lunedì 22 luglio 2013

IN ESPOSIZIONE A CETARA, DA SABATO 27 LUGLIO, LE CERAMICHE DI AMERIGO TOT


A. Tot, Piatto, 1951

Sabato 27 luglio, alle ore 18.30, presso la Sala polifunzionale “Mario Benincasa” a Cetara, sarà inaugurata la mostra "Amerigo Tot. Le strade verso il Mediterraneo", realizzata dal Comune con il patrocinio dell’Ambasciata d’Ungheria in Italia.  
La mostra, curata dal professor Massimo Bignardi, dell’Università di Siena, rieletto nei giorni scorsi alla direzione della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici di quell'ateneo,   propone un’attenta selezione di opere realizzate dall'artista ungherese (1909-1984), italiano di adozione, sia tra il 1950 e il 1952, quando a Vietri sul Mare lavorò presso la Ceramica Pinto, sia tra il 1970 e il 1976 quando fu chiamato, per “chiara fama”, in qualità di docente di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Infine, le ceramiche eseguite nel suo breve soggiorno a Vietri sul Mare, nel 1973, chiamato dall’amico Matteo Rispoli a realizzare alcune opere, sostanzialmente piatti, per il progetto MuseoVivo ideato da Ugo Marano.
A. Tot, Pannello figurativo, 1952
Nel suo nucleo centrale essa propone otto degli undici grandi pannelli in maiolica, eseguiti per conto di Giuseppe Ragazzini, presso la Ceramica Pinto a Vietri sul Mare nel 1952: dopo la mostra romana del 2010 è la prima volta che queste opere sono esposte e completamente documentate nel prezioso volume che è stato realizzato per l’occasione, per la cui pubblicazione viene espressa viva gratitudine al presidente della Banca di Credito cooperativo di Scafati e Cetara, Massimo Cavallaro,  prezioso partner in questa ed altre iniziative assunte dal comune di Cetara.
A. Tot, Vaso, 1951
Nella decisione di Tot di accogliere il suggerimento di Giuseppe Ragazzini ed accettare la proposta della I.C.A.M. (Industria Ceramica Artistica Meridionale, la vecchia fabbrica messa su da don Vincenzo a metà del XIX secolo) di assumere il ruolo “direttore artistico” delle nuove produzioni, indubbiamente hanno pesato più fattori. Tra questi, rileva Bignardi nel saggio introduttivo, «le possibilità offerte da una pratica creativa millenaria qual è la ceramica, sobillata dalla vitalità di una dimensione archetipica ancora nella sua piena attività magmatica; la particolare positiva congiuntura che, in quegli anni di avvio del boom economico, facevano registrare le piastrelle maiolicate prodotte nelle aziende vietresi. Infine ad attrarlo è stata la straordinaria stagione vissuta a Vietri sul Mare agli albori del decennio Cinquanta, ove si assiste ad un rinnovamento della ceramica, così come è per Albissola Marina, con il lavoro di Fontana e di Wifredo Lam presso l’antica Fornace Alba Docilia, o di Jorn, di Pinot Gallizio, di Corneille, di Matta, di D’Angelo o di Agenore Fabbri, tra gli altri, nella fabbrica di Giuseppe Mazzotti (padre di quel Tullio d’Albissola della stagione futurista), a metà del decennio». In esposizione, ceramiche degli anni Cinquanta e Settanta, sculture, disegni e grafiche, sostanzialmente opere realizzate tra il 1951 e il 1975 a Vietri e a Bari: tra queste, otto grandi pannelli decorati con motivi figurativi ed astratti, realizzati nella fabbrica Pinto di Vietri nel 1952; il bellissimo Vaso giallo e manganese, del 1951, il piatto Il bagno di Venere, del 1973, realizzato per il MuseoVivo, lavori entrambi provenienti dalla collezione Nunzio Vitale di Salerno, nonché il bozzetto in bronzo del pannello per l’Università di Budapest, del 1956, il bassorilievo Donna, del 1973, della collezione Pantaleo Avellis di Bitonto. Infine, tre inedite piastre in terracotta, realizzate da Tot specificamente per l’amico Ugo Marano nel 1975 e cotte nello suo studio di Capriglia.»
«Una mostra importante, significativa – sottolinea il sindaco, Secondo Squizzato – che va ad iscriversi nel programma di promozione di Cetara all’interno del turismo culturale, pronto, così come immaginò Tot nella sua Topolino cabriolet, a farsi guidare dal calore della nostra terra».

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