venerdì 19 luglio 2013

"NOI SIAMO DI PIÙ", CORTOMETRAGGIO DEL PON SICUREZZA GIRATO A SCAMPIA, PRESENTE ALLA SESTA EDIZIONE DEL CINEMA SOCIALE AD AREZZO




Si è tenuta ieri ad Arezzo la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione del Cinema Sociale che si svolgerà al Teatro Pietro Aretino di Arezzo dal 17 al 24 novembre prossimo.
La manifestazione, promossa da CESVOT, seleziona e premia lungometraggi italiani prodotti negli ultimi quattro anni centrati su temi e questioni di spiccato interesse sociale, per sensibilizzare le coscienze attraverso il linguaggio cinematografico. Presente quest’anno anche la Polizia di Stato che con CESVOT ha firmato un protocollo d’intesa  al fine di mettere lo spettatore a contatto con i compiti quotidiani delle forze dell’ordine visti sul grande schermo.
Maurizio Masciopinto, direttore delle Relazioni Esterne e Cerimoniale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha colto l'occasione per parlare in anteprima di un cortometraggio dal titolo “Noi siamo di più” realizzato con il finanziamento dei fondi del Programma Operativo Sicurezza nell’ambito dell’Obiettivo Convergenza 2007-2013, per dimostrare che il canale del racconto cinematografico può essere non solo l'atto d'accusa per alcuni territori, ma anche il percorso per il suo riscatto. Scampia,  tristemente noto quartiere di Napoli, trova nel racconto una sua nuova dimensione dove si educa alla legalità. Il cortometraggio ha come protagonista un ragazzo con la passione per il teatro, una handycam, tanta voglia di raccontare e raccontarsi, e una fiction da girare proprio da quelle parti. Un po’ documentario, un po’ reportage, un po’ back stage. Una troupe che sbarca, la preparazione del film, i provini, il set, l’allestimento… insomma tutto il percorso che si deve fare per portare l’idea di un film dalla carta sui teleschermi. Tutto questo sarà raccontato da un ragazzo che si aggira per il set di un film  spiando  il lavoro dei reparti con la voglia, un giorno, di essere protagonista di quello che è ritenuto il mestiere più bello del mondo, cercando di non abbracciare, in quella realtà così degradata, il simbolo del camorrista. Il cortometraggio sviluppa tale tematica potenziando al massimo il concetto di legalità e lotta a criminalità.


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