domenica 15 aprile 2018

RIFLESSIONI NOTTURNE. LA BELLEZZA FEMMINILE ATTRAVERSO IL TEMPO

I canoni della bellezza femminile sono mutevoli, come le stagioni. Fin dalla notte dei tempi. Forse da quando Eva offrì da morsicare ad Adamo la mela, con la conseguenza che furono cacciati dal Paradiso terrestre. E’ un concetto che mi trova d’accordo. 
Faccio qualche esempio. La Venere di Milo è diversa da quella di Botticelli. Gina Lollobrigida, all’epoca del suo massimo splendore (ricordo di averla vista a Ravello, quando si girava Il tesoro dell’Africa: roba da far mancare il fiato) era diversa da Jennifer Jones, che pure lavorava in quel film, e ancor più da Elisabeth Taylor (che ebbi modo di incrociare, una volta, nella piazza di Amalfi).
Marylin Monroe, che per la mia generazione ha rappresentato il massimo del sex appeal, diceva. “Ho sognato di diventare tanto bella da far voltare le persone che mi vedevano passare.” Come puntualmente avvenne.
Poi alla donna in carne s’è sostituita quella filiforme, imposta dalla moda. Mentre oggi si ricorre alla chirurgia estetica per rimodellare  linee e forme con botulino e silicone. La donna “genuina, verace” cede il posto quella… “restaurata”. 
Ecco qui due ragazze d’inizio Novecento: cugine, si chiamavano entrambe Consolina Santero. Una salernitana (a destra), l’altra parigina (a sinistra). Un duplice esempio di grazia, di stile,  di raffinata eleganza per quel tempo.

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