venerdì 15 marzo 2013

"INTERSEZIONI": CENTO ACQUERELLI DI COSIMO BUDETTA IN ESPOSIZIONE A SALERNO DAL 25 MARZO




Lunedì 25 marzo, alle ore 19.00, a Salerno, nella sede dell’Archivio dell’Architettura Contemporanea, in via di Porta Elina, sarà inaugurata la mostra di Cosimo Budetta, “Intersezioni”, patrocinata dal Comune di Salerno. Alla cerimonia interverranno: Ermanno Guerra,  assessore comunale per la Cultura; Francesco D’Episcopo,  docente di letteratura italiana nell’università Federico II di Napoli; Gerardo Pedicini,  poeta, scrittore e critico d’arte; Marcello Napoli, giornalista; Nicola Scontrino, docente nell’ateneo salernitano.

In esposizione, cento piccoli acquerelli. A proposito dei quali Patrizia Serra scrive: “Le immagini che in un attimo attraversano l’intuizione di Cosimo Budetta sono piccoli frammenti che si ingigantiscono quando entrano a far parte di una cultura visiva profonda e originale. La sua capacità di cogliere le strutture sottili dell’intuizione e di vagliarle attraverso una straordinaria padronanza del colore è in grado di rendere forme e composizioni il punto di origine di molte possibili variazioni intorno ad un tema che il talento particolare dell’artista trasforma continuamente… Questo procedimento ‘mozartiano’ fa sì che dell’origine si perdano le tracce e che tutte le opere abbiano la stessa rilevanza e lo stesso potere trasfigurante. 
Sappiamo tutti che questo frequentatore di poeti e di artisti per molto tempo ha distillato nelle sue immagini il senso sfuggente di parole e frasi, come testimonia la splendida raccolta delle sue edizioni, ma sappiamo pure che al suo sguardo non sfuggono tutte le altre cose che non siamo capaci di vedere. La visione di Budetta si configura molto frontale e mediterranea, i suoi colori nascono da un bianco e nero naturale ove la luce del mezzogiorno è il confine preciso dell’ombra ed il colore nasce splendente e vivo. Così i suoi acquarelli hanno una forza insolita e la natura brillante dei contrasti fa pensare a inattesi mosaici e vetrate. Queste pagine e partiture, che dir si voglia, trovano nel loro accostarsi i ritmi ed i contrasti armoniosi che non spezzano mai l’incanto dello sguardo, perché vi è nel linguaggio di Budetta una metrica antiche che come quella greca è legata al muoversi spontaneo che diviene danza.”

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