venerdì 21 ottobre 2016

IL TERMINAL DELLA SITA NEL "DEMANIO" DI MAIORI? LE RAGIONI DEL MIO NO

Innanzitutto, una precisazione. Sto fuori dai giochi della politica locale. Scrivo quello che penso, e ragiono solo con la mia testa, senza lasciarmi condizionare dai manifesti, dai proclami, da querelle nelle quali non voglio minimamente entrare. 
Ed ecco il mio pensiero.
In un tempo in cui si chiede di restituire vivibilità ai centri abitati, non riesco a capire perché l'amministrazione comunale di Maiori si va ad assumere un provvedimento suicida - la collocazione del Terminal Bus della Sita nel "Demanio" - , che renderà il centro abitato ancora più caotico, ingolfato dal traffico, invivibile. Già il traffico pesante che c'è - sul quale non credo si sia mai fatta una indagine statistica, né una misurazione delle vibrazioni indotte sugli edifici a fronte strada - fa tremare le case, mette in pericolo l'incolumità dei pedoni finanche sulle strisce pedonali (ved. san Pietro, san Domenico, Casa Imperato e Casa Mannini, nonostante il semaforo), figuriamoci poi! 
Maiori, dall'inizio della ricostruzione post-alluvione del 1954 , s'è caratterizzata per tutta una serie di errori che ne hanno compromesso un armonico e ordinato sviluppo: dal tracciato della Via Nuova Chiunzi - che avrebbe dovuto evitare di intaccare il tessuto urbano, e lo si poteva fare - alle case popolari realizzate a ridosso del lungomare, dov'erano gli orti, fino alla distruzione dell'ultimo fazzoletto di verde per costruire la caserma dei carabinieri e l'orribile ufficio postale. 
Maiori, prima di quel tragico evento, era famosa per il clima ideale, grazie alla ricchezza di vegetazione, anche in piena calura estiva. Ora tutto è cambiato. Vedo che si continua in una sorta di raptus distruttivo e mi dispiace. Oltretutto - mi chiedo, e chiedo a chi di competenza (Autorità di bacino, ecc.), sperando in una risposta -, intasare l'area del "Demanio" - già interessata a calamità naturali -  non comporta rischi sotto l'aspetto idrogeologico?
Sigismondo Nastri

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