ricevuto dal Comune di Maiori.
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Maiori, diretto dal Consigliere delegato Mario Piscopo, ha messo a punto un ricco programma di eventi culturali denominato “Maiori - Operation Avalanche 1943-2013” (1 - 10 settembre 2013), predisposto per il 70° anniversario dello sbarco degli Alleati, avvenuto alle ore 3 e 20 del 9 settembre 1943 con i Rangers del leggendario capitano William Orlando Darby, che stabilì il suo quartier generale in Palazzo Mezzacapo mentre fu allestito un ospedale militare nella Chiesa di San Domenico.
L’obiettivo dello sbarco a Maiori era duplice: raggiungere tempestivamente il Valico di Chiunzi e scendere come una valanga su Nocera e Pagani per congiungersi con le truppe inglesi sulla Statale 18 e marciare alla volta di Napoli per liberarla dai Tedeschi.
Ma il piano non potette essere realizzato secondo le previsioni, in quanto i rangers trovarono la resistenza dei tedeschi asserragliati a Corbara, che li costrinsero a restare per ben ventidue giorni nel Forte Shuster sul Valico di Chiunzi, attualmente trasformato in un ristorante e dove fu allestito un ospedale di fortuna per sopperire alle gravi conseguenze dell’attacco tedesco.
Una pagina di storia importante per Maiori, che il Comune - sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio dell’Ambasciata Britannica di Roma, del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, del Museum of Operation Avalanche di Eboli e della Provincia di Salerno, in collaborazione con le Associazioni: La Feluca, Maiori Film Festival, Atellana, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, Amalfi Coast Music & Arts Festival, Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo ed i Ranger - intende far rivivere nella memoria collettiva per evidenziare le trasformazioni sociali, culturali e di costume avvenute in seguito a questo evento che ha cambiato il corso della storia della Costiera Amalfitana e dell’Italia e segnando così la conclusione della II guerra mondiale.
Il Sindaco Antonio Della Pietra, che continua ad investire in cultura, nonostante i tagli operati agli enti locali da parte del Governo centrale, esprime soddisfazione per il programma delle manifestazioni che prende avvio domenica 1° settembre, alle ore 18.00 a Palazzo Mezzacapo, con l’inaugurazione della mostra “Schegge di memoria tra storia e cronaca” a cura di Angelo Pesce, Presidente del Comitato Scientifico del Museum of Operation Avalanche di Eboli. Alle ore 19.00 Clodomiro Tarsia, caporedattore de Il MATTINO intervisterà testimoni privilegiati che rievocheranno i giorni dello sbarco.
Immagine tratta dal sito web del Comune di Maiori
Lunedì 2 settembre, nei giardini di Palazzo Mezzzacapo alle ore 21.30, Roberto Ruocco sarà l’interprete del concerto “Il sogno americano, canzoni e miti”.
Martedì 3 settembre nel Salone degli Affreschi di Palazzo Mezzacapo, alle ore 18.00, è in programma una giornata di studio: “L’Operation Avalanche a Maiori e in Costiera Amalfitana: oltre la condivisione di una storia di guerra” con la partecipazione di esperti di storia locale, coordinati dal prof. Giuseppe Fresolone dell’Università degli Studi di Salerno. Seguirà la proiezione del documentario “Quel quattro settembre di settanta anni fa”, a cura di Giancarlo Barela dell’Associazione Maiori Film Festival.
Nelle interviste raccolte tra le persone anziane del posto viene messo in evidenza che dopo un primo momento di stupore e di meraviglia, legato inevitabilmente a paura e ansia, la popolazione iniziò, con il passare dei giorni ad abituarsi alla convivenza - dal momento che gli “Americani” erano descritti come invasori dagli organi fascisti - e non mancarono gesti di solidarietà e di collaborazione da parte dei Maioresi che invece li definivano come “liberatori”, come eroi venuti da lontano, che combattevano l’oppressore tedesco.
Mercoledì 4 settembre, alle ore 20.30, presso il Convento di San Francesco, sarà proiettato il film “Paisà” di Roberto Rossellini (1946). Il film, girato con attori prevalentemente non professionisti, rievoca l’avanzata delle truppe alleate dalla Sicilia al Nord Italia. È costituito da 6 episodi: I) Sicilia; II) Napoli; III) Roma; IV) Firenze; V) Appennino Emiliano; VI) Porto Tolle.
Giovedì 5 settembre, alle ore 19.00, nel Salone degli Affreschi di Palazzo Mezzacapo è prevista un’interessante conferenza su “Il sapore della libertà e la stagione di cambiamenti nello stile, nella moda, nei costumi”, coordinata da Paolo Apolito, docente di Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi di Salerno.
Venerdì 6 e sabato 7 settembre a Corso Reginna, nei Giardini di Palazzo Mezzacapo e nello slargo San Domenico, è prevista la rievocazione teatrale dello sbarco a cura dell’Associazione Atellana.
Domenica 8 settembre presso la Collegiata di Santa Maria a Mare al temine della Messa vi sarà la scopertura di una lapide commemorativa, mentre alle 21.30 a Corso Reginna è in programma il concerto dell’Allied Forced Band Naples  ed alle ore 24.00 il suono del Silenzio (fuori ordinanza) e contestuale proiezione di immagini dello sbarco.
Lunedì 9 settembre sul Lungomare Amendola presso il monumento di S. Maria a Mare, alle ore 10.00, sarà celebrata una santa Messa in suffragio dei caduti durante lo sbarco e nella II guerra mondiale, officiata dal Vescovo dell’Arcidiocesi Amalfi - Cava de’ Tirreni e dal Cappellano Militare USA di Napoli. Al termine sarà deposta una corona d’alloro sul monumento ai caduti ed a mare sulle note della banda musica Città di Minori che alle ore 12.00 si esibirà in un concerto a Corso Reginna. Alle ore 19.00, presso Palazzo Mezzacapo, in programma “Fogli di diario” e cortometraggio da parte degli alunni della terza elementare sez. B, a cura di Angiola Amaranto, dell’Istituto comprensivo Luigi Staibano di Maiori; seguirà la premiazione dei vincitori del concorso “La memoria recuperata” al quale hanno partecipato gli alunni degli Istituti comprensivi di Maiori/Minori e Tramonti ed una conferenza da parte di Donato Sarno su “Lo sbarco degli Alleati a Maiori nei ricordi di archivio”.
Il programma celebrativo si concluderà martedì 10 settembre, alle ore 20.00, presso l’auditorium l’incontro con  la performance teatrale “Lo sbarco raccontato dai ragazzi” a cura della classe terza media sez. A, con la regia di  Domenico Russo dell’Istituto comprensivo Luigi Staibano di Maiori. In conclusione sarà consegnato il testimone “La memoria recuperata 9 settembre 1943 - 9 settembre 2043” alle future generazioni”.

