sabato 3 novembre 2012

LA TERRA DEL CARSO



                                   (nella ricorrenza della fine
                                               della Grande Guerra)

In un sacchetto, rosso come il sangue
dei soldati sepolti a Redipuglia,
piccolo da sembrare bomboniera,
trovo una zolla di terra del Carso
chiusa da una coccarda tricolore.
La portò un caporale alla sua mamma,
tornato a casa lacero e ammalato
dopo il 4 novembre del diciotto.

In quel pugno di terra cresce il seme,
annaffiato di lacrime e speranze,
del nostro tormentato Bel paese.
Paese sì di santi e di poeti,
di gente seria che si dà da fare,
ma da inetti infestato, fannulloni,
corruttori, corrotti, camorristi.

Quel seme non facciamolo appassire.

Nessun commento:

Posta un commento