venerdì 17 maggio 2013

IL NAUFRAGIO DELLA SEAGULL, AVVENUTO NEL 1974, TORNA D'ATTUALITA' A MAIORI CON LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "NON E' IL MARE IL MIO NEMICO" DI LILIANA LANZARDO



Sabato 25 maggio, alle ore 19.00, nel  salone degli Affreschi  di palazzo Mezzacapo, a Maiori, sarà presentato il libro  “Non è il mare il mio nemico” di Liliana Lanzardo, edito da Mursia. La scrittrice spezzina, docente di Metodologia della ricerca storica, ricostruisce, a mo’ di romanzo, la biografia di Rajina Junakovic (1914-2008), la donna di origini bulgare che, con la sua tenacia, riuscì a far emettere una sentenza di condanna nei confronti degli armatori responsabili del naufragio del Seagull, un mercantile con bandiera ombra liberiana, sul quale era imbarcato il marito in qualità di marconista.

L’incontro, coordinato da Sigismondo Nastri, prevede gli interventi di Antonio Della Pietra, sindaco, e di Mario Piscopo, consigliere delegato alla cultura del comune di Maiori. Le conclusioni saranno affidate all'autrice.

"Non è il mare il mio nemico" ci riporta al 17 febbraio 1974. La Seagull, una nave di 6507 tonnellate di stazza lorda, costruita nel 1947 e allungata nel 1961, assolutamente malmessa, quindi  vera “carretta del mare”, affondò nelle acque internazionali al largo della Sicilia col suo carico di 8800 tonnellate di fosfati e, cosa ancora più grave, con l’intero equipaggio, composto dal comandante, francese, con la sua compagna, da due italiani, due spagnoli, un turco, 19 africani (provenienti da Nigeria, Camerun, Ghana, Gambia). A bordo ci sarebbe dovuta essere anche lei, Rajina, se non fosse sbarcata a Crotone. La scomparsa della nave non fu denunciata, nessuno se ne preoccupò, tranne lei.  Le ricerche furono avviate otto giorni dopo.  Iniziò allora, tra incomprensioni e mille difficoltà,  il lavoro duro, stressante di Rajina alla ricerca della verità e alla individuazione dei colpevoli: prima da sola, poi attraverso il “Comitato Seagull” da lei stessa creato.

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