venerdì 23 agosto 2013

DAL 5 ALL'8 SETTEMBRE, A SCALA, UN SEMINARIO DI CANTO LIRICO E JAZZ CONDOTTO DA MARIANNA BRILLA E LISA PAGLIN CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI MARIA PIA DE VITO



Dal 5 all’8 settembre si terrà a Scala, in costa d’Amalfi, ad iniziativa della giovane ma intraprendente Fondazione Meridies, un seminario di canto lirico e jazz condotto da Marianna Brilla e Lisa Paglin con la partecipazione straordinaria di Maria Pia De Vito, musicista e cantante di profilo internazionale, titolare della cattedra di canto jazz al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma.
Marianna Brilla e Lisa Paglin
L’iniziativa - lo leggo nel comunicato stampa inviatomi - sarà dedicata a chiunque voglia approfondire la consapevolezza dello strumento vocale attraverso un approccio pratico, organico e naturale, verso la libertà fisica e vocale.
Il corso sarà anche un’opportunità per i numerosi professionisti e studiosi che in Costiera lavorano o si dedicano con passione alla voce e al canto.
Continua così il modello che la Fondazione ha scelto per la progettazione di eventi: collaborazioni con professionisti provenienti da discipline e luoghi diversi (in questo caso i promotori sono Lorenzo Apicella, pianista e compositore, e Francesca Fusco, cantante, che vivono e lavorano tra Roma e Scala) e iscrizione di queste pratiche in un quadro di ricerca definito, com’è il caso della sezione La forma della voce che ospita il progetto.
Maria Pia De Vito
«D’altra parte», sostiene Mico Capasso, direttore della Fondazione, «un filo lega la ricerca della coppia Brilla-Paglin al seminario permanente di Metapsicologia e al progetto su Scala inaugurato da Marianna Venticinque e Gian Maria Di Pasquale: l’idea che la natura, rappresentata in questo caso dal corpo della voce, possa essere ‘continuata’ e non solo addomesticata, se non oppressa, da una cultura e da un’educazione orientata su tecniche massificanti».
"If singing is not easy it is not correct", motto e titolo del seminario, significa ritrovare la propria voce, attraverso un’educazione che, non disconoscendo il valore dell’individualità, ha come esito la conquista di una naturalezza artistica altrimenti difficilmente recuperabile.
Informazioni più dettagliate sul corso e sulle modalità di iscrizione sono disponibili sul sito della fondazione: www.fondazionemeridies.it

giovedì 22 agosto 2013

DOMENICA, "AGEROLA SUI SENTIERI DEGLI DEI" RENDERA' OMAGGIO AI POETI SALVATORE DI GIACOMO E GABRIELE D'ANNUNZIO. ALL'ATTORE MARIANO RIGILLO SARA' CONSEGNATO IL PREMIO "ROBERTO BRACCO"



Domenica 25 agosto, alle ore 21.30, nel Parco Colonia Montana della cittadina dei Monti Lattari, il Festival "Agerola sui Sentieri degli Dei" renderà omaggio ai poeti Salvatore Di Giacomo e Gabriele D’Annunzio e al musicista Francesco Paolo Tosti. Me ne dà notizia il comunicato stampa firmato da Antonella Mucciaccio. L’attore napoletano Mariano Rigillo racconterà fatti, aneddoti e leggerà brani come Lassamme fa a Dio di Di Giacomo o La sera fiesolana di D’Annunzio, di cui tra l’altro quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita.

Mariano Rigillo
Sul palco Rigillo sarà accompagnato dalle voci del soprano Alessandra Della Croce e del tenore Enrico Capece che, guidati dal maestro Leonardo Quadrini, eseguiranno venti tra le più celebri romanze di Tosti. Uno spettacolo creato appositamente per il festival dell’alta costiera amalfitana, che si concluderà sulle bellissime note di Luna d’Agerola, composta da Di Giacomo proprio qui.

Al termine della serata, Rigillo riceverà dal sindaco Luca Mascolo il premio intitolato a Roberto Bracco, uno dei maggiori autori di teatro del Novecento, che scelse proprio questo luogo come scenario di una delle sue opere più rappresentate, Il piccolo santo.

«Ho ricevuto numerosi premi nella mia carriera - dichiara Rigillo - ma prendere un premio dedicato a un grande drammaturgo candidato al Nobel, ma purtroppo dimenticato, è per me un grande onore, per di più se mi viene dato in  terra campana».