sabato 3 marzo 2012

ATTRAVERSO CITTA', LA MOSTRA DI ALFONSO MANGONE A SALERNO

Ricevo da Fornace Falcone per la cultura la notizia della mostra di Alfonso Mangone, “Attraverso città”, che sarà inaugurata a Salerno, venerdì 9 marzo, alle ore 19.00, presso Linee contemporanee in via Parmenide 39.
Alfonso Mangone, Firenze
Dal sito web dell’artista traggo qualche nota biografica. Mangone è nato ad Altavilla Silentina il 1° marzo 1958. E’ stato allievo di Gianni Pisani all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, poi ha seguito il corso di pittura di Gustavo Giulietti all’Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua ricerca pittorica ha preso l’avvio proprio in quegli anni e grazie ad essa, appena ventenne, ha potuto instaurare rapporti di collaborazione ed amicizia con numerosi artisti, intellettuali e critici d'arte, fra i quali Aldo Braibanti, Antonio di Palma, Gianni Pozzi, Carlo Sain, Gino Tarantino, Alvaro Bracaloni ed altri.  Ha compiuto numerosi viaggi e importanti esperienze di lavoro in Germania e Olanda prima di stabilirsi definitivamente in Italia, dove ha instaurato un rapporto  con il gruppo multinazionale Heineken Italia, realizzando una serie limitata di bicchieri per Stella Artois ed una collezione di olii ed acrilici su tela, inseriti nei locali "Heineken gree stage", sparsi su tutto il territorio italiano.
“Alberto Mangonescrive Rino Meleha le sue radici in un particolare impressionismo onirico, il sogno futuro delle città. La natura, per lui, non è fatta di alberi, fiumi, nuvole, ma treni, strade sopraelevate, metropolitane inghiottite dalla disperazione delle notti europee. I pochi uomini calcificati. Affronta questa natura industriale con spregiudicatezza, non c’è niente oltre la nebbia solida che investe le nostre città, una domestica irriconoscibilità che non conserva nemmeno il riscatto della voce. Mangone si rifà alla cultura pittorica di fine Ottocento, sulla sponda del secolo nuovo, il suo maestro è Van Gogh suicida che sprofonda nell’Ade con l’orecchio ntagliato nascosto in una mano. Ne è il contrario continuatore; Van Gogh disegnava i suoi paesaggi come fossero nature morte, Mangone le sue città nella calce del tempo futuro come fossero paesaggi naturali…”.

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