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Mi ha sorpreso, piacevolmente, la presenza di tanti
bambini – scolaresche ordinate, accompagnate dalle maestre – e la loro
attenzione ad ascoltare il racconto delle vicende storiche che hanno avuto come
protagonista l’antico maniero.
Dal Castello, dove Ugo Foscolo ambientò la Ricciarda, “una tragedia tutto amore, e terribile per contrasti di pietà e di ferocia, e di affetti d'amicizia, d'amore, di fraternità”, si gode il più bel paesaggio di Salerno, dominato ora dalle forme, mastodontiche (o maestose?), del Crescent e della nuova piazza della Libertà. Certo che, dall'alto, l’impatto lascia alquanto perplessi. Il giudizio, però, va rimandato a opera compiuta.
Dal Castello, dove Ugo Foscolo ambientò la Ricciarda, “una tragedia tutto amore, e terribile per contrasti di pietà e di ferocia, e di affetti d'amicizia, d'amore, di fraternità”, si gode il più bel paesaggio di Salerno, dominato ora dalle forme, mastodontiche (o maestose?), del Crescent e della nuova piazza della Libertà. Certo che, dall'alto, l’impatto lascia alquanto perplessi. Il giudizio, però, va rimandato a opera compiuta.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtEfeyOmw-NRGb84hsRj5g1DfL9YP0Y4t191y5H2hVeuALEX5tKaPVCRdUpvz0S2NBMSTYdnFsD6_GK8sr39XPPo9yxGGgRSZ79dmIEaPlW9e4l6auj2lYneYO0yV3318Ndt6cd8sa5bk/s320/Loffredo_1.jpg)
Qui ce ne sono, sagomati, di ogni misura e di ogni foggia: alcuni a segnare il camminamento, sulla pietra grezza del pavimento,di una cella sotterranea, altri che pendono dalle volte. E poi i dipinti alle pareti: nei quali si vede sempre un corvo – animale che, nei miti celtici, viene associato a sciagura o cattivo presagio - nell’atto di afferrarli col becco. Volendo dare un significato attuale alla scena, viene subito da pensare a certi diktat che il nostro disastrato paese è costretto a subire dalla Germania di Angela Merkel, o dai vertici dell’Unione Europea. Ma mi sa che - con la crisi inarrestabile che ci attanaglia - in questo caso non esiste talismano che possa servire.
Ci sono pure corni associati a code di pesce, che
nella cultura tunisina hanno valore di portafortuna. E alcune installazioni: grosse
figure umane, nere – con le ali spalancate, disseminate di corni che via via si dissolvono –, a rappresentare
le ingiustizie del mondo che circonda e che la scaramanzia da sola non potrà mai cambiare.
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La mostra rimarrà aperta fino al 25 maggio.
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