sabato 1 aprile 2017

"VOGLIA DI FRAGOLE" DI MIRIAM BELLA: STASERA LA PRESENTAZIONE A MAIORI

Oggi (sabato 1° aprile), alle ore 18,30, nel salone degli Affreschi di Palazzo Mezzacapo a Maiori, è in programma la presentazione di Voglia di fragole, “manuale serissimo di sopravvivenza al desiderio di maternità” di Miriam Bella, edito da Marlin, la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano che fa onore a Cava de’ Tirreni e a tutto il meridione per la qualità – intendo, contenuti e veste grafica – dei suoi prodotti. In un’epoca in cui sui banchi delle librerie viene offerto di tutto,  senza ritegno. Lo scrittore, colui che esercita il mestiere di scrivere, non facile,  è messo in ombra dal personaggio:  dello sport, dello spettacolo, del gossip, anche della cronaca nera, o della semplice frequentazione di salotti televisivi. 
Per un giovane, bravo, preparato, motivato, il percorso è sempre complicato. Per la difficoltà di trovare, nel mondo dell’editoria, qualcuno disposto a credere in te. Poi, quando meno te lo aspetti, succede. Con felice intuizione (e non è la prima volta che capita: cito il caso di Maria Orsini Natale, che, seppure non giovane, ancora non s'era affermata), Tommaso e Sante Avagliano hanno creduto in Miriam Bella. Della quale io, che passo parecchio tempo sui social network, avevo già intuito – seguendone i post - eccellenti qualità di scrittrice: brillante, concreta, efficace, capace di associare ironia e profondità di pensiero, di ragionamento, elementi non facilmente riscontrabili nelle cose che ci passano sotto gli occhi, abitualmente futili, banali. Magari, mi si ribatterà che sono da buttare anche le mie cose, ma quantomeno – a ottantadue anni - ho la giustificazione dell’età.
Questa ironia, sottile, appena accennata, sottovoce, diventa un elemento cardine di Voglia di fragole: come quando descrive il percorso che la donna deve affrontare per diventare madre, il rapporto con la gente, oppure quando tira in ballo la nonna per far capire il costo di visite, consulenze, interventi.
Io il libro l’ho preso l’altra sera, ne ho letto di getto sessanta pagine, conto di arrivare alla parola “fine”, così bene evidenziata, tra oggi e domani.  Il piacere di leggere sta anche nella qualità estetica del prodotto: complimenti, perciò, per la veste grafica, per la copertina, per il titolo ammiccante. Per la capacità, che bisogna riconoscere alla giovane autrice, di sdrammatizzare un tema terribilmente serio e delicato, quello della mancata maternità. Dice Miriam (al capitolo zero): «Questa storia inizia adesso e ancora non so come finirà. Quel che so è che questa storia mi farà male, ma la scrivo perché nero su bianco il dolore sembra meno tuo e perché, forse, qualcuna leggendola si sentirà meno sola. Questa storia la scrivo, perché io avrei voluto leggerla».
Una nota trasmessami dall’editore spiega che Voglia di fragole «è un vademecum che nasce dall’esperienza personale di una giovane donna. Nelle sue pagine sono affrontati gli ostacoli di chi cerca invano di avere un figlio, “catalogandoli per prendersene gioco”, che si tratti di domande indiscrete, problemi di coppia o esami invasivi. Ad alcuni capitoli dal tono umoristicamente nozionistico, si alternano più intimi episodi di vita vissuta e sopravvissuta. Fra sale d’attesa di Centri Specializzati e zii d’America esperti di pranoterapia, fra scienza medica e superstizione, un manuale per uscire indenni dalla frustrante ricerca di maternità. La storia di ogni donna che prova a far pace con se stessa e col suo corpo, a prescindere dall’arrivo di un bambino. La storia di chi scrive, che però è anche un po’ di tutte, perché di nessun dolore si possiede l’esclusiva: un dolore che si guarda in faccia, come a smascherarlo, come a indebolirlo e, soprattutto, a superarlo con serenità e convinzione.»
M’è piaciuta la prefazione, a mo’ di lettera, di Giovanna Mozzillo. Tra donne, è ovvio, ci si intende meglio. Il discorso è più diretto. Non ho guardato ancora la postfazione di Raffaele Ferraro, specialista in fisiopatologia della riproduzione umana: un tecnico, cioè, nel senso più nobile, di una materia così delicata. Così affascinante, nonostante tutte le problematiche annesse e connesse.
Stasera, a Maiori, la presentazione è affidata a Giovanna Dell’Isola, che conosce bene Miriam sin da quando era bambina. Brani del libro saranno letti da Tonia Filomena e Gian Maria Talamo (che ho avuto modo di apprezzare giovedì scorso alla Libreria Imagine's Book a Salerno). Mi dispiace di non poterci andare: ci sono scale da salire e per me, al momento, restano tabù.

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