sabato 25 ottobre 2014

SI SONO CONCLUSI I LAVORI DELLA IX EDIZIONE DI "RAVELLO LAB". AL CENTRO DELLA DISCUSSIONE LA COOPERAZIONE CULTURALE E LA PROGETTAZIONE DI ECOSISTEMI PER LA COMPETITIVITA' TERRITORIALE



Si è conclusa a Ravello la IX edizione di Ravello Lab-Colloqui Internazionali, promossa congiuntamente dal Centro Universitario per  i Beni Culturali di Ravello e da Federculture,   dedicata al tema ‘Cultura e Creatività tra Politiche Urbane e Valorizzazione Territoriale nello Spazio Euromediterraneo’. I circa 100 partecipanti – amministratori, operatori, manager – si sono divisi in tre distinti panel:  Cooperazione culturale e progettazione territoriale euro mediterranea; Il patrimonio culturale al centro dello sviluppo delle città e dei territori; Place shaping e progettazione di ecosistemi creativi per la  competitività territoriale.
I Colloqui di Ravello si inseriscono negli indirizzi dell’Unione Europea nella convinzione che nuovi sentieri di sviluppo non possano prescindere dalla cultura e dalle industrie creative. Dalla Strategia di Lisbona all’Agenda 2020 l’Unione Europea conferma le indicazioni di sostegno allo sviluppo basate sulla conoscenza e l’innovazione per una crescita competitiva, sostenibile ed inclusiva che produca insieme nuova occupazione e maggiore coesione sociale. In questo quadro, l’obiettivo di Ravello Lab è anche quello di estendere la consapevolezza tra quanti hanno poteri decisionali, sia nella sfera pubblica che privata, che la cultura può e deve giocare un ruolo fondamentale per la ripresa dell’economia e per la coesione sociale e per questo appare necessario inserirla a pieno titolo nelle politiche di sviluppo dei territori. La community di Ravello Lab ha proposto l’adozione della “Carta di Ravello, una sorta di manifesto per la creazione di una rete euromediterranea per la cultura,  per migliorare la gestione, la  fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale. I rappresentanti  politico-istituzionali dei paesi partner (Italia, Libano e Tunisia) del progetto Archomedsites, presenti all’iniziativa di Ravello, hanno promosso  una progettualità concreta nell’ambito della nuova progettazione UE 2014-2020 sulla tematica dei siti archeologici nei contesti urbani.
A sinistra, Alfonso Andria. A destra, Silvia Costa
Inoltre Ravello Lab ha fatto propria una lettera-appello di un folto numero di qualificati esperti internazionali inviata al Consiglio di Sicurezza dell’ONU affinché approvi una risoluzione per fermare i saccheggi e il contrabbando di beni culturali in Siria da parte dell’ISIS.
Il valore  identitario quale veicolo di conoscenza da parte della comunità territoriale; la necessità di interpretare il patrimonio culturale come vettore di politiche trasversali ed integrate; la positiva esperienza del percorso di candidatura a Capitale europea della cultura per il 2019; i processi economici e gli impatti sociali ed occupazionali della Cultura intesa come motore dello sviluppo locale, sono soltanto alcuni degli spunti emersi nei Laboratori e discussi in plenaria, che formeranno oggetto delle Raccomandazioni conclusive di Ravello Lab.
“Matera 2019 – ha dichiarato Salvatore Adduce, sindaco di Matera - sarà una straordinaria occasione di riscatto per l’intero Mezzogiorno e i lavori di Ravello Lab che guardano al futuro si collegano al titolo al nostro dossier di candidatura a Capitale Europea della Cultura per il 2019: “OPEN FUTURE”.
Il Presidente di Federculture, Roberto Grossi, ha tra l’altro evidenziato l’esigenza di riprogettare il Paese partendo dalle città. Matera potrà costituire un’occasione per affermare una metodica innovativa di tutela e gestione del patrimonio culturale.
I Colloqui di Ravello - ha affermato Claudio Bocci - hanno salutato con soddisfazione la legge sull’Art Bonus del ministro Dario Franceschini, che introduce le capitali italiane della cultura auspicando che nelle future designazioni si affermi la metodica della pianificazione strategica a base culturale e si tenga conto del lavoro progettuale elaborato dalle altre città candidate (Siena, Ravenna, Perugia, Lecce, Cagliari).
Alfonso Andria, presidente del Centro di Ravello e del Comitato Ravello Lab, nelle conclusioni ha puntato sulla definizione di una buona politica della cultura per la definizione di  un disegno complessivo puntando sulla centralità del territorio e delle comunità  e, nel più ampio contesto del Mediterraneo, sulle diversità culturali come elemento di ricchezza.
La onorevole Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, ha chiuso la IX edizione  di Ravello Lab apprezzando convintamente la piattaforma elaborata. “Il lavoro della Commissione Cultura, che presiedo – ha affermato - sarà fondamentale per creare un ponte tra cultura ed educazione, ma sarà importante incrociare le politiche di governance e di finanziamento delle politiche culturali”.

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