lunedì 7 dicembre 2015

MERCOLEDI' 9 DICEMBRE, A SALERNO, LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ENRICO SALZANO "PINOCCHIO C'È" DEDICATO AL PITTORE E SCULTORE ANTONIO PETTI CHE DEL BURATTINO DI COLLODI HA FATTO IL SUO CAVALLO DI BATTAGLIA

Mercoledì 9 dicembre, alle ore 19.30, nella ex chiesa di Sant'Apollonia a Salerno, sarà presentato il libro di Enrico Salzano, scritto in collaborazione con l'artista, di cui ricordo qui la bellissima statua in bronzo del burattino collodiano nell'omonimo parco pubblico, "Pinocchio c'è" - Un lungo lavoro di Antonio Petti. L'immagine di Pinocchio. Stimolati da Paolo Romano, ne parleranno, insieme con gli autori, Alfonso Amendola, Pasquale De Cristofaro ed Elena Paruolo.
Enrico Salzano e Antonio Petti
"Pinocchio c'è",  e sempre ci sarà. Finché negli uomini durerà il desiderio di sognare. Su questo concetto, credo, si articolerà la discussione. E Pinocchio c'è e sempre ci sarà nell'immaginario di Antonio Petti, disegnatore-pittore-scultore  napoletano trapiantato a Salerno, che da quarant'anni ne ha fatto la sua firma e il simbolo di libertà e resistenza “contro la malabolgia sociale - per dirla con Luigi Compagnoneche ci danza tutt'intorno il suo legnoso balletto di menzogne”
Pinocchio-Petti - leggo nel comunicato stampa - urla, con innocente ribellione, “la fantasia al potere”, perché solo la fantasia può sconfiggere le tenebre di questa nostra società in frantumi, di questa nostra umanità con un piede già nel baratro. Una visione condivisa da  un altro artista sensibile, Enrico Salzano, che ha documentato e racchiuso in un elegante libro d'autore (Edizioni Arci Postiglione) il lavoro visionario e compulsivo dei pinocchi pettiani moltiplicati su carta, su tela, su ceramica, su “quadri” teatrali, nel bronzo di sculture in posa beffarda, “mai sconfitto, mai manovrato, mai messo fuori gioco – sottolinea Erminia Pellecchia nell'introduzione di questo diario di immagini e parole in bianco e nero – la forza dell'ironia racchiusa in quel naso lungo che, come un vessillo, trionfa in un “I bugiardi siete voi”. 

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