mercoledì 17 ottobre 2012

IL "QUESTION TIME" DAL PARLAMENTO SU RAI 3: UN BLUFF



Non mi capita mai di assistere, su Rai 3, alle riprese dalle aule del parlamento del “question time”, la discussione di interrogazioni “a risposta immediata” sui temi più disparati. M’è capitato, ahimè, quest’oggi. A parte il fatto che la seduta si svolgeva in un’aula deserta, quello che mi ha colpito è che di immediato  non c’era proprio nulla. I ministri –  di scena, la Cancellieri, la Fornero e Giarda – hanno tirato fuori il foglio e si sono limitati a leggere come scolaretti, e pure controvoglia (tanto che la Cancellieri è stata richiamata da un deputato per la sua scarsa attenzione a quel che lui si accingeva a dire), le risposte già scritte (ovvio, dalle competenti direzioni generali dei  dicasteri competenti).
Allora, mi chiedo, vale la pena di scomodare il popolo dei telespettatori? A che pro? Per dare visibilità a parlamentari di secondo piano e far loro acquistare credito nei rispettivi collegi? Non potrebbero, i rappresentanti del governo, recapitare direttamente le loro risposte agli interroganti, facendogliele trovare nelle cassette di posta?

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