martedì 30 luglio 2013

DOMANI SERA, A VILLA GUARIGLIA DI RAITO, L'ESIBIZIONE DEL TRIO BETTINELLI. PRELUDIO AL CONCERTO, LA PRESENTAZIONE DEL MIO LIBRO

Come ho già riferito, domani, mercoledì 31 luglio, alle ore 21.00 (ingresso euro 8), a Villa Guariglia di Raito di Vietri sulo Mare è in programma l'esibizione del Trio Bettinelli con Dario Cusano al pianoforte, Ilaria Cusano al violino e Jacopo Di Tonno al cello. Musiche di Haydn, Rachmaninoff, Kreine e Debussy. 
Preludio letterario al concerto, alle ore 19.00,  la presentazione del mio libro "Ho coltivato sogni".
Riporto qui il testo del comunicato stampa inviatomi dall'amica e collega Olga Chieffi.
Doppio appuntamento per la XVI edizione dei concerti di Villa Guariglia, promossi da Antonia Willburger, con la presentazione, alle ore 19 del volume “Ho coltivato sogni” di Sigismondo Nastri, a cura di Rino Mele e il concerto, intorno alle ore 21, che vedrà protagonisti Dario e Ilaria Cusano e Jacopo Di Tonno, componenti del Trio Bettinelli. “Si ha la sensazione di incontrare un amico, quando si sfogliano le pagine del suo libro. Ha la capacità di restituire una voce fresca a emozioni che si rivelano familiari in chi le legge”- scrive Gemma Criscuoli intorno all’agile volumetto di Sigismondo Nastri che, attraverso i suoi versi invita il lettore a lanciarsi a caccia della vita. 
Fa piacere osservare come nei programmi dei concerti vengano riproposti con una certa frequenza, e certamente più di prima, i Trii per pianoforte, violino e violoncello di Haydn, che ammontano a trentuno. I Trii, appartenenti alla piena maturità del musicista e composti fra il 1784 e il 1797, rivelano una immaginazione inventiva e un equilibrio formale degni della genialità di un artista che fu ritenuto a giusta ragione un caposcuola. Haydn preferisce muovere all'unisono la voce del violoncello e il basso pianistico, a meno che lo strumento a tastiera non prevarichi con le sue figurazioni melodiche. Ciò appare evidente nel Trio n. 21, che inaugurerà il concerto del trio Bettinelli, risalente agli anni 1794-1795, dedicato alla principessa Maria della famiglia del conte Nikolaus Esterhàzy. Dopo una breve introduzione in tono calmo si sviluppa un tema brillante e fosforescente, condotto e ripreso più volte con spigliatezza e brio dal pianoforte in un ruolo nettamente predominante sugli altri due strumenti. Più omogeneo nel gioco elegante e di settecentesca purezza melodica dei tre strumenti appare l'Andante, dove il musicista rivela quella sua inconfondibile cantabilità e freschezza armonica, tanto apprezzate da Beethoven. Un ritmo leggero e vivace punteggia il movimento finale, caratterizzato da una felice scioltezza di scrittura e da una gioiosità semplice e naturale, di tipo fanciullesco. Il pianoforte coinvolge e trascina nel suo alveo sonoro sia il violino che il violoncello, in un clima di estroversa e piacevole spontaneità musicale. Seguirà il Trio Elegiaco n°1 in Sol Minore, composto da Sergej Rachmaninov tra il 18 e il 21 febbraio del 1892. Si tratta di un lavoro dominato dal pianoforte, in un solo movimento in forma –sonata, introdotto da un “Lento lugubre” in sol, al quale fanno seguito diversi episodi, poi ripresi fino a confluire in una marcia funebre. La seconda parte della serata principierà con l’ Elègie per piano trio op.16, scritta da Aleksandr Abramovic Krejn nel 1913.  In esso si può sentire elementi del tardo stile del 19 ° secolo della cosiddetta Scuola di Mosca personificata dal suo maestro Sergej Taneyev,  combina con il fervore espressivo e le  armonie sensuali caratteristiche di Skriabin. Finale affidato al Claude Debussy del Premier Trio in Sol, ultimato nell’estate del 1880 ma rinvenuto soltanto nel 1986. Si tratta di un lavoro di taglio tradizionale e d’ispirazione romantica, teso tra Schumann e Massenet, dominato da una notevole vitalità dialogica ed articolato in quattro ampi movimenti, un Allegro, introdotto da un Andantino con moto, la cui ariosa e sorgiva freschezza si oppone alla vitalità del movimento vero e proprio, uno Scherzo-Intermezzo di singolare raffinatezza e forza evocativa, un Andante espressivo aperto da una delicata melodia, inizialmente affidata al violoncello e il Finale, appassionato, che chiude la composizione nel segno dell’eleganza e della levità, sorrette da una ricerca espressiva e da uno slancio di chiara ascendenza romantica.


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