lunedì 18 febbraio 2013

RIAPERTO IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI SALERNO. BELLO, INTERESSANTE, MA ANCORA INACCESSIBILE AI DISABILI



Come annunciato, si è svolta ieri pomeriggio la cerimonia di riapertura del Museo archeologico provinciale di Salerno, nello storico complesso monastico di san Benedetto,  dopo tre anni di chiusura per problemi strutturali. 
A scanso di equivoci, do subito a Cesare quel che è di Cesare: se questo è avvenuto, ed in tempi ragionevoli, il merito è della giunta provinciale guidata da Edmondo Cirielli, che ha investito cospicue risorse in quest'opera, anche se è toccato al suo successore Antonio Iannone, tagliare il rituale nastro tricolore. Cirielli, comunque, era lì,  presente, ha parlato, s'è preso i complimenti, gli applausi. Ha sfruttato come meglio poteva il momento pre-elettorale.
da sin.: Barbara Cussino, Edmondo Cirielli, Antonio Iannone, Angelo MicheleLizio, Angela Pontrandolfo
Fatta questa premessa, eccomi a spiegare com'è articolato il museo. L'allestimento,  su due livelli, consente al visitatore di compiere un percorso straordinario, che va dalla preistoria fino all’età tardo-antica. Un lapidarium, con reperti di epoca romana, caratterizza il piccolo giardino al piano terra. All’interno, la sezione “Provincia archeologica” raccoglie oggetti provenienti da scavi effettuati in tutto il salernitano. Nella sezione “Salernum romana” è esposto materiale prelevato da necropoli scoperte nel capoluogo.
Al piano piano c’è la sezione dedicata a Fratte, dove esiste un importante sito etrusco-sannita (VI-III secolo a-C.). Ma il pezzo forte del museo resta la stupenda testa bronzea di Apollo, emersa nel 1930 dalle acque del golfo, ora collocata in un apposito spazio, sullo sfondo di uno schermo che mostra immagini virtuali del suo ritrovamento.
In sintesi, trovo che è suggestivo il contenitore, restituito al suo originario splendore da ardite soluzioni tecniche e architettoniche; di estremo interesse – anche sotto l’aspetto scientifico – il materiale, riordinato con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici e l’Università di Salerno -Dipartimento di Scienze del patrimonio culturale
Un plauso, perciò, a quanti ci hanno lavorato, a cominciare da Barbara Cussino, che col suo dinamismo ha dato nuovo impulso a tutte le attività del Settore Musei e Biblioteche della Provincia.
Resta un neo. Al primo piano si giunge attraverso una elegante scala in legno. Manca un elevatore che possa consentire ai disabili di arrivarci. Eppure, in questo paese,  esiste l’obbligo – imposto dalla legge - dell’abbattimento delle barriere architettoniche. 
Nelle Linee Guida sul Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 10 maggio 2001, “Atto di Indirizzo sui criteri tecnico–scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei” (art. 150, comma 6, D.L. n. 112/1998), leggo che il museo “deve risultare accessibile e fruibile in ogni sua parte pubblica alla totalità dei visitatori”. Vale a dire che  anche i visitatori con svantaggi di vario genere devono essere messi in grado di fruire pienamente della visita e dei servizi. Spero che non si sia trattato di una dimenticanza e che si provveda in tempi rapidi.

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