lunedì 4 maggio 2015

DEONTOLOGIA E PROCESSI... TELEVISIVI

Accendo la tv e capito su Rai 1, La vita in diretta. Per fortuna, mi dico, non su Canale 5, dove mi sarei imbattuto, forse, su Barbara D'Urso. Peggio. Non che ce l'abbia con lei, è che non mi piace il suo modo di affrontare i problemi. E, sempre per fortuna, non è ancora ora di Porta a porta.
Al centro della discussione, la vicenda di padre Graziano, della povera Guerrina... Un processo in televisione continuo, a puntate, senza fine. Vi partecipa anche un prete. Più nel ruolo di inquisitore, mi sembra di capire, che di... difensore. Resto sempre più sconcertato.
Stamattina sono stato a un corso di formazione su deontologia e diffamazione... con due relatori di alto profilo: un Pm e un avvocato. S' è trattato di cronaca giudiziaria, di rapporti tra investigatori e media, di fuga di notizie, ecc. ecc. Un confronto estremamente interessante, serio, concreto, approfondito, non gridato. Utilissimo a chi fa il mestiere di cronista giudiziario.
Ma questi signori che sul teleschermo si esercitano a influenzare - coscientemente o no, non tocca a me dirlo - le sentenze dei tribunali, o solo la pubblica opinione (altro che colpevolezza "oltre ogni ragionevole dubbio"!), ci vanno ai corsi di formazione sulla deontologia professionale?

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