lunedì 17 marzo 2014

LA SINGOLARE "AVVENTURA" DELL'ELETTRICISTA DI GLASGOW CON SCARLETT JOHANSSON E IL RICORDO DEL MIO "INCONTRO" AD AMALFI CON ALIDA VALLI



Questa l’ho letta, fresca fresca, su internet. Kevin McAlinden, un elettricista ventottenne di Glasgow, padre di due figli, da poco separato dalla sua compagna, mentre rientra a casa, dopo una giornata di lavoro, viene abbordato da una giovane e avvenente donna, una di quelle che ti fanno venir meno il respiro. L’episodio lo ha raccontato lui stesso al Daily Mail: «Quale uomo non direbbe “wow”, quando una bella donna ti si avvicina col furgone e ti chiede: “Sei single? Che farai stanotte?”. Ho pensato “È incredibile”. Stavo passando un periodo difficile nella mia vita personale, così quella sembrava una sorta di pausa fortunata. Avrei dovuto saperlo che era troppo bello per essere vero.»

«Quando ha tirato giù il finestrino del furgone – ha aggiunto Kevin -, le ho chiesto: “Qual è il problema? Ti sei persa?” e lei ha detto che aveva bisogno di indicazioni stradali. Era una notte fredda e si è offerta di darmi un passaggio a casa. Ho accettato. Mi ha riferito che il suo nome era Laura e la sua famiglia aveva un negozio di mobili a Londra. Si trovava a Glasgow per comprare alcuni pezzi.»

Kevin ignorava che quella donna ammaliatrice era l’attrice statunitense Scarlett Johansson, impegnata a girare, con una telecamera nascosta, alcune scene del  film “Under the skin”.  Lo ha saputo dopo, da un uomo dello staff, quando è stato scaricato dal furgone davanti alla porta di casa. E, come è facile intuire, c’è rimasto male.

Alida Valli, in "Senso"
Anche a me, una volta, ad Amalfi, capitò di compiere il percorso dalla piazza del Duomo all’hotel Cappuccini insieme con una diva del cinema, l'affascinante Alida Valli, nel momento in cui cavalcava l’onda del successo come straordinaria protagonista di “Senso”, il capolavoro di Luchino Visconti. Era stata lei a chiedermi di accompagnarla, dopo che l'avevo avvicinata per porle qualche domanda, da cronista curioso qual ero,  sul film e sulla sua attività artistica. Incrociando lo sguardo di amici e conoscenti, ovviamente, mi pavoneggiavo. Mi sembrava di toccare il cielo... Arrivati lì, all'ingresso dell'ascensore, mi porse la mano e mi congedò così, con un sorriso: «Sei stato molto gentile. Grazie, arrivederci».

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