venerdì 12 settembre 2014

APPELLO AI SINDACI DELLA COSTIERA PERCHE' RICORDINO LA FIGURA E L'OPERA DELL'ON. FRANCESCO AMODIO IL 4 OTTOBRE, QUANDO RICORRERA' IL CENTENARIO DELLA NASCITA DEL POLITICO AMALFITANO

l'on. Francesco Amodio (Dc)
Il 4 ottobre prossimo ricorrerà il centesimo anniversario della nascita di Francesco Amodio, che è stato sindaco di Amalfi per lunghissimi anni e, per quattro legislature, deputato al Parlamento, eletto nella lista della Democrazia cristiana. In prossimità di questa data, nei giorni scorsi, su Facebook, ho lanciato un appello ai sindaci della Costiera. Lo ripropongo qui:



«Mi rivolgo, in particolare, ad Alfonso Del Pizzo, primo cittadino, e all'amministrazione comunale di Amalfi (maggioranza e minoranza), ma anche a tutti gli altri sindaci della Costiera. In particolare, al presidente della Conferenza dei sindaci, l'amico Antonio Della Pietra. Il 4 ottobre prossimo, quindi tra poco più di un mese, ricorre il centenario della nascita di Francesco Amodio che è stato per decenni sindaco di Amalfi e, per quattro legislature, deputato al Parlamento. Penso che qualcosa occorra fare per ricordarlo - una commemorazione pubblica, un convegno di studi -, nonostante il poco tempo a disposizione.
So che il nostro territorio ha memoria corta, ma un po' di riconoscenza dovrebbe dimostrarla!».
Fino ad ora ho avuto solo la disponibilità di Mario Piscopo, consigliere delegato per la Cultura del Comune di Maiori. «Sono pronto ad organizzare subito qualcosa d'importante - ha scritto in un commento -, tanto più che Maiori vanta una Biblioteca Comunale costituita per la maggior parte da libri derivanti dal suo 'fondo' grazie alla compianta signorina Nina...». 
Sigismondo Nastri e Francesco Amodio con Aldo Moro
Mi piacerebbe che la partecipazione all'evento fosse corale, al di là di ogni problema di "campanile" e di divisione politica. Perché Amodio fu, innanzitutto, durante tutto  il suo percorso amministrativo e parlamentare, elemento di coesione territoriale. E' chiaro che i giovani, che non lo hanno conosciuto, ne sanno poco.
Il mio ricordo personale, per il fatto che sono stato suo stretto collaboratore, può essere ritenuto di parte. Perciò me ne astengo. Ma pubblico qui la testimonianza,  particolarmente significativa, che mi fu consegnata il 12 aprile 2003 da un autorevole esponente del Partito comunista, l'onorevole Tommaso Biamonte, che di Amodio fu oppositore tenace e poi successore alla carica di sindaco di Amalfi. Un documento, manoscritto,  tenuto riservato fino a oggi, che rende giustizia al politico amalfitano e, contemporaneamente, fa onore al suo antagonista, al quale pure va il mio memore grato pensiero.

Lettera di Tommaso Biamonte a Sigismondo Nastri in data 12 aprile 2003

«Ben volentieri mi onoro ricordare Francesco Amodio a distanza di 10 anni dalla morte.

Conobbi l’avvocato Amodio nel lontano 1958 nel pieno di una campagna elettorale difficile, aspra soprattutto tra la DC e il PCI. Allora come oggi ero impegnato in politica con la sinistra e, in quel tempo, con il PCI.
Nel corso della dura campagna elettorale la sezione PCI di Amalfi mi volle per un comizio in piazza Duomo. I miei compagni, lo ricordo ancora con piacere, mi raccomandarono: parla di politica, attacca la DC, polemizza con i candidati dei vari partiti ma abbi molto rispetto per “don” Ciccio Amodio perché è un galantuomo.
Naturalmente non accolsi in pieno le sollecitazioni ma limitai le considerazioni su “don Ciccio” candidato di Amalfi dove il PCI era poco rappresentato e i voti furono pochi.
Qualche minuto dopo il comizio incontrai il candidato Amodio nel “Gran Caffè”. Mi volle offrire il caffè e mi ringraziò per il contributo che avevo dato alla campagna elettorale.
Dopo le elezioni, Deputato eletto al Parlamento, lo rincontrai a Salerno in una traversa di Corso Garibaldi, traversa Grillo, dove l’onorevole aveva una modesta segreteria. Riceveva dieci di persone, sempre disponibile e, nei limiti del possibile, si occupava dei tanti problemi che gli venivano esposti.
Ricordo i miei attacchi contro Amodio. Non capivo l’importanza dell’assistenza onesta e corretta per i modesti lavoratori che in quel tempo non trovavano negli Enti risposte vere e tempestive.
Con l’onorevole mi ritrovai a Penta per un comizio nel corso del quale lo avevo severamente criticato per la politica “clientelare” che aveva elevato “a sistema”. Amodio dal palco considerò “stimoli” le mie critiche.
A distanza di tempo ebbi la prova che Amodio non era corretto gentile e signore solo nei modi ma capiva chi aveva bisogno e aiutava senza apparire. E, a proposito, un ricordo a prova di quanto ho affermato.
Un giovane (preferisco non fare il nome) comunista di un paese del Cilento doveva raggiungere Sondalo per curare la tubercolosi. Non aveva i soldi per acquistare il costoso biglietto ferroviario. L’onorevole non conosceva il giovane per il quale acquistò il biglietto che, in busta, gli fece pervenire a casa. Il giovane non seppe mai la provenienza.
l'on. Tommaso Biamonte (Pci)
A Montecitorio, anche io Deputato PCI, ebbi con Amodio un rapporto affettuoso anche se fermo e rispettoso del nostro mandato popolare.
Alla Camera il Deputato Amodio era presente e impegnato soprattutto in materia di turismo, trasporti, lavoro.
In Amalfi ci ritrovammo dirimpettai in campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale. La battaglia era dura e sostenuta con qualche considerazione di troppo. Neanche in questa occasione Amodio ebbe asprezza per me che di Amalfi ero il comunista forestiero. Diventai Sindaco di Amalfi. Amodio purtroppo per Amalfi non accettò la sconfitta e disertò il consiglio comunale nel quale era stato eletto. Alcuni consiglieri comunali ne chiesero, per legge, la decadenza. Lo difesi con tutte le mie forze anche se non ero in sintonia con la maggioranza che mi sosteneva. Ottenni la votazione di un ordine del giorno di stima e di invito ad Amodio di dare il suo contributo al consiglio comunale. Non venne mai più in consiglio.
Sono questi alcuni dei miei ricordi dell’on. Amodio che ha fatto la storia politica della nostra Provincia e in modo particolare di Amalfi. Nessuna meraviglia se gli Amministratori di Amalfi non hanno doverosamente ricordato l’on. Amodio. Così va il mondo…».



 

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