lunedì 27 maggio 2013

DOMANI, AD AGEROLA, LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO "AD OGNI SENTIERO IL SUO PRANZO!" CON LE PIETANZE ELABORATE DAGLI STUDENTI DELL'IPSEOA

Mamma mia, che bontà! E come resistere alla tentazione, sfidando le cautele e le restrizioni imposte dai medici, accompagnate da caterve di pillole da prendere a tutte le ore della giornata! Poi mi ricordo dell'antico detto: "Semel in anno licet insanire" e mi viene subito da rispondere, al sindaco di Agerola che mi ha invitato: "Sì, farò di tutto per esserci, domattina, lì, nella 'piccola Svizzera' della Costiera, nonostante sia scomodo arrivarci da Salerno. Se non potrò andarci, che sia considerato comunque presente". Almeno nelle intenzioni (non mi va di dire, come si usa, "spiritualmente presente": non sono superstizioso, ma - dico la verità - a qualche rito scaramantico, inconsapevolmente, cedo).
L'invito riguarda la presentazione di un simpatico - e suggestivo, perché no? - progetto elaborato dai giovani studenti dell'Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e della ristorazione (IPSEOA)  "Raffaele Viviani", dal titolo "Ad ogni sentiero il suo pranzo!", destinato a quei trekker che arrivano qui, affascinati dal "Sentiero degli Dei" e dai tanti percorsi naturalistici e paesaggistici che attraversano l'altopiano agerolese. Prima ancora delle degustazioni, in programma alle ore dieci presso  Casa della Corte, già a leggere il menu, trovo particolarmente interessanti, e stimolanti, i due pacchetti lunch predisposti.
Primo pacchetto:Timballo di ziti spezzati in pasta frolla salata; calzone di pasta cresciuta con ricotta e salame agerolese; rotolo di pan-brioche con salsiccia, friarielli e provolone del monaco Dop; tortino soffice con mela tubbiona.
Secondo pacchetto: Frittata di pasta della nonna; bocconcini di vitellone alla pizzaiola, cotti in vetro sottovuoto, accompagnati con frisella di farina di mais; crostatina con confettura di pere pennate o mastantuono. 
Complimenti di cuore ai ragazzi che, nella elaborazione delle pietanze, hanno saputo riferirsi correttamente alla tradizione gastronomica e, ancora di più, alle tipicità del territorio. E penso non solo al provolone del Monaco, creato a mio avviso per la mensa dei dei, o alle friselle che (insieme con taralli, biscotti, salumi...)  come le fanno ad Agerola non le sanno fare da nessun'altra parte; ma anche a certe delizie della natura, reperibili solo qui, che sono le mele tubbione e le pere pennate. 
Per affrontare la montagna, sì sa, il pieno di energie è fondamentale.
In bocca al lupo a tutti gli ercursionisti (io non ho più l'età per cimentarmi in questa attività. E me ne rammarico, sinceramente).


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