giovedì 21 marzo 2013

EDDIE OLIVA, IL CANTAUTORE EMIGRATO DALLA COSTIERA IN SVEZIA, A PRANZO CON RE CARLO GUSTAVO



Edoardo Oliva ha scritto questa mattina su Facebook che ieri è stato a pranzo con re Carlo Gustavo di Svezia. E ha aggiunto che, nel corso del pranzo, è riuscito a fargli cantare ‘O sole mio. Evviva! Ecco una delle nostre “eccellenze”, che io ho già segnalato tra coloro che, a mio modesto avviso, dovrebbero essere insigniti del titolo di “ambasciatore della costa d’Amalfi nel mondo”.  Spero che la Conferenza dei sindaci, presieduta da Antonio Della Pietra, voglia prendere in considerazione l’idea.

Edoardo – in arte Eddie – lo conosco da quando era ragazzo. E’ stato mio alunno all’Istituto professionale per il commercio di Amalfi, quando ne ero anche direttore. Ricordo quel periodo della mia vita con tanta nostalgia. Avevo preso in mano  le redini della scuola in una situazione difficile, quasi insostenibile. Ma subito si creò, tra me e gli alunni, un rapporto di fiducia e di collaborazione molto bello. Portammo avanti tante iniziative. Tra queste, quella di celebrare l’inizio dell’anno scolastico in modo solenne, a cominciare dalla messa in cattedrale. La chiamarono “messa beat”, perché accompagnata da canti (e strumenti) per così dire non in linea con l’ortodossia dell’epoca: chitarre, sax, batteria… Tanto che l’arcidiacono, il buon don Andrea Afeltra, di venerata memoria, se ne scappò inorridito e scandalizzato dal fatto che, a darci l’autorizzazione a fare quel “baccano”, era stato addirittura l’arcivescovo monsignor Jolando Nuzzi. Poi, nella sede della scuola (ex Convitto Scoppetta), ci fu la distribuzione - agli studenti che avevano ben figurato l’anno precedente - di libri e diplomi di merito. Con codicillo di spumante e pasticceria varia. Edoardo Oliva, col suo complesso (non mi ricordo i nomi degli asltri componenti e me ne rammarico), fu protagonista indiscusso di quell’evento.

Eddie Oliva canta per re Carlo Gustavo di Svezia
Proprio nei giorni scorsi, sul mensile “Furore” diretto da Donato Bella, è uscito un lungo articolo dedicato a Eddie, firmato da Angelo Tajani, altro amico che vive in terra scandinava. A sollecitarlo è stato Agostino Ferraiuolo, che su quel giornale sta curando una serie di intelligenti e puntuali interviste ai nostri emigrati che si sono affermati, in vari campi, fuori del  territorio nazionale.  Ecco come Oliva - appartenente a una numerosa famiglia di Scala - si racconta: “Mi sono diplomato Perito Aziendale, ma non ho mai lavorato in quel settore perché ho sempre cantato nei night della costiera”.  Ma anche in un ristorante alla moda a Londra, su una nave crociera (se non sbaglio, faceva parte del gruppo di “Love Men” e fui io a procurargli il contratto sulla nave “Caribia” della Siosa Line). Fino a quando, a Majorca, incontrò una ragazza svedese che lo traghettò in Scandinavia. Dove ha continuato la sua attività di cantautore. “Non ho trovato alcuna difficoltà in Svezia, tranne il freddo! La conoscenza dell’inglese, la chitarra e la voce hanno fatto il resto”, dice. Lì ha conquistato ben presto grande popolarità, approdando allo schermo televisivo. “Provate a pronunciare il suo nome - scrive Tajani - e noterete che i volti degli svedesi si illuminano di una strana luce. Le signore mature, in modo particolare, lo adorano per il modo in cui canta le sue composizioni, accompagnandosi con la chitarra, e per la simpatia prettamente mediterranea che è in grado di sprigionare quando si esibisce in pubblico”. Ha conquistato il primo posto della hit-parade, una volta ha ricevuto persino i complimenti di Luciano Pavarotti.

Ora, il pranzo col sovrano. Che non è nemmeno una novità. Fu già chiamato a Palazzo reale per allietare con la sua voce e le sue note il banchetto privato allestito in occasione degli 85 anni della principessa Lilian, zia di re Carlo Gustavo, scomparsa pochi giorni fa. Prima di allora, nessun cantautore italiano aveva varcato quella maestosa soglia.

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