martedì 16 settembre 2014

"SEGRETI E MERAVIGLIE DELLA COSTA DI SORRENTO" IN UN LIBRO DI ROBERTO PELLECCHIA



“Torna a Surriento!…” ci ricordavano, già nel 1902, i fratelli Gambardella, autori della celebre canzone. Perché Sorrento, e tutto il territorio che le fa da cornice, è straordinariamente bella, per il paesaggio, le testimonianze d’arte, l’antica tradizione di ospitalità. Oggi, chi ci ritorna – o ci viene per la prima volta – ha uno strumento insostituibile per rendere la sua visita interessante e proficua: il  libro di Roberto Pellecchia, “Segreti e meraviglie della Costa di Sorrento”, edito in raffinata ed elegante veste grafica da Officine Zephiro. Un volume di 300 pagine, in carta patinata, formato 24,5 per 21 cm, che si caratterizza per due elementi: i testi ampiamente descrittivi, esaustivi nella loro essenzialità, e soprattutto le meravigliose fotografie, spesso a piena pagina, che riprendono tutto ciò che c’è da vedere, però da angolazioni e prospettive insolite, addirittura "inedite", che solo  l'occhio esperto di Roberto Pellecchia e la sua versatilità con l'obiettivo sono in grado di individuare e di proporre. Egli dimostra di essere, sì, uno scrittore brillante, come lo è del resto nell’esercizio della professione medica, ma principalmente un fotografo di elevata professionalità e di spiccata sensibilità.
L’opera è divisa in capitoli: Castellammare di Stabia; Vico Equense; Meta; Piano di Sorrento; Sant’Agnello; Sorrento; Massa Lubrense; Gragnano; Pimonte; Agerola. Per ogni località è proposto un itinerario fattibile, dettagliato, “alla scoperta – scrive lo stesso Pellecchia nella introduzione – di spiagge e cale, di paesi e piccole frazioni, di chiese, di antichi orti e coltivazioni, artigianato e tradizioni, monumenti, profumi di aranceti e di macchia mediterranea e, naturalmente, panorami d’incomparabile bellezza che fanno di questa terra un luogo che rimane nel cuore”
In appendice, c’è spazio anche per segnalare le tipicità agroalimentari del territorio, dai pomodori di Sorrento ai latticini di Agerola e al provolone del Monaco, dai biscotti di Castellammare al limoncello, dalla pasta di Gragnano ai vini di qualità ottenuti dalle uve che maturano al sole sui due versanti dei monti Lattari.

Nessun commento:

Posta un commento