venerdì 5 aprile 2013

CAVA DE' TIRRENI RENDE OMAGGIO, CON UNA RASSEGNA TEATRALE, ALLA MEMORIA DI ANNIBALE RUCCELLO



Dal 13 al 27 aprile, presso la Sala Teatro Comunale “Luca Barba” di Cava de’ Tirreni, a cui si deve la lodevole iniziativa, si svolgerà una rassegna teatrale dal titolo "Omaggio ad Annibale Ruccello", in ricordo del compianto attore e regista, originario di Castellammare di Stabia.  Vi collaborano il Teatro delle Botteghelle, la Compagnia Fuori Tempo ed il Consorzio Cava Centro Commerciale Naturale.
Si comincerà sabato 13 aprile, alle ore 21.00,  con “Traccia di Mamma”, a cura del Teatro delle Botteghelle, con la regia di Antonello De Rosa. Vi si racconta il lento ed implacabile tormento di una donna smarrita nel labirinto della sua mente:  schiacciata dalla follia e dalla memoria, da ricordi spesso abbaglianti, dal dolore di una perdita assurda e maledetta, affaticata da un ruolo e da una vocazione, da un’allucinazione che crede vera e reale ed in cui continuamente si perde.
Domenica 21 aprile, alle ore 20.00, sarà la volta di “Le cinque rose di Jennifer”, stessa compagnia, stesso regista. L’opera fu rappresentata per la prima volta nel 1980 e segnò l’esordio dell’allora ventiquattrenne  Ruccello, che in quella circostanza interpretò il ruolo del protagonista. "Jennifer - leggo in una nota esplicativa - è un’ombra leggera ed incerta sulla linea sottile che divide il femminile dal maschile, continuamente alla ricerca di sé, della sua sessualità, della sua natura di uomo, della sua verità di donna. Jennifer vive tra il sogno e la realtà, appesa al tenue filo della speranza di poter vivere una passione, aggrappata all’illusione di avere qualcuno che la ami per quella che è, né uomo né donna veramente, ma uomo e donna contemporaneamente". 
Il gran finale si vivrà sabato 27 aprile, alle ore 21.00, con “Ferdinando”  a cura della Compagnia Fuori Tempo e con la regia di Geltrude Barba. Opera vincitrice del premio IDI sia nel 1985 come testo teatrale, sia nel 1986 come migliore messa in scena, “Ferdinando” è da molti considerato  il capolavoro del regista stabiese. A vestire i panni di “Donna Clotilde” sarà la stessa Geltrude Barba, mentre i ruoli di “Gesualda”, “Don Catellino” e “Ferdinando” saranno rispettivamente interpretati da Carolina Damiani, Antonio Coppola e Pietro Paolo Parisi. Questa, in sintesi, la storia: "Siamo nell’agosto del 1870. Donna Clotilde, baronessa borbonica, si è rifugiata in una villa, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura 'piccolo borghese' che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia. Il Regno delle Due Sicilie è appena caduto. È con lei una cugina povera, Donna Gesualda, che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera. I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino, un prete coinvolto in intrallazzi politici. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza 'morbosa e strisciante'. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità ed a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado".


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