giovedì 7 marzo 2013

MERCOLEDI' 13 MARZO, A FURORE, LA PRESENTAZIONE DI "GOLAGUSTANDO 2013", LA GUIDA GASTRONOMICA DI MARCO MARUCELLI



Lo confesso. Quando mi arriva una chiamata da Furore correrei lì di corsa. Amo quel paese, la genuina cordialità della sua gente, amo quel paesaggio per tanti aspetti  - scenografici – rimasto selvaggio: e non tanto quello che si affaccia sul mare, intendo dire quel vallone che sprofonda a imbuto nel fiordo come l’inferno di Dante. Forse non è vero, bisognerebbe accertarlo, ma sembra che Gustavo Doré sia venuto qui per trarre ispirazione quando ha illustrato la Divina Commedia.
Al sindaco, Raffaele Ferraioli, sono legato da antica  amicizia, stima, rispetto. Lo ritengo uno dei pochi amministratori della Costiera capaci di lasciare profonda traccia della loro azione. Del resto, basta mettere a confronto la Furore di quando ne prese in mano le redini e quella di oggi: paese vero con una propria identità, con una spiccata capacità di iniziativa, con una cultura dell'accoglienza da prendere a modello. Un paese, ripeto, da amare. Conservo tra le cose più care della mia attività (anche perché di riconoscimenti non credo di averne ricevuti altri…) la targa consegnatami in una delle edizioni passate del “Premio Furore di giornalismo”.

Per posta elettronica ho ricevuto or ora un invito per mercoledì 13 marzo. Alle ore 17.30, nella Sala Federico Fellini, è in programma la presentazione ufficiale per l’Italia Meridionale della Guida “Golagustando 2013” di Marco Marucelli: un prezioso manuale – viene sottolineato – contenente “indirizzi eccellenti e tipicità emergenti della ristorazione italiana… e molto di più!”. Sarà lo stesso autore, giornalista-enogastronomo viareggino, insignito nell'ottobre scorso del Premio Furore di Giornalismo, a condurre, insieme con Ferraioli,  il “salotto”, organizzato dall’Università Popolare Terra Furoris, che vedrà la partecipazione di una folta schiera di esperti, operatori della ristorazione e appassionati di enogastronomia.

Seguirà una cena “a quattro mani” presso il Ristorante Bacco, caratterizzata da un “incontro”, che presumo gustosissimo, fra la cucina della Costa d’Amalfi e quella della Versilia,  territori d’eccellenza nel panorama del turismo internazionale. Ne saranno protagoniste due chef in gonnella: Erminia Cuomo e Teresa Colìa, “l’una seguace di Bacco – mi viene precisato -, l’altra di Afrodite, divinità del mondo classico alle quali si inspirano l’antica Hostaria di Furore e il Ristorante di Viareggio”.

"Il paese che non c’è” – definizione che ha fatto la storia di Furore -  e “la Versilia che nel cor mi sta”  - così la cantò Giosuè Carducci - si troveranno insieme,  in una serata che anticipa di poco la primavera, all’insegna della gastronomia e della poesia del vivere. Due territori cari al nostro poeta più illustre, Alfonso Gatto, innamorato sì del “dolce crepuscolo di Versilia”, quando “il mare si popola ed ogni voce si spegne, mentre la sera spande profumi e racchiude il paesaggio nell’ombra e nel silenzio”, ma anche, e soprattutto, di  Furore, delle sue  “case tranquille / sognanti la rosea / vaghezza dei poggi” che “discendono al mare/ in isole, in ville / accanto alle chiese".

Tutto questo è Furore, dove si continua a coltivare – con la buona uva, i pomodorini del piennolo,  i fichi d’India, eccetera  - il piacere del gusto e della convivialità: che è, insegna Anthelme Brillat Savarin, uno che se ne intendeva, eccome! - "la sensazione riflessa che deriva da una serie di circostanze, dai luoghi, dalle cose, dalle persone che accompagnano il pasto”.  Mi sembra di sentire nelle orecchie il commento ad alta voce di Ferraioli: “Ebbene, l’atmosfera sognante della Terra Furoris, il fascino dell’antica Hostaria, le rimembranze poetiche di Gatto e di Carducci: gli ingredienti per vivere una serata magica ci sono tutti!”. Non so se potrò esserci, lo spero.

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