venerdì 21 febbraio 2014

QUESTA SERA, ALLA GALLERIA IL CATALOGO DI SALERNO, L'INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DI MARIO CAROTENUTO DEDICATA AI FIORI



Si apre questa sera (sabato 22 febbraio), alle ore 19.00, alla galleria Il Catalogo di Salerno, la mostra di Mario Carotenuto dedicata ai fiori. 
Mario Carotenuto, La caduta dei fiori
Attraverso quindici tele dedicate esclusivamente ai fiori - nota la collega Olga Chieffi nel comunicato stampa gentilmente inviatomi -, ri-scopriremo la sintassi pittorica di Carotenuto, "quella che procede dall’attesa dell’inatteso, come, ad esempio, nella tela La caduta dei fiori, della forma aperta da dare al reale, quella che nasce dalla disponibilità assoluta del soggetto, che emerge dalla sospensione e dallo stupore che si genera al suo apparire e al suo accadere, una sintassi che vuol cogliere, nelle cose e attraverso esse, quello sguardo magico che  sembrano lanciare, nell’atto di donarsi all’occhio dell’artista, che sembra volere afferrare quell’esatto momento, nel quale il soggetto invita da una sorta di visione dionisiaca con cui crea e 'costituisce' lo spazio dei significati, come in Autoritratto in cui sono racchiusi i simboli del suo percorso pittorico punteggiato dalla leggerezza delle farfalle, uno spartito, una lampada e una clessidra, rappresentante la stessa vanitas dei fiori e dell’uomo,  consentendo la cattura del 'senso', nella sua realtà. 
Mario Carotenuto, Autoritratto
Una mimesis, quella di Carotenuto, dove realtà e memoria coincidono, perché l’evento reale è caricato di memoria, e dove la realtà si piega all’immagine, per tramite del suo occhio, divenendo spazio semantico che si fa racconto". 
Tra questi fiori 'negati', 'esiliati' per quasi un cinquantennio, che segnano quindi, un evento esclusivo per la galleria di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta - sottolinea Olga Chieffi -, coglieremo inattese 
dilatazioni spaziali, dai netti ripiegamenti, dalle impreviste dislocazioni 
di elementi focalizzanti, dagli improvvisi scarti ritmici. L'altissima qualità del
 lavoro riscatta i confini ristretti del tema dell’esposizione, che rivelerà un autentico colorista, il quale riesce a comunicare magistralmente la poesia delle cose semplici dell'esperienza visiva
 quotidiana e più confidenziale, recuperando il 'respiro', oltre qualsiasi 
misura temporale e spaziale, in un'emozione di leggerezza, caratteristica di 
un colore ben orchestrato".



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