martedì 18 dicembre 2012

DOMANI, ALLA PROVINCIA, LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO DI DE LUCA INDUSTRIA GRAFICA E CARTARIA, DEDICATO AL PITTORE GAETANO ESPOSITO



Domani pomeriggio, mercoledì 19 dicembre, alle ore 17.00, a Salerno, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo S. Agostino, sede della Provincia, sarà presentato il Calendario d’Arte De Luca 2013 dedicato al pittore Gaetano Esposito.
Una tradizione antica e consolidata quella del Calendario d’Arte De Luca, che quest’anno illustra nei 12 mesi le varie fasi della carriera del grande maestro salernitano, centrando l’attenzione sulle opere conservate in collezioni pubbliche (Musei Provinciali, Comune di Salerno, Camera di Commercio, Prefettura di Salerno) e in prestigiose collezioni private. L'iniziativa consentirà, attraverso rigorosi apparati storico-critici che accompagnano le tavole a colori, una riscoperta articolata e approfondita del genio di un artista poco conosciuto al grande pubblico, nato nel popolare quartiere salernitano delle Galesse nel 1858 e morto suicida a Sala Consilina nel 1911.
Relatori, Marco Alfano, che ha curato il calendario,  Mariantonietta Picone Petrusa, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università Federico II di Napoli,  Maura Picciau, soprintendente ai BSAE di Salerno e Avellino, Barbara Cussino, Direttrice dei Musei e Biblioteche Provinciali. Moderatore,  il titolare di questo blog.
Per i saluti istituzionali saranno presenti i rappresentanti degli Enti che hanno concesso il patrocinio all’iniziativa: Matteo Bottone, assessore alla Cultura e ai Beni Culturali della Provincia di Salerno, Ermanno Guerra, assessore alla Cultura e all’Università del Comune di Salerno, Antonio Ilardi, vice-presidente della Camera di Commercio.
L’evento sarà l’occasione del lancio del Progetto Esposito 2013 che prevede la pubblicazione della prima monografia sul pittore, per iniziativa dell’Editore De Luca di Salerno, e una mostra allestita nelle nuove sale di Palazzo Pinto in via Mercanti nel prossimo mese di giugno. L'esposizione, che sarà curata dallo stesso Marco Alfano, in collaborazione con Simona Mirabile, vedrà la presenza di circa quaranta opere provenienti da istituzioni culturali di rilievo nazionale: dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dal Palazzo Reale di Napoli, dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, e da importati collezioni private. Essa si varrà di un Comitato scientifico di altissimo rilievo, coinvolgendo i maggiori studiosi italiani e stranieri della pittura italiana dell’Ottocento.

Gaetano Esposito era figlio di un pescatore. Ricevette la prima educazione artistica presso il pittore Gaetano D’Agostino, che stava completando all’inizio degli anni Settanta del XIX secolo la decorazione del Teatro di Salerno. Presentato da questi a Domenico Morelli, venuto a Salerno per la messa in opera del celebre sipario, il giovane Esposito fu invitato a trasferirsi a Napoli per studiare all’Accademia di Belle Arti; vi giunse, con un sussidio del Comune, nell’estate del 1872. A Napoli, allievo di Morelli e dello scultore salernitano Stanislao Lista, divenne amico di Antonio Mancini, Vincenzo Gemito, Francesco Paolo Michetti. Nel 1877 vinse il concorso nazionale di pittura, per cui completò in tre anni il Sinite parvulos venire ad me, presentato all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880. Dal 1883 si stabilì a Roma, dove entrò in contatto con artisti e scrittori legati alla cerchia di Gabriele D’Annunzio. Di nuovo a Napoli negli anni Novanta, collaborò con l’architetto Antonio Curri ad importanti imprese decorative della fine del secolo: il Caffè Gambrinus (1890) e il Teatro di Santa Maria Capua Vetere (1895). Nel 1893, espose a Roma il celebre Palazzo Donn’Anna a Posillipo (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), replicato in diverse versioni. Dai primi anni del nuovo secolo decise di ritirarsi a dipingere in solitudine in Palazzo Donn’Anna, ma la sua vita subì una drammatica svolta a causa di una giovane modella, che, da lui rifiutata, si tolse la vita. L’artista, tormentato dal rimorso di tale tragedia, morì suicida, a Sala Consilina, nell’aprile del 1911.

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