venerdì 11 maggio 2018

RIFLESSIONI NOTTURNE. IL "NIHIL OBSTAT" DEL CAVALIERE ALLA FORMAZIONE DEL GOVERNO


Non amo i gesti volgari. Ma stamattina non ne posso fare a meno. Immagino Silvio Berlusconi che, dopo aver dormito profondamente come il principe di Condò avanti la battaglia di Rocroi, s'affaccia a una finestra della sua residenza e, pensando a quanti hanno tentato di tenerlo ai margini delle vicende di questi giorni, fa istintivamente quel gesto dell'ombrello tanto caro a noi italiani.
Piaccia o non piaccia, il deus ex machina della politica italiana, nonostante Forza italiana sia uscita ridimensionata dal voto del 4 marzo, è ancora lui. Lo spiega dettagliatamente l’Espresso: «questo sta avvenendo, anzi forse è avvenuto: forse non con una trattativa diretta - più probabilmente con una negoziazione mediata dalla Lega - tuttavia il M5S sta facendo proprio quello che in questi vent'anni è stato (non a torto) imputato ai Ds e al Pd, a Massimo D'Alema e Luciano Violante: piegarsi a Silvio Berlusconi per quanto riguarda il suo gigantesco conflitto d'interessi e la salvaguardia dei suoi affari.» 

Insomma, più che cedere ai diktat di Luigi Di Maio, il Cavaliere ha costretto il ragazzo di Pomigliano a scendere a patti con lui. Sia pure per interposta persona, Matteo Salvini. Altrimenti, col cavolo lo avrebbe fatto (se si farà) il governo!

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