mercoledì 1 agosto 2012

SEI GRANDI APPUNTAMENTI CON LA TRADIZIONE ENOGASTRONOMICA A TRAMONTI


Un lungo happening del sapore, tra nettare di uve, prodotti caseari e trionfo della pizza. E’ in programma a Tramonti dove i signori del vino di questa terra celebreranno il loro vitigno autoctono e l’intero comparto agroalimentare della Costa d’Amalfi. Il viaggio tra le vigne ed i sapori di Tramonti si svilupperà attraverso alcune delle tredici frazioni del paese in cui spiccano alcune produzioni tipiche a cominciare proprio dai vini doc realizzati dalle uve del vitigno centenario Tintore, sorprendentemente a piede franco, fino ad arrivare al fior di latte ed ai formaggi caprini.
Gli appuntamenti enogastronomici di Tramonti da Vivere prenderanno il via con la quarta edizione de La Contrada in Festa, “sagra dei sapori antichi” a Corsano: lunedì 6 e martedì 7 agosto sono le giornate dedicate a questo splendido evento. Tra canti, balli e musica popolare, si potranno gustare prodotti sani e genuini e sapori della nostra terra: dalla caponata al farro con i ceci, dalla ricotta al miele al pane integrale con provola e pancetta locale. Attraverso un percorso guidato si potranno riscoprire i mestieri di una volta – il cestaio, il fabbro, l’impagliatore, il falegname e tanti altri – ed assistere alla secolare cotta del pane integrale e alla caseificazione del fior di latte. Tra slarghi, stretti vicoli, antiche cantine, forni, giardini coltivati e oggetti d'arte ci sarà soprattutto tanta buona musica: ospiti speciali delle serate ‘a Paranza ‘r ‘O Lione e la Compagnia Daltrocanto. La Contrada in Festa, un microcosmo di saggezza contadina.
Da mercoledì 8 a venerdì 10 agosto, si svolgerà il Festival della Pizza. Da sempre la pizza ha caratterizzato il ruolo dei tramontani sparsi per il mondo. Vere e proprie colonie, formatesi in seguito ai flussi migratori degli anni ’50, grazie alle quali la pizza è diventato uno degli alimenti più noti. Le amministrazioni comunali hanno cercato di valorizzare questo impegno anche attraverso degustazioni, tavole rotonde e interventi in sede di Unione europea, utili a tutelare la pizza di qualità. L’annuale Festival è una occasione per ricordare il pioniere di questa attività: Luigi Giordano, che proprio l’8 agosto del 1950 legò per sempre il nome della pizza a quello della città di Tramonti, aprendo la prima pizzeria a Loreto di Novara. Il successo di questa pietanza fatta di farina impastata, pomodoro e fior di latte ebbe come effetto la migrazione in massa di numerosi tramontani verso le regioni del nord. Ad oggi sono circa 3000 le pizzerie in tutta Italia a gestione “tramontana”. Saranno tre i tipi di pizza proposti dalla rassegna: integrale (quella, cioè, che viene tutt’oggi consumata in occasione della commemorazione dei defunti); Deco (denominazione comunale), la carta d’identità del prodotto d’eccellenza istituita e riconosciuta dal Comune di Tramonti; il “Pizzino”, una pizza “nuova”, più piccola, brevettata ad Alessandria proprio da un pizzaiolo di origini tramontane. Si tratta di un impasto contenuto in una corona di metallo nel momento in cui viene infornato, ha lo scopo di conferire differenti proprietà e sapori al prodotto finito.
Venerdì 10 agosto è in programma Calici di Stelle, l’evento clou dell’intera kermesse, prima ancora che una vetrina di tipicità per quei palati raffinati capaci di risvegliare il desiderio sopito delle cose buone. Manifestazione, promossa nell’ambito delle iniziative dell’Associazione “Città del Vino”, a cui il Comune è associato, che si svolge nell’artistico scenario dell’antico chiostro del Convento di S. Francesco. Alla quale è sempre associato un convegno, momento di studio e valorizzazione di tradizione e cultura del territorio, che quest’anno ha come tema: “La qualità a Kilometri zero – Tramonti capofila in Costa d’Amalfi della filosofia slow, dai vini all’ovicaprino”.
Si proseguirà sabato 11 e domenica 12 agosto nel borgo di Gete, con la Festa del Vino, organizzata dall’Associazione Gete. Una civiltà, quella di Tramonti, che continua a mantenere in vita antiche usanze e antichi mestieri come la lavorazione dei formaggi e delle ceste di vimini, oltre alla coltivazione dei suoi vitigni ultracentenari che si dipanano con fitte trame su pergolati retti da impalcature fatte con pali di castagno. Un’autentica rarità nel panorama viticolo internazionale, ma anche l'eredità della metodologia utilizzata migliaia di anni fa dagli etruschi che popolavano la zona. Degli antichi vitigni, che hanno fatto la storia e la for­tuna dei vini della sottozona Doc di Tramonti, molti risultano essere ancora produttivi e per giunta su piede franco. Si tratta di uve strettamente legate al territorio e in qualche caso esclusive dell'entroterra amalfitano come il Tintore, la cui produzione si concentra proprio nella borgata di Gete. A fare da cornice sarà l’incanto dei luoghi con la Cappella Rupestre mentre l’atmosfera sarà garantita dal suono delle tammorre e di strumenti a corde.
Penultimo appuntamento, giovedì 16 e venerdì 17 agosto a Campinola, con la Festa del Fior di Latte per svelare un’altra entusiasmante strada del sapore: quella del latte vaccino e dei suoi derivati che attraversa in lungo in largo le colline di Tramonti. Da Cesarano a Campinola, da Capitignano a Gete, dove la filiera segue ancora i metodi tradizionali. A cominciare dalla produzione di fior di latte e caciocavalli, tutti rigorosamente “fatti a mano”. E su quella che un tempo era l’attività più diffusa (oltre 40 caseifici a fronte dei 9 attuali) esistono persino due leggende, una delle quali conduce direttamente alla pizza, offerta alla Regina Margherita da Don Raffaele Esposito, il quale sostituì il formaggio proprio col fior di latte tramontano. Scovare oggi gli ultimi casari in questo  immenso cuore verde della Costiera Amalfitana non è impresa facile, perché i loro piccoli laboratori sono per lo più nascosti tra grappoli di case che si arrampicano lungo le colline. E’ per questo che l’iniziativa si propone di mettere in vetrina un prodotto di nicchia prima di invitare buongustai e turisti a inoltrarsi tra sterrati e piccole arterie interpoderali, per dar vita al gioco della conquista dei sapori con una singolare “Caccia al Casaro”.
Si chiude sabato 18 e domenica 19 agosto a Figlino con Borgo da Favola, manifestazione che tende a recuperare e riproporre il mondo della fantasia e dei giochi del passato come vissuto da bambini e adolescenti, in particolare della nostra civiltà rurale e meridionale. La tecnologia è sì importante per la nostra vita ma la fantasia e la creatività devono avere sempre il loro spazio, nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza. Il gioco deve essere momento di aggregazione e non di isolamento. “Borgo da favola” vuole essere, nel contempo,  riscoperta di luoghi e di siti di arte, storia e cultura. La frazione Figlino, ove si sono svolte le passate edizioni e si svolgeranno le future, conserva ancora intatti nuclei abitati del passato. Domina su tutto la Chiesa di S. Pietro Apostolo arricchita da stucchi della scuola del Vaccaro e da un pavimento decorativo di maioliche di Capodimonte risalente al ‘700.
 

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