Incredibile, ma vero. Ero con mia moglie davanti al teleschermo, questo pomeriggio, aspettando la fumata bianca, sul comignolo della Cappella Sistina, che poi c'è stata alle ore 19.06. Parlando con lei, prima ancora che si aprisse la finestra della Loggia centrale di san Pietro e si proclamasse l'Habemus Papam, ho manifestato la convinzione che, di lì a poco, avremmo avuto un papa sudamericano. Forse era solo un auspicio il mio, però abbastanza radicato nella mente. Anche se il pensiero andava al cardinale brasiliano più che all'argentino. Poi le ho detto
(scherzando): "che bello se il nuovo papa scegliesse di chiamarsi Francesco,
anziché Pio, Leone, Benedetto, Giovanni o Paolo. Sarebbe un segnale di rinnovamento veramente forte". Nel solco dell'insegnamento, dell'esempio del Poverello d'Assisi.il blog di Sigismondo Nastri: fatti, opinioni, ricordi, riflessioni, arrabbiature e piacevolezze. © Proprietà letteraria riservata.
mercoledì 13 marzo 2013
IL MIO DEVOTO OMAGGIO AL NUOVO PONTEFICE. CHE IL SIGNORE LO PROTEGGA E LO ASSISTA NEL SUO DIFFICILE COMPITO
Incredibile, ma vero. Ero con mia moglie davanti al teleschermo, questo pomeriggio, aspettando la fumata bianca, sul comignolo della Cappella Sistina, che poi c'è stata alle ore 19.06. Parlando con lei, prima ancora che si aprisse la finestra della Loggia centrale di san Pietro e si proclamasse l'Habemus Papam, ho manifestato la convinzione che, di lì a poco, avremmo avuto un papa sudamericano. Forse era solo un auspicio il mio, però abbastanza radicato nella mente. Anche se il pensiero andava al cardinale brasiliano più che all'argentino. Poi le ho detto
(scherzando): "che bello se il nuovo papa scegliesse di chiamarsi Francesco,
anziché Pio, Leone, Benedetto, Giovanni o Paolo. Sarebbe un segnale di rinnovamento veramente forte". Nel solco dell'insegnamento, dell'esempio del Poverello d'Assisi.
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