Trascrivo qui, dal Corriere della sera, una frase pronunciata dal portiere della nazionale italiana di calcio Gigi Buffon dopo l'uscita di scena dal campionato europeo: "Siamo arrivati qui non come l'armata Brancaleone, ma come l'esercito di Franceschiello, e ne usciamo come una corazzata...". Una corazzata affondata, andata a picco, ovviamente. Ma non è questo che mi ha dato fastidio. L'espressione "esercito di Franceschiello" la considero un'offesa alla memoria di quei soldati, fedeli al loro re Francesco II delle Due Sicilie, che, "traditi, spogliati", si batterono contro gli invasori calati dal Piemonte soprattutto per depredare.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZUoU-drOvgI3GeJT7YjpZdD_YwNc3M2dxJ-RjSG5TX8Eo9xj8itnGgNY7yCt9k4fMH2iAv_M4AK_kUD5BC-3adPE3i6RC5Y1FNv5T0v4IJ4fzjz4cUj2Z3dxCcJRkoNP4G5nKYFpqE7VX/s1600/stemma+borbonico.jpg)
Quella napoletanità è anche la mia, è anche la
nostra.
Voi - Buffon & C. - non eravate
"l'esercito di Franceschiello". Eravate, e rimanete, 'a cumpagnia 'e
pettolanculo & C. (più che un'armata Brancaleone).
Nessun commento:
Posta un commento