lunedì 16 marzo 2015

NELLA POLEMICA TRA ELTON JOHN E DOLCE E GABBANA SULLA FECONDAZIONE IN VITRO IO STO DALLA PARTE DEI DUE STILISTI ITALIANI

Nella polemica tra Elton John e Dolce e Gabbana, a proposito della fecondazione in vitro, io sto dalla parte dei due stilisti italiani. In particolare, condivido quanto dichiarato da Domenico Dolce a Panorama: "Non abbiamo inventato mica noi la famiglia. L'ha resa icona la Sacra Famiglia, ma non c'è religione, non c'è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre... per questo non mi convincono quelli che io chiamo i figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre... Procreare deve essere un atto d'amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni...".
Non mi convince la reazione del  cantautore britannico: "Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono 'sintetici'? Vergognatevi per aver puntato il vostro piccolo dito contro la fecondazione in vitro, un miracolo che ha consentito a moltitudini di persone, etero ed omosessuali, di realizzare il loro sogno di avere figli. Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo...".
Il problema, per quanto mi riguarda, non è la fecondazione assistita, sulla quale non metto lingua, ma il fatto che essa venga resa disponibile a una coppia omosessuale. Non mi piacciono, ovviamente, certe espressioni forti adoperate da Domenico Dolce, tipo "figli della chimica", "bambini sintetici", "semi scelti da un catalogo": credo che offendano la sensibilità di quanti ricorrono a queste nuove tecniche per soddisfare il desiderio, legittimo, di avere un figlio. Ribadisco solo il diritto - che, a mio avviso, dovrebbe essere garantito a ogni bambino che nasce  - di avere un padre e una madre.
Continua Dolce: "Sono siciliano e sono cresciuto con un modello di famiglia tradizionale, fatto di mamma, papà e figli. So che esistono altre realtà ed è giusto che esistano, ma nella mia visione questo è quello che mi è stato trasmesso, e con questi valori dell'amore e della famiglia". 
Sono affermazioni di un gay, che acquistano perciò un valore ancora maggiore.

Nessun commento:

Posta un commento