domenica 10 marzo 2013

LA MOSTRA A SALERNO DI ATHOS FACCINCANI, IL PITTORE CHE PREDILIGE POSITANO



Dipingere la luce? Si può, se questo è il dato caratterizzante della pittura di Athos Faccincani che ho rivisto ieri sera, dopo averlo conosciuto nel 1989 in occasione di una mostra a Positano. Stavolta l’incontro –  ho scambiato poche parole con lui  (non era il momento di intavolare una discussione) - è avvenuto nella galleria “Il Novecento” a Salerno, dove  s'è inaugurata una sua “personale”.

A ventiquattro anni di distanza, noto che i temi privilegiati dall’artista veneto sono, per larga parte, gli stessi: le marine assolate colte nell’atmosfera calda del mattino o nel quieto torpore del meriggio. Con una predilezione per Positano: paese verticale, come altri hanno scritto, ed è vero. Credo che Faccincani, da quando vi è arrivato la prima volta, si sia lasciato conquistare dal caleidoscopio di colori che il luogo ti riflette negli occhi. Ergo, dalla sua luce.

Poi ci ha aggiunto del suo: i fiori, tanti. In certe opere, intere praterie. Fiori rossi e gialli. Rose, ortensie, papaveri, peonie, buganvillee. E neppure come sfondo, ma  protagonisti degli scorci ripresi dal  pennello: grappoli di case, abbarbicati alla montagna che scende da Montepertuso  fino a mare; candide vele tese dal vento, a tagliare le onde.

Rispetto al 1989, nelle opere qui esposte trovo una più intensa carica cromatica – la scena è spesso dominata da un rosso sanguigno  – e un rapporto più marcato tra i piani. Ma se, come dicevo all’inizio, i temi continuano a essere gli stessi (non solo Positano, ovviamente, anche altri luoghi di grande fascino), la conclusione non può essere che questa: Faccincani propone una pittura collaudata, coinvolgente, che piace a una folta schiera di collezionisti. In Italia e oltre confine. Non è cosa da poco!

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