domenica 13 maggio 2012

QUANDO LA BANDA MUSICALE CITTA' DI AMALFI RICEVETTE I COMPLIMENTI DI GIACOMO PUCCINI


Il fatto che sto per raccontare, inedito, è realmente accaduto. Riguarda la Banda musicale Città di Amalfi, che fu fondata all’inizio del 1900, grazie all’impegno di un sacerdote, molto attivo (anche in politica) nella società dell’epoca,  don Giuseppe Pansa. Era diretta dal maestro Luigi Santori (ved. foto, tratta da http://www.darapri.it/immagini/nuove_mie/apprsecoli/bianca_rossa.htm), venticinquenne, di Massafra, fresco di diploma conseguito al Conservatorio S. Pietro a Maiella di Napoli, dove era stato allievo prediletto di Camillo De Nardis.  
Il primo concerto si tenne in piazza Duomo ad Amalfi e, secondo una cronaca uscita sul Mattino del 2-3 maggio 1900 (rintracciata da Salvatore D'Amato, che ringrazio), “destò l’ammirazione spontanea anche dei più scettici”. Riferisce il quotidiano napoletano che "tutta la piazza del Duomo era gremita di gente accorsa anche dai vicini paesi della Costiera per dare un savio apprezzamento del valore di questa banda. La lunga scalinata del Duomo, affollatissima di popolo dalle vesti multicolori, era un mosaico addirittura, anzi un tableau vivant. Alle 19 precise, nella loro semplice ma bella uniforme nera dal berrettino alla tedesca, con cupolino bianco, i nostri bandisti erano al loro posto e dopo poco vi fu anche il maestro Sartori, accolto da prolungati applausi. La esecuzione... fu finissima e veramente magistrale... alcuni forestieri, competentissimi di musica, osservarono di aver trovato il nostro concerto musicale, se non superiore, allo stesso livello di altre principali bande che avevano ascoltato".
Luigi Santori 
La banda fu subito chiamata a suonare al Gambrinus di Napoli in occasione della “Esposizione nazionale d’igiene”,  svoltasi  in quello stesso mese di maggio, e anche nei giorni immediatamente successivi. La notizia la dà il Mattino ed è fuori discussione.
Non sono in grado di dire se accadde in quella circostanza l'episodio che sto per riferire. 
La Banda musicale Città di Amalfi stava tenendo un concerto in piazza Trieste e Trento, quindi nelle immediate adiacenze del Gambrinus, come pure del teatro san Carlo. Dopo l'esecuzione di un brano, tratto da un’opera lirica pucciniana,  un cameriere corse dal maestro e gli riferì che al Gambrinus c'era un signore che voleva assolutamente parlargli. Il maestro rispose con un gesto di fastidio, poi si arrese alle insistenze e a passo veloce raggiunse una sala interna del celebre caffè, dove quel signore  era seduto, in compagnia di altre persone. Quando gli fu vicino, s’irrigidì nell’attenti, come fa il soldato davanti a un ufficiale, e cominciò a tremare per l’emozione.  Non gli ci volle molto per riconoscere  Giacomo Puccini. Il celebre compositore lo aveva mandato a chiamare per stringergli la mano e manifestargli il suo apprezzamento per la bravura della orchestra, per la qualità delle esecuzioni.
Questo, in sintesi, il racconto che fece una sessantina di anni fa, nel negozio di Tommaso Piumelli ad Amalfi, il compianto Alfonso Esposito, sarto con la passione per la musica (suonava il sassofono soprano). Testimone oculare e persona assolutamente affidabile. In quella formazione musicale egli aveva ricoperto il ruolo di capobanda. C'è da capire quando sia avvenuto l’episodio. Magari, così mi viene da pensare, proprio in occasione di quella Esposizione d'igiene.  La conferma si potrebbe avere consultando il cartellone del San Carlo del 1900. Certo è che quell'anno, il 4 marzo, vi andò in scena, con grande successo, La Bohème, che vide il debutto, come cantante lirica, di Lina Cavalieri nel ruolo di Mimì.   Dal 1888 (Le Villi) in avanti - lo apprendo da una fonte ufficiale -, quel teatro (forse il più prestigioso d'Europa) ne ospitò tutte le  opere  (tranne Edgar), spesso avendolo presente alle rappresentazioni. Il sito della Treccani riferisce che "delle numerose stagioni che lo impegnarono in Italia meritano ricordo, come altrettante fortunate tappe nella sua carriera, quelle al Teatro S. Carlo di Napoli (quattro negli anni 1900-1909)". E' un dato da approfondire. Certo è che la data della "prima" de La Bohème e quella della Esposizione d'igiene non corrispondono.
Resta da appurare se - e in quali altre circostanze - la Banda musicale Città di Amalfi si sia esibita a Napoli in quei primi anni del novecento. Non è  facile, a meno che non se ne trovi traccia nell'archivio storico del comune di Amalfi, riordinato di recente.
A proposito della presenza di Puccini a Napoli, al momento, l'unico elemento in mio possesso (fornitomi da Crescenzo Paolo Di Martino, maestro di archivistica, e gliene sono grato)   è  una lettera da lui inviata alla moglie Elvira, datata "Napoli, 21 gennaio 1906". Egli vi accenna alla “antiprova – bene – tutto fa sperare in un successo” della prima napoletana di Madame Butterfly, in cartellone al teatro san Carlo tre giorni dopo. Può anche darsi che l'episodio sia avvenuto allora. Se è così, va precisato che nel 1906 la Banda musicale Città di Amalfi non era più diretta da Santori. Dopo l’esperienza amalfitana, egli andò a dirigere la banda di Orsogna (il paese di De Nardis), in Abruzzo, e poi fondò la Banda Bianca di San Severo di Puglia, un complesso di gran classe, premiato con una coppa d'oro offerta dalla Casa Ricordi in occasione dell'Esposizione di Milano nel 1905. 
La ricerca è abbastanza complicata, ma continua. C'è qualcuno che vuol darmi una mano?
© Sigismondo Nastri

1 commento:

  1. Egregio Dottor Nastri, a distanza di anni ma forse la posso aiutare. Oggi a una bancarella ho trovato dentro a uno spartito musicale scritto a mano due fogli staccati in pergamena col timbro "Michele Rubino fu Giuseppe -Napoli" dove c'e' un pezzo di partitura a mano 'Fantasia per violino G. Puccini" e poi Boheme G. Puccini, con note a margine piu' volte ripetute "bellissimo". Le scrivo perche' alla fine di tutto c'e scritto a mano in grande "Napoli 31 maggio 1900". Potrebbe essere una coincidenza con quello che scrive lei ma potrebbe essere una pagina dello spartito suonato quel giorno proprio alla presenza di Puccini, come da leggenda! Un cordiale saluto. Ennio da Padova

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