lunedì 23 aprile 2012

DIPINTI E CERAMICHE DI GIOVANNI CAVALIERE IN MOSTRA A MERCATO SAN SEVERINO


Fornace Falcone per la cultura mi dà la notizia della mostra di dipinti e ceramiche di Giovanni Cavaliere al Palazzo Vanvitelliano di Mercato S. Severino, che rimarrà aperta fino al 29 aprile. Nella sua città, dato che l’artista vi è nato, il 9 dicembre 1971, e vi risiede.  Diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove è stato allievo di Carmine Di Ruggiero e Bruno Starita, Cavaliere ha alle spalle un lungo, corposo e brillante curriculum. Ha esposto, infatti, in varie parti d’Italia e all’estero conseguendo importanti riconoscimenti.  Si dedica alla pittura e all'incisione, ma i suoi interessi nel campo delle arti visive spaziano dall'happening alla scultura, dalla ceramica alla fotografia. Scrive poesie per le quali realizza libri d'artista. L'attenzione e la riflessione su uno degli elementi fondamentali del dipingere, il colore, ne caratterizza la ricerca artistica sin dagli esordi.
Per Cavaliere “il colore possiede una profondità e uno spessore, si sviluppa in una dimensione intima, esplodendo in un accostamento di valori cromatici”.
“Il valore esaltante dei gialli, rossi, e verdi – leggo in una nota critica - è il grande attore del teatro pittorico dell’artista. Il colore oltrepassa la superficie pittorica e mediante la campitura della tela riesce a farci individuare la dimensione dello spazio. Il segno delle immagini, a volte solo una linea, è una traccia che timidamente scolpisce la superficie pittorica. Le immagini astratte di Cavaliere si riferiscono, a volte, a moduli o schemi predefiniti, a volte si muovono libere in forme individuate e mutevoli, in uno spazio che non vuole caratterizzazioni se non quella della libertà”. Un’astrazione, dunque, che “non si fonda su una concezione formale e ‘geometrica’ della superficie, rigorosamente bidimensionale, strutturata in un sovrapporsi di forme e di piani: le opere astratte di Cavaliere sono costruite da linee in tensione, da figure geometriche anomale dall’equilibrio precario.
La pittura è l'arte dei colori e dei segni. I segni esprimono la forza, la volontà, l'idea. I colori la magia. I colori, per Cavaliere, sono la forza evocativa della pittura, attraverso di essi l’artista compone l’opera, basandosi essenzialmente sul rapporto luce – dimensione, dove costruzioni di forme e colori sono in perenne tensione, sospese nel silenzio di uno spazio illimitato e dominate da un senso di precarietà, di equilibrio instabile ma come fermato nel tempo”.

